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Catarina pov's
Appena Giada se ne andò via dall'ospedale, rimasi sola in sala d'attesa. Ritornare a casa era l'ultima cosa che volevo fare, non me la sentivo ancora di andarmene e di lasciare Luca qua da solo, senza averlo potutto vedere almeno una sola volta.
-Signorina, si svegli, non può dormire qui.- mi svegliò una giovane infermiera. Ero talmente stanca che fini per addormentarmi in una delle sedie che si trovavano in sala.
-Si......scusi....- strofinai gli occhi e mi accorsi di avere attorno a me, una piccola coperta, abbastanza grande per coprirmi tutta e tenermi al caldo.
-L'orario delle visite è finito, ma se vuole rimanere qua, abbiamo una stanza vuota apposta per coloro che vogliono restare. Sa a volte ci sono madri che preferiscono rimanere con il loro figlio malatto per esempio.- Mi informò lei di questa possibilità.
-Si...grazie...accetto volentieri.- accettai l'offerta. Ormai era tardi ed era meglio se rimanevo.
-Va bene, allora mi segua che l'accompagno.- mi alzai dalla sedia e la segui. La camera di cui mi parlava non era molto grande, aveva giusto un letto, un piccolo comodino e un piccolo bagno.
-Bene, la lascio dormire in pace ora. Buona notte.- mi salutò la giovane ragazza.
-Scusi......- la fermai prima che se ne andassi via.
-Si?-
-Le volevo chiedere se per caso sapesse di chi fosse questa coperta- le domandai.
-No, non lo so. Non è dell'Ospedale quindi molto probabilmente sarà di qualcuno che la conosce.- rispose lei.
-Bho..... non conosco nessuno qua.......comunque grazie lo stesso.-
-Si figuri. Buona serata.-
-Buona serata.-Dopo averla salutata, mi sdraiai sopra al letto caldo. Chissà chi sarà stato a coprirmi con questa piccola e calda coperta..... Non conosco nessuno in questo ospedale, soltanto Luca e ne dubito che sia stato lui, anche perché non si era ancora svegliato dall'operazione. Forse sarà stato qualcuno che vedendomi dormire li, avrà pensato che avessi freddo.
Decisi di non pensarci più e di andare a dormire. Ci avrei riflettuto domani.

La mattina seguente, il mio cellulare iniziò a vibrare sul comodino svegliandomi.
Era Marianna che mi chiamava.
-Pronto?- risposi alla chiamata con tono stanco.
-Buon giorno Catarina. Come stai? Sei rimasta tutta la notte in ospedale? Luca come sta?- iniziò a farmi mille domande.
-Ehy calma....mi sono appena svegliata e non riesco a rispondere a tutte queste domande.....- Mi lamentai.
-Scusa....è che sono preoccupata...-
-Non preoccuparti...Luca sta meglio. Non l'ho ancora potuto vedere, ma il dottore mi ha detto che l'operazione è andata molto bene.- la rassicurai.
-e te? Come stai?-
-Meglio di ieri....ho dormito qui in ospedale perché non me la sentivo di ritornare a casa, scusa se non ti ho avvisata.-
-Fa niente.....se vuoi stare ancora un pò con Luca, posso andare a lavorare solo io sta mattina, poi te inizi di pomeriggio.-
-Davvero?.-
- Si, tanto non mi cambia nulla, quindi per ora resta con Luca poi questo pomeriggio vai a lavorare.-
-Grazie mille Mari- la ringraziai.
-Figuarti. Ora vado, mi raccomando prenditi tanta cura di Luca e digli che sta sera, dopo scuola lo andrò a visitare. Ciao-
-Ok, ciao.- chiusi la telefonata e incominciai a prepararmi. Marianna è una ragazza così dolce e gentile, ho tanta paura che un giorno possa essere ferita da qualcuno che non merita la sua gentilezza.
Feci il letto, presi tutte le mie cose più la copertina e uscì dalla stanza.
I corridoi eravano già pieni di gente, infermieri che uscivano e entravano da una camera all'altra, pazienti che parlavano con i loro vicini di stanza, il cuoco di turno che portava la colazione e ovviamente medici che controllavano l'andamento dei loro pazienti, insomma era come stare al mercato già di prima mattina.
Mi avviai alla reception per chiedere quale fosse la stanza dove stava Luca, ieri lo avevano spostato per colpa dell'intervento e quindi non sapevo dove fosse ora. A rispondermi, fù una ragazza molto probabilmente più giovane di me.
-Luca Hans......ahh eccolo! È nella camera 115, lo hanno trasferito ieri sera.- Mi disse lei.
-Va bene. Grazie mille.- la ringraziai e prima di avviarvi da Luca, decisi di scendere di sotto al bar a prendere un cappuccino e un cornetto di quelli che piacciono tanto a lui. Dopo aver pagato alla commessa, presi l'ascensore e andai al 2°piano. La camera 115 si trovava proprio di fronte alla sala d'attesa e alla sala operatrice, la cosa non mi metteva felice ma almeno se capitasse qualcosa, era vicino alla sala operatoria.
Bussai circa 3 volte alla porta e a rispondermi fù una voce maschile.
-Con permesso- entrai dentro. Luca era sdraiato sul letto bianco e stava guardando un programma alla TV. Aveva un aspetto così stanco e malato, mi veniva da piangere ma mi feci forza e gli sorrisi a 32 denti.
-C...Catarina?! Che....che cosa ci fai qui?- mi domandò lui sorpreso. Non se l'aspettava di vedermi lì.
-Come che ci faccio qui?! Non è ovvio?! Sono venuta a portarti la colazione! Il cibo dell'Ospedale può essere buono, ma ogni tanto bisogna cambiare.- risposi avvicinandomi al letto.
-Come facevi a sapere che mi trovavo qua? È stata Giada?- chiese.
-Non ha importanza chi è stato a dirmelo.....ora mangia...- appoggiai il cornetto e la tazza sopra al comodino, le mani mi continuavano a tremare e non capivo il perché.
-Catarina....mi dispiace...- Si scusò con tono triste mentre dividevo in due il cornetto.
-Non volevo che lo scoprissi.......te hai una vita e io non voglio essere d'intralcio e farti preoccupare per nulla.............- continuò. Questa volta non riuscì a trattenere le lacrime e in poco tempo mi ritrovai con il viso tutto bagnato.
-Non piangere....non mi piace vederti triste.....vieni qua...- disse aprendo le sue braccia e lo abbracciai più forte che potei.
-Ti prego Luca.....anche se non vuoi farmi preoccupare.....la prossima volta che stai male....dimmelo per favore.....se lo scopro dopo mi sento ancora peggio.........Lo sai che ti voglio mondo di bene e ti starò sempre affianco anche se mi dici di no.-dissi continuando a piangere sul il suo petto.
-Anch'io ti voglio un mondo di bene.....e lo sai che per me sei e sarai per sempre come una figlia.....- rimasi abbracciata a lui per molto tempo, non so esattamente per quanto ma quando fui più calma, mangiammo assieme il delizioso cornetto con al interno del cioccolato e parlammo....parlammo di tutto e di più come i vecchi tempi, dimenticandoci di tutti i nostri problemi.
-Con permesso......vedo che le cose per di qua stanno andando bene- notò il dottore che aveva operato Luca ieri, quando entrò nella camera.
Mi alzai dalla sedia che stava accanto al letto e mi inchinai in segno di saluto.
-Sono venuto a controllare come stava-
-Molto meglio.- gli rispose Luca sorridendo.
-Ne sono felice. Fra un pò le porteranno il pranzo insieme a delle medicine, mi raccomando, prendetele tutte prima di iniziare a mangiare, ok?-
-Non si preoccupi, le prenderò.-
-Perfetto! Ora scusatemi ma devo andare, ho altre persone da vedere.-
-Aspetti! Esco con lei, è ora che me ne vadi anch'io. Ciao Luca, ti verrò a vedere sta sera e anche Mari.- lo salutai, presi le mie cose e uscì dalla camera insieme a Dae-Hyun.
-Grazie infinite per prenderti cura di Luca.- lo ringraziai ancora una volta quando fummo soli.
