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Marianna pov's
Salutai Cata e incominciai a cercare la casa con l'indirizzo che mi aveva dato. Lo sapevo che oggi sarebbe stata una giornataccia! Il problema più grande era che mi trovavo in Corea, dove si parla coreano, e io so solo parlare italiano e giapponese, non coreano, per questo chiedere informazioni alla gente non sarebbe stato così semplice.

Dopo circa un oretta, mi ritrovai davanti al "myeongdong" il più grande centro della Corea.... Grandioso mi ero persa..
Ad un tratto sentì una signora dentro a un negozio parlare giapponese, così entrai e gli chiesi informazioni.
-Scusi....mi può dire dove sta questa via?- le mostrai il bigliettino con scritto la via e il numero della casa, ma lei non mi sapeva rispondere.
Uscì fuori, ero sfinita, in più mi dovevo portare dietro le valige.... mi sedetti su una panchina per riposare un pò, dopo un quarto d'ora, il mio cellulare iniziò a squillare, era Catarina.
- Pronto Mari, dove sei?- mi chiese.
- Ecco....sono al myeongdong-
- Al myeongdong?-
-Si....mi sono persa....- la sentì ridere.
- Mari non preoccuparti, resta dove sei, provo a chiamare il mio maneger, ha cambiato numero ma il mio superiore deve avercelo, così gli dico di venirti a prendere-
-Grazie mille Cata!-
-Figurati, ora resta lì e aspetta, ci sentiamo dopo-
Dopo mezz'ora arrivò Luca il manager di Cata, è  un signore di circa 40 anni, un pò robusto, molto simpatico e gentile, si è trasferito in Corea solo per poter lavorare affianco a Catarina, per lei è come un secondo padre.
-Luca! Grazie mille per essere venuto!- lo abbracciai felice.
-Hahahahaha, su vieni, ti porto a casa mia, devi essere stanca- mi prese le valige e le mise dentro al baule della sua auto, dopo di ché mi portò a casa sua.
Gli raccontai dell'indirizzo sbagliato, mentre lui preparava qualcosa per far merenda, ormai erano le 5 del pomeriggio passate.
- Fammi vedere- gli diedi il bigliettino.
- Si, scusatemi mi sono sbagliato a scrivere l'indirizzo, ultimamente sono molto stanco e non riesco a concentrarmi bene su quello che faccio.- prese un altro fogliettino e riscrisse l'indirizzo.
- Ti devi riposare di più, sono sicura che Cata non si arrabiera con te solo perché non lavori per qualche giorno. -
-Ne sono certo anch'io, ma penso che non ne avrò bisogno, adesso mangia qualcosa - ero preoccupata per Luca non volevo che si sforzase troppo, dovevo parlarne con Catarina.
Verso le 18:45 salutai Luca.
- Sicura che non vuoi che ti accompagno a casa, ho paura che ti perdi di nuovo -
- Hahahahaha non c'è bisogno, so dove si trova questa casa, e poi prima ho inviato un messaggio a Cata con l'indirizzo, se mi perdo la chiamo -
-Se insisti, ma lascia le valige qui, domani mattina vengo da voi e le porto, così non devi portartele dietro -
-Grazie mille -
- Aspetta, prendi la mia bicicletta, così vai più veloce - mi portò la sua bicicletta.
- Grazie ancora, ora vado, ciao buona serata - incominaciai a pedalare, non vedevo l'ora di arrivare a casa e dormire. Mentre ero persa nei miei pensieri, lasciai cadere le chiavi di casa che avevo in mano, mi fermai per prenderle, ma quando le afferai sentì qualcuno che mi prese la mano.
-Ehy piccola, ti va di divertirti un pò con noi?- erano due uomini giapponesi ubriachi, almeno li potevo capire.
- No, grazie - feci per prendere la bici, ma uno di loro mi affermò per il braccio.
- Dai tesoro!-
- Ho detto di no!- gli tirai un calcio a uno di loro due.
-Ehy! Piccola mocciosa! - mi spinse per terra e colpi forte il polso, mi faceva malissimo.
- Yaa! Non avete sentito quello che ha detto!- disse un ragazzo che spuntò dal nulla.
- E chi è questo?! Senti, questi non sono affari tuoi! - il ragazzo si avvicinò a uno dei due uomini.
-Non hai capito!? Ho detto che non....- l'uomo non riuscì a finire la frase perché il ragazzo lo colpì, l'altro uomo corse ad aiutare l'amico ma fu inutile, venne colpito anche lui.
- Quando una ragazza dice no è NO! Adesso andate via! - I due uomini corsero via.
- Stai bene? - mi chiese
-Si, grazie per avermi aiutato - mi aiutò ad alzarmi, aveva un viso molto simile a quello di Minho degli SHINee, ma era impossibile che si trattasse di lui.
- Ti accompagno a casa.- prese la bicicletta e si sedette sul sedile.
- Non c'è bisogno -
- Come vuoi guidare la bici con quel polso? - aveva ragione non sarei riuscita a guidarla, quindi mi sedetti dietro.
- Dove devo andare? -
- A questo indirizzo - gli feci vedere il fogliettino, con l'indirizzo.
- Non sembri giapponese - notò lui.
- Infatti sono svizzera, ho imparato il giapponese l'anno scorso. -
- E che ci fa una svizzera in Corea? -
- Sono venuta per lavoro, e te? Non sembri giapponese dalla pronuncia -
- Sono coreano...ecco siamo arrivati -
- Vuoi entrare? Ti offro qualcosa, non sono sicura che ci sia molto, ma troverò qualcosa -
- Non c'è bisogno, devo andare perché mi stanno aspettando, alla prossima....scusa non so il tuo nome-
-Mi chiamo Marianna -
-Alla prossima Marianna! Ah... io sono Minho...- mi disse prima d'andarsene.
-Minho?..-
Continua...

Innamorata di un IdolDove le storie prendono vita. Scoprilo ora