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Catia pov's
Appena mi svegliai, andai subito in bagno a cambiarmi. Come al solito ero in ritardo e mi toccava fare tutto di fretta per non arrivare tardi a lezione e in più oggi avevo una verifica e se sarei arrivata tardi, avrei poco tempo per completarla.
Quando fui pronta per uscire, presi lo zaino e scesi in cucina, dove stranamente si trovavano ancora Anna e Giada.
-Come mai siete ancora qui?- domandai sorpresa, di solito ero io l'ultima ad uscire di casa.
-Oggi iniziamo più tardi. Tu invece? Ancora in ritardo?- notò Anna.
-Già e sarà meglio che mi sbrighi.- aprì il frigorifero e presi uno yogurt per bere mentre mi incamminavo a scuola.
-Non mangi nulla?- mi chiese Giada.
-No, non ho tempo.- risposi. Non facevo mai colazione di solito, non avevo mai fame di mattina.
-Io vado, ciao a sta sera.-
-Ciao.- le salutai e me ne andai via.
Mi incamminai a passo veloce verso la metropolitana, non c'era il bus che mi portava fino alla fermata della metro e quindi mi toccava fare una bella camminata mattutina ogni giorno.
Quando finalmente arrivai, scesi le scale della metropolitana ma appena mi trovai di sotto il mio metro partì subito...l'avevo ormai perso....
Risalì le scale e incominciai a cercare una fermata del bus.
Ne trovai una, ma purtroppo il bus che avrei dovuto prendere sarebbe arrivato fra un ora. Ero fregata...
Mi sedetti nella panchina lì da parte, non potevo fare altro che aspettare ormai.
Mentre ero persa nei miei pensieri, il mio cellullare incominciò a squillare e la canzone dei Big bang cominciò a suonare ad alto volume attirando l'attenzione di tutta la gente attorno a me. Presi immediatamente il cellulare e riposi alla chiamata.
-Yeoboseyo?- risposi.
- Ti vedo disperata, hai perso il bus?-era Dong woo.
- Come fai a vedermi?- domandai confusa.
-Perchè sono davanti a te.- appena finì di dire quella frase, guardai di fronte a me e intravidi dall'altra parte della strada, in mezzo ad altre persone, Dong woo, che mi stava salutando con un gesto della mano.
Era semplice identificarlo, era l'unica persona con una mascherina nera sul viso.
- Che cosa ci fai qua?- domandai di nuovo.
-Ho dovuto incontrare un mio amico che parte sto pomeriggio e allora ho parcheggiato qua vicino.- mi spiegò.
-Ahh capisco.-
-Sicome hai perso il bus, vuoi che ti dia un passaggio? Tanto devo passare dalla tua scuola.- mi propose.
- Mi faresti un favorone.-
-Bene, allora muoviti - chiusi la chiamata e rimisi il mio cellullare in tasca. Per fortuna qualche giorno fa, avevo dato il mio numero a Dong woo.
Mi alzai dalla panchina, guardai velocemente se ci fossero auto in giro e attreversai la strada per poterlo raggiungere, ma prima che potessi arrivare dall'altro capo della strada, fui colpita da qualcosa che mi provoco subito un dolore insopportabile in tutto il corpo, soprattutto alla testa. Solo dopo che notai tutto il sangue attorno a me e Dong woo che mi guardava un un aria spaventata insieme ad altre persone, realizzai che fui appena investita da una moto.....avrei dovuto controllare meglio......
Catarina pov's
Entrammo dentro alla stazione di polizia, ma prima che potemmo raggiungere la reception, il mio cellulare cominciò a squillare. Lo presi e guardai per qualche secondo lo schermo, si trattava di un numero sconosciuto. Curiosa, decisi di rispondere prima di andare a parlare con la polizia.
-Yeoboseyo?- risposi.
-Salve, è lei la signorina Catarina Lutins?- dalla voce potevo dedurre che si trattasse di una giovane ragazza.
-Si, sono io. Chi parla?-
-Sono l'infermiera Kim, della "hospital seuol center". Purtroppo la chiamo per darle una brutta notizia.- si presentò. Pensai subito a Luca, era il suo ospedale e quindi immaginai che gli fosse successo qualcosa di grave.
-Ditemi.-
-Sua sorella, Catia Lutins. È stata appena portata qui dall' ambulanza in condizioni gravi. Ha subito un incidente mezz'ora fa. È stata investita da una moto e deve essere operata immediatamente, ma per farlo abbiamo bisogno del suo consenso, sicome è l'unico famigliare che si trova qua a Seuol. Deve venire in ospedale il più presto possibile per parlare con il medico, ma ho bisogno che mi dia una risposta adesso, così da poter operare subito la paziente. Quindi....abbiamo il suo permesso?- mi chiese infine.
-Si...- risposi con un sussulto. Non sapevo che fare, non mi aspettavo di sentire una notizia del genere, era come se il mondo mi stesse cadendo addosso.
-Ok, allora ci vediamo dopo.- appena la chiamata concluse, lasciai cadere il cellulare a terra.
-Che cosa è successo?- domandò preoccupato Sung gyu.
-Mia sorella......è in ospedale.- risposi e senza aggiungere nient'altro uscì di fretta dalla stazione di polizia. Dovevo raggiungere l'ospedale al più presto possibile.
-Aspetta!- esclamò Sung gyu, che mi raggiunse in pochi secondi fermandomi tirandomi il braccio.
-Dove pensi d'andare?- mi chiese.
-Secondo te?! Sto andando da mia sorella!- urlai con le lacrime agli occhi.
-Hai intenzione d'andare a piedi? -
- Non lo so, voglio solo andare in ospedale.-
Sung gyu sospirò e mi strise più forte il braccio.
-Vieni.- mi trascinò fino alla sua auto e mi fece accomodare dentro, dopodiché si mise al volante e mi accompagnò lui.
Quando arrivammo in ospedale, fu Sung gyu ha parlare alla reception, perché io non ero in vena di avere una conversazione.
La signora che parlò con lui, gli disse che la paziente Catia Lutins, era stata portata in sala operatoria una decina di minuti fa e che ci sarebbe toccato aspettare prima di poter ricevere qualche notizia.
Quindi, ci avviamo verso la sala operatoria e quando la raggiungemmo vedemmo Dong woo, seduto in una delle tante sedie che c'erano davanti alla porta della sala, che aspettava ansioso.
-Catarina!- esclamò appena mi vide, alzandosi immediatamente dalla sedia.
-Dong woo? Che cosa ci fai qui?- chiese sopreso Sung gyu.
-Io.....ero lì....quando Catia è stata investita io ero con lei.....- rispose con tono roco, come se si stesse per mettere a piangere. Era preoccupato quanto me.
- Mi dispiace veramente tanto Cata....se solo avessi potuto fare qualcosa...- si scusò lui.
- Non è colpa tua...-
- Che fine ha fatto colui o colei che guidava la moto?- domandò Sung gyu, che tutto questo tempo era stato con me. Alcune volte mi chiedo se mi odiava veramente.
- Non lo so....la polizia sta cercando di trovarlo sicome non si è nemmeno fermato dopo aver investito una persona.-
-...ok....Catarina siediti, dovremmo aspettare per un pò.- mi consigliò e io seguì il suo consiglio.
Aspettammo tutti e tre per un tempo indeterminato, finché un cellullare icominciò a squillare.
-Catarina, c'è una chiamata per te.- mi avvisò Sung gyu porgendomi il mio cellullare, che avevo fatto cadere nella stazione di polizia. Lo ringraziai per avermelo preso e risposi alla chiamata.
-Pronto?- era un numero privato.
-Ciao Cara, come stai?- appena sentì quella voce rispondermi rimasi pietrificata, era lui.......l'uomo che mi preseguitava....
-Dal tuo silenzio posso dedurre che non va proprio tutto cosi bene, giusto?- continuò lui, detestano quella voce, ma non riuscivo a muovere nemmeno un muscolo del corpo per poter chiudere la chiamata.
-Ti starai chiedendo come mai ti stia chiamando, bhe.....semplicemente volevo fare una breve chiacchierata con te e sicome qui in prigione ti concedono solo una chiamata al giorno che dura sempre 10 minuti, sarò molto breve.......so che ti trovi in ospedale in questo momento......tua sorella è messa molto male? Speriamo di no, dopottuto ho detto chiaramente ai miei uomini di non ucciderla.- era stato lui.
-Sei sorpresa vero? Bhe non dovresti esserlo, dopottuto ti avevo avvisato che se non ti fossi comportata bene sarebbe successo qualcosa di brutto alle persone a te care e io mantengo sempre le promesse. Quindi la prossima volta evita di ascoltare il tuo caro amichetto e di andare alla polizia, perché non sarò così "gentile" la volta prossima che cercherai di fregarci. Se non lo hai ancora capito....io so tutto quello che tu fai....- mi avvisò con una voce sinistra.
-Ahh si, ritira l'accusa al mio uomo, la polizia continua a cercarlo perché non si è fermato a controllare tua sorella quando l'ha investita e questo ci da un tantino fastidio. Parlando approproposito di fastidio....non è che potresti rompere i contati con il tuo amico o fidanzato? Anche lui ci da abbastanza fastidio, è sempre in mezzo alle palle. Si chiama Kim Sung gyu, giusto? È un kpop idol? Beh....stagli alla larga se non vuoi che gli succeda qualcosa.
È ora che vada, il mio tempo sta scadendo purtroppo. Ciao cara e mi raccomando, fai la brava.- la chiamata concluse e io rimasi ancora lì, ferma con il telefono in mano. Ero in trappola...non avevo via di scampo....mi ha appena provato che ha il coraggio di far del male alle persone attorno a me.
-Cata? Chi era? Perché sei cosi?- mi domandò subito Sung gyu preocupato.
-È tutta colpa tua....- risposi senza voltarmi verso di lui. Avevo di nuovo le lacrime agli occhi.
-Eh?- domandò confuso.
-È tutta colpa tua.....se non ti avessi dato ascolto Catia non sarebbe in quella maledetta sala- continuai, anche se non era vero quello che stessi dicendo. Non era colpa sua, voleva solo aiutarmi e farmi uscire da questo incubo, ma purtroppo non posso farlo e dovevo smettere di essere aiutata da lui se non volevo che si faccese del male.
-Sono stati loro....- iniziò a parlare, ma non lo lasciai finire.
- Vattene...- ordinai e questa volta mi voltai a vederlo.
-Scusatemi....ma che cosa sta succedendo?- intervenne Dong woo confuso. Mi ero dimenticata che ci fosse anche lui.
-...senti Dong woo.....forse è meglio se ve ne andate.....la gente sta incominciando a parlare di voi nei corridoi ed è meglio se ve ne andiate prima che arrivano i giornalisti.- lo avvisai.
-Ma...- cercò di replicare ma fu subito bloccato da Sung gyu.
-Catarina ha ragione e meglio se ce ne andiamo.- si alzarono entrambi e se ne andarono via, dopo avermi salutato.
Rimasi sola.....seduta in una delle tante sedie d'attesa che c'erano, piangendo in silenzio.
Il tempo passava e nessuno usciva a darmi qualche notizia sulla operazione, finché ad un tratto uscì di corsa un infermiere. Preoccupata mi alzai di scatto, ma lui non venne da me e continuo a correre per la sua strada. Mi risedetti e proprio in quel momento il mio cellullare rincominciò a squillare. Pensai subito che si trattase di nuovo dell'uomo....ma poi mi tranquillizzai pensando che fosse impossibile sicome gli era congesso solo una chiamata al giorno e quindi risposi alla chiamata, che alla fine arrivava da Sharon.
-Yeoboseyo?-
-Ciao Cata, dove sei?- domandò appena risposi.
-.....sono in ospedale....- dissi singhiozzando, dopo qualche secondo.
- In ospedale?! Perchè sei li? Che cosa è successo?- chiese preoccupata.
Non risposi più, mi veniva da piangere.
-Arrivo subito, mandami l'indirizzo dell'ospedale, va bene?-
-.....ok...- chiusi la chiamata e gli mandai subito il nome dell'ospedale, dopo qualche minuto lei era già di fronte a me.
-Che cosa è successo?- domandò subito. Gli raccontai ciò che era successo a Catia e appena ebbi finito, lei mi abbracciò forte.
-Le altre lo sanno?-
-No, non ho voluto parlare con nessuno, ma quando mi hai chiamato ho sentito il bisogno di avere qualcuno per parlare...- risposi.
-Capisco.....senti...sei qui da un bel pò di tempo, hai bisogno di prendere un pò d'aria....che ne dici se esci un attimo ha fare un giro oppure vai velocemente a casa a farti un bagno e a mangiare qualcosa. Io posso restare qui e appena ci sono notizie ti chiamo subito.- mi consigliò lei.
- Non so....- ci pensai un attimo e dopo essere arrivata ad una conclusione, le risposi che avrei seguito il suo consiglio.
La ringraziai e la salutai, dopo di che uscì da quell'ospedale, e mi avviai verso la casa di Yoseob.
Ieri sera mi aveva chiamata e per colpa di Sung gyu non ho potuto parlare con lui. Avevo cercato di chiamarlo dopo, ma finì per addormentarmi accanto al letto.

Innamorata di un IdolWhere stories live. Discover now