-Te lo già detto, è il mio lavoro non mi devi ringraziare.- Mi disse sorridendo e io ricambiai il sorriso.
-Comunque....penso che faresti meglio ad avvisare la sua famiglia, credo che se avrà accanto a lui tutte le persone a cui tiene di più, sarà ancora più forte e riuscira a combattere contro questa malattia con più forza.-
-....se non sbaglio devo avere il numero di uno dei suoi figli....li chiamerò questo pomeriggio..-
-Fai bene....ora vado, se c'è qualcosa che non va, non esitare a chiamarmi.- fece per andarsene, ma io lo fermai ancora una volta.
-Scusa....devi essere molto occupato e io ti continuo a fermare.- Mi scusai.
-Non preoccuparti....che cosa vuoi chiedermi?-li mostrai la piccola coperta che mi porto dietro ormai da un pò.
-Per caso sai di chi è questa?-
-........Si....come fai ad averla?. -
-Davvero?! Sai di chi è? Ieri mi ero addormentata in sala d'attesa e quando mi sono svegliata avevo questa adosso, ma non so chi sia stato.-
-Strano......- sussurrò lui sotto voce.
-Cosa è strano?-
-Eh? Ahh.........è che di solito il proprietario di questa copertina non si fa vedere mai qua in giro e non parla con nessuno, almeno che non conosce la persona in questione..- Mi rispose pensieroso.
-Quindi significa che colui mi conosce?.....ma io non faccio la minima idea di chi sia-
-Bho.......se vuoi gliela porto, forse ha solo voluto essere gentile e non ti conosce nemmeno.-
-Si, grazie mille.- Quando stavo per dargliela, fù fermata da un ragazzo.
-Non c'è bisogno di dargliela, il proprietario è qui...-Anche se il suo viso era metta coperto, riconobbi subito la voce.
-V?...che ci fai tu qua?- gli domandai perplessa. Lui era proprio una delle ultime persone che mi aspettavo di incontrare questo pomeriggio.
-Mia madre si trova qua in ospedale e io vengo a visitarla ogni giorno...- rispose.
-Ahh....-fu l'unica cosa che dissi.
-Vi conoscete?- ci domandò il dottore.
-Si, lavoro per lui.- risposi io.
-Ahh non lo sapevo...........comunque ora devo proprio andare, te lo dico di nuovo; se hai bisogno di qualcosa non esitare a chiamarmi.-
-Ok, grazie mille.- salutai Dae-Hyun che prima di andarsene via, squadrò Taehyung da cima a fondo e anche V lo fece. Sembrava di assistere a una gara fra due cani. Ora che ci facevo caso, questi due si assomigliavano un pò....
Ridai la piccola copertina al suo proprietario.
-Grazie, ho dormito molto meglio grazie a questa. È veramente calda. Dove l'hai presa?-
-Me l'aveva regalata mia madre quando ero piccolo....- rispose accarezzando la coperta.
-Sta molto male tua madre?- azzardai a chiedere.
-Ha una malattia muscolare......piano piano il suo corpo smette di funzionare...- Mi spiegò triste.
-Mi dispiace.....-
-Di cosa?..non è mica colpa tua.-
-Si....però...-
-Tranquilla.....ora lei sta migliorando e quindi sono molto più felice.....-
-Si vede.........scusami ma ora devo andare anch'io, è già tardi...ciao ci vediamo domani.-
-Ciao.- Non doveva essere affatto semplice avere la madre in ospedale, forse era per questo motivo che quando l'avevo conosciuto non sorrideva mai se non davanti alle telecamere, stava soffrendo per sua madre....
Uscita dal centro ospedaliero, corsi come una matta alla fermata del bus, se non sbagliavo doveva arrivarne uno fra qualche istante e infatti eccolo che arrivava.
Era stra pieno di gente, dopotutto dovevo aspettarmelo, è mezzogiorno e molti vanno a mangiare a quest'ora. Anch'io in questo momento mangerai qualcosa ma purtroppo non posso, se mi fermerei da qualche parte a pranzare arriverai in ritardo a lavoro ed ecco un'altra possibilità in più per Sung gyu di farmi licenziare, quindi era meglio di no.

Innamorata di un Idolजहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें