"Non volete più divertirvi con me?"

Avvicino le sue mani al mio viso e taglio le stesse calde dita che stavano precedentemente accarezzando il mio corpo così appassionatamente. Dita da amante.

Le urla agonizzanti riempiono le mura della stanza, la musica le copre a stento.

"Cosa possiamo fare con questi polpacci così muscolosi? Sai... quasi mi pento di non essere arrivata fino in fondo. "

Gli scopro le gambe dai pantaloni e sfiletto la sua pelle come buccia di pesca, intaglio l'osso e lo tiro fuori dall'involucro di carne e sangue.

Ha sofferto abbastanza, penso.

Lo rigiro dalla mia parte e guido il suo viso vicino al mio afferrandogli selvaggiamente le guance, i nostri sguardi si scontrano. Lui con le sopracciglia che colano di sudore e io con un sorriso da folle, gli lascio un ultimo bacio a stampo, il bacio di Giuda.
Taglio la sua gola in uno squarcio netto, osservo i suoi occhi perdere quel luccichio di vita e lussuria che avevano avuto fino a pochi minuti prima. Assaporo questo momento per ricordarmi chi sono e poi ancora ferma sulla pozza di sangue mi volto in direzione della vampira.
La trovo rannicchiata in posizione ferale, prega qualche Dio dimenticato.

E rivedo in lei me stessa, e il mostro che sono diventata, ciò che mi hanno portato a diventare. L'incubo dei miei incubi.

"Non avere paura, finirà tutto velocemente."

La sollevo e con un colpo secco del braccio la privo di quel viso splendido, questo ricade al suolo. Lascio andare la sua carcassa mutilata e afferro il coltello macchiato, pulendo la sua lama sulla manica della mia giacca.

Dopo un'ultima occhiata mi lascio alle spalle la stanza, sbattendo dietro di me la porta. Non riesco a muovere un passo che mi ritrovo imprigionata fra due possenti braccia.

"Cosa ci facevi in quella stanza con quei due?"

La possessività non mi è mai piaciuta.

"Io non sono di nessuno. Tanto meno di uno come te."

"E come sarei io?" Mi sfida.

Lo spingo via riuscendo a farlo indietreggiare di qualche centimetro. Non so cosa rispondergli, e prima che possa aprire bocca prende ad annusare l'aria, l'eccitazione e la paura percepibili in questa stanza, ed infine la puzza della morte.
Credo sia meglio andare.

"Cosa hai fatto."

Mi indico con finta innocenza.

"Io? Proprio niente."

Mi sorpassa facilmente e spalanca la porta rimanendo a bocca aperta, alterna lo sguardo tra me e la scena raccapricciante.
Gli sorrido ironicamente, non gli era bastato vedere i corpi del suo corpo di guardia e quello di mio padre, ancora non si era reso conto di cosa fossi capace, troppo confuso dall'attrazione cieca. Sembra sotto shock. Per un momento fugace un sentimento simile al timore si insinua in me, la paura di essere rifiutata. Ma è rapido, scaturito dal legame primordiale.
Mi avvicino alla sua schiena e gli sussurro all'orecchio.

"Il tuo branco farà la stessa fine."

Poi come un'ombra svanisco nel nulla.

◇ ◇ ◇ ◇

Sono stanca, l'emozione che avevo provato prima di venire qui si è spenta come la fiamma di una candela sotto la pioggia. Dovevo solo svolgere il mio lavoro e andarmene, lasciare il mio passato e mettere un punto alla questione. Invece la situazione è diventata ancora più complessa.

Mi immergo nella vasca da bagno, massaggio bene la pelle con il bagnoschiuma al cioccolato e cerco di rilassarmi, l'acqua mi culla nelle sue calde carezze.
Ho i nervi a fior di pelle e mi viene difficile pensare a qualcosa che non sia Storm, il suo viso, il suo silenzio una volta scoperta la vera me.

~La Cacciatrice Mezzo Sangue~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora