"Esattamente."

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||Se ci sono eventuali errori, non esitate a scrivermelo nei commenti!
Grazie ancora per i vostri commenti, sono sempre curioso di leggerli.
Spero che questo capitolo vi piaccia!❤||

Stiles girò le chiavi dentro la serratura della porta di casa sua, e sospirando appena, girò la maniglia con l'altra mano, entrando.
Jackson, dietro il ragazzo, si passava una mano fra i capelli, ansioso di trovare il trischelio.
"Vai al piano di sopra, io controllo
qua."
Disse Stiles guardandosi a destra e a sinistra dopo l'entrata principale, visualizzando così il salotto e la cucina. Jackson annuí, e salendo le scale, cominciò a preparare i suoi sensi.
Stiles si addentró nel salotto, portando le mani sopra ogni mobile. Se il Nogitsune voleva davvero riunirsi, avrebbe fatto di tutto pur di ottenere quel trischelio.
Jackson entrò dentro la camera di Stiles, ma si fermò sulla soglia della porta, serrando le labbra e irrigidendosi del tutto.
"Stiles.."
Mormorò Jackson, abbastanza forte da far girare Stiles.
"Trovato?"
Domandò Stiles, rivolgendo lo sguardo verso il piano di sopra.
"Se questo vuol dire trovarlo.."
Mormorò ancora una volta Jackson, indietreggiando appena.
La camera di Stiles era completamente in disordine.
Armadi aperti.
Letto distrutto.
Il lenzuolo di quest'ultimo completamente a pezzi lungo il parquet della stanza.
Vestiti ovunque.
La finestra aperta, dalla quale, in nessun modo logico e naturale, entrava aria gelida.
E sul muro difronte la porta, un segno scritto a caratteri cubitali con..con un pezzo di gesso.
Stiles si fiondò al piano di sopra, e affiancando Jackson alle spalle, ebbe un brivido lungo tutta la schiena, che lo fece deglutire dal terrore.
"Cosa vuol dire?"
Domandò Jackson, girando lo sguardo verso Stiles.

Quest'ultimo, con le labbra tremanti e il viso in preda alla paura, sussurró

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Quest'ultimo, con le labbra tremanti e il viso in preda alla paura, sussurró.
" 'Te stesso'.. "
Jackson rigiró lo sguardo verso la parete, guardando il simbolo.
Mancava poco.
D'un tratto il cellulare di Stiles vibrò dentro una delle sue tasche del pantalone.
Stiles, ancora sbigottito da ciò che stava accadendo, si portò le mani lungo tutto il corpo per trovare il cellulare, fino ad arrivare alla tasca dove conteneva il cellulare.
Lo sfilò dalla tasca, e rispose alla chiamata senza neanche leggere chi fosse.
"Stiles, vieni alla clinica. Dobbiamo andare da Lydia e gli altri."
Era Scott. Il tono veloce e ansioso del riccio fece riprendere Stiles, e al nome di Lydia, strinse i denti. Se era in pericolo, non poteva perdonarselo.
"Arriviamo."
Concluse con fermezza Stiles, attaccando la chiamata.
Si girò verso Jackson, il quale lo guardava con sguardo deciso.
"Andiamo da Scott e gli altri."
Mormorò Stiles, e dopo che Jackson avesse annuito sicuro di se, entrambi scesero di fretta le scale, andando verso la jeep.

Qualche momento prima.

Scott uscì dalla clinica, attaccando una chiamata.
Era Allison.
Lo aveva chiamati per dargli la notizia.
Sospirando, si appoggiò contro un muro della clinica, per passare un po' di tempo, aspettando che Stiles e Jackson arrivassero.
Ma quando una chiamata di Kira arrivò al cellulare di Scott, quest'ultimo si insospettì abbastanza.
"Kir-"

Il riccio venne interrotto dalla voce rapida della ragazza.
"

Non far avvicinare Lydia a Stiles, per nessun motivo esistente e inesistente."
Scott, preso alla sprovvista dalle parole della ragazza, rispose.
"Perché?"
"Non farlo avvicinare, ti spiego domani."
Dopo qualche momento di silenzio da parte del riccio, la voce sicura di quest'ultimo mormorò.
"Vabene."
All'affermazione, la ragazza sospirò con sollievo, rilassandosi sul sedile dell'auto dei genitori.
"Saremo a Beacon Hills entro domani. Cerca di non far accadere nulla."
Disse la ragazza, accennando una risata timida.
Il ragazzo rimase in silenzio, sorridendo.
La mancava, e non sapeva il perché.
"Ci vediamo domani, Kira."
Disse Scott, guardando davanti a se un punto non definito, con un sorriso stampato sulle labbra.
"A domani, Scott."
Concluse Kira, attaccando la chiamata.
Alla chiusura della chiamata, Scott sospirò, e riacquistando la sua forza di volontà che fino a poco prima era svanita, digitò il numero di Stiles, avvisandolo che dovevano rincontrarsi col resto del branco.

Stiles e Jackson arrivarono dopo poco alla clinica, e Stiles scendendo velocemente dalla jeep, ai avvicinò a Scott, sbattendo la portiera della jeep.
"Dov'è Lydia."
Disse secco Stiles, mentre dalle estremità delle dita cominciavano a crescere gli artigli.
"Stiles, non è qui."
Alla vista degli artigli di Stiles, Scott indietreggiò, e al passo costante del migliore amico, continuava a farsi indietro.
Come poteva dirgli che lui doveva stare lontano da lei?
"Dov'è Lydia, Scott."
Il tono di Stiles cambiò, diventando profondo e roco.
Qualche istante dopo, la mano di Jackson prese la spalla sinistra di Stiles. Lo fece girare, e i due si guardarono negli occhi. Gli occhi rossi spettrali di Stiles scontrarono quelli umani di Jackson, e al loro incrocio Jackson fece sfolgorare gli occhi.
"Calmo, Stiles."
Mormorò Jackson.
Gli occhi di Stiles, piano piano, tornarono umani.
Gli artigli svanirono.
Il ricordo di quel ragazzo, ucciso dalle proprie mani, lo rendeva sempre così fragile e debole.
"Allison, Isaac e Lydia hanno trovato nella palestra della scuola un corpo dissanguato.
Il problema il modo in cui è dissanguato."
Disse Scott, facendo girare Stiles.
Quando il ragazzo si fosse girato, deglutì, continuando.
"Un taglio di katana, nell'addome."
Jackson guardò il riccio.
"Kira non lo avrebbe mai fatto.
E ora è in Giappone."
Disse Stiles, girando lo sguardo verso la spalla destra senza distogliere lo sguardo da Scott.
"Ma Kira torna domani."
Concluse Stiles.
"Esattamente."
Finì Scott.
Ed è in quel momento l'ansia, prese il controllo di quel momento.

Tutti i ragazzi si riunirono nella sala d'attesa dell'ospedale.
Scott era seduto con Isaac e Lydia, mentre Jackson e Stiles erano in piedi e Allison a telefono, impegnata a parlare con il padre.
Lydia e Stiles non smettevano di guardarsi negli occhi, le luci dell'ospedale mettevano ancora più in mostra le sue occhiaie, che man mano che le ore passavano si incavavano sempre di più sul suo viso.
Scott parlava con Jackson, intento a spiegargli al meglio il mondo del paranormale.
Lydia aveva uno sguardo avvolto nel mistero, rendendola sinistra e criptica.
Stiles sembrava essere attratto da questa cosa.
Attratto da lei.
La porta della sala dove si trovava la vittima di una kitsune, ancora sconosciuta ai ragazzi, si aprì, da cui uscì un dottore.
Quest'ultimo fece cenno ai ragazzi di poter entrare, così i tre ragazzi seduti, si alzarono di scatto, mentre Scott senza dubitare nemmeno una volta, andò verso la stanza.
Tutti entrarono dentro la stanza, dispondendosi attorno essa.
Dopo che lo studente ebbe fatto conoscenza con alcuni ragazzi del branco, Scott domandò.
"Cosa ricordi?"
Il ragazzo, ancora stordito, scosse la testa, sospirando.
Non ricordava nulla.
Rimaneva un'opzione.
L'unica.
Serviva un'Alpha, così fosse stata poi efficace.
L'Alpha doveva entrare tra i ricordi del ragazzo.
D'un tratto Scott si girò verso Stiles, ma non era nella stanza.
Si drizzò sulle spalle, mentre si girava attorno per trovarlo.
Non c'era né lui, né Lydia.
Nessuno dei due era in quella stanza.
Ricordò le parole di Kira, e guardò Jackson negli occhi.
"Trova Stiles, porta anche Isaac, io mi occupo di questo."
Disse Scott velocemente ma allo stesso tempo cercando di essere sicuro di sé.
"Vabene."
Mormorò Jackson guardando poi Isaac, facendo cenno di andare.
I due uscirono dalla sala.
Isaac uscì per ultimo, così si chiuse la porta alle spalle.
Scott guardò il ragazzo davanti a se, mentre Allison guardava Scott.
"Ti farà un po' male."
Scott mormorò, accennando appena un sorriso, cercando di rassicurarlo.
Il ragazzo deglutì appena, ma poi annuì.
Gli artigli dalla mano sinistra di Scott spuntarono una volta che la mano fosse dietro la nuca del ragazzo.
"Allison, controlla la porta."
Disse Scott, ma la ragazza aprì la bocca, come per parlare, ma sospirando si fermò, andando verso la porta, controllando se arrivasse qualcuno.

Cosa aveva visto il ragazzo?
E soprattutto.
Stiles e Lydia, dov'erano?

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