Terrori notturni.

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I tre ragazzi andarono a scuola, e Stiles, scendendo con Lydia dalla jeep blu, notarono da lontano Allison e Isaac avvicinarsi. Stiles fece cenno verso di loro a Scott, che stava scendendo dal suo motocross verdastro.
Scott sorridente si avvicina ad Isaac, e i due cominciano a parlare, mentre Allison si avvicina a Lydia.
Stiles rivolse un'occhiata alla ragazza dai capelli biondo fragola, e avvicinandosi al suo orecchio, mormorò:
"Io vado in classe, ho da ripetere alcuni compiti."
Non diede tempo alla ragazza di rispondere che si allontonò, entrando dentro la scuola.
Mentre Scott parlava del più e del meno con Isaac, rivolse uno sguardo verso l'entrata della scuola, e vedendo Stiles entrare, rimase lo sguardo fermo sulle porte, attirando l'attenzione di Isaac.
"Si sta comportando di nuovo strano, vero?"
Domandò Isaac.
"Da quando ha deciso di far rimanere il branco nelle mie mani, è distaccato. Stamattina ha avuto un'attacco di panico."
Alla risposta di Scott, Isaac accigliò.
Appena provò a parlare, Allison e Lydia si avvicinarono ai due.
"Ci vediamo all'uscita?"
Domandò sorridendo Allison, che infine aggiunse.
"Con Stiles, ovvio."
Al nome di Stiles, Scott si girò, annuendo.
"Si, certo!"
Disse felice Isaac, ma con la coda dell'occhio teneva lo sguardo anche su Scott, visibilmente strano o preoccupato.

Pov Stiles:
È tutto così strano.
Fa freddo oggi.
I miei poteri di Alpha sembrano essere in tilt.
Mi serve chimica, devo ripetere l'ultimo argomento, è sempre stata la mia materia più difficile.
Mi avvicino all'armadietto, e senza che guardi il lucchetto compongo la mia sequenza, ma appena apro l'armadietto tutto si fa buio.
Come se calasse tutto d'un tratto la notte.
Giro lo sguardo verso sinistra, e Scott mi guarda da lontano, verso la fine del corridoio.
Comincia ad avvicinarsi.
Io indietreggio.
"Scott?"
Le mie parole sembrano inutili, lui continua ad avanzare, sempre più veloce, mentre gli artigli gli crescono e gli occhi gli brillano di un giallo accecante.
"Tu mi hai tolto i poteri."
Le parole del mio migliore amico mi colpiscono, così forti quanto violente.
Io l'ho salvato, e ho fatto tutto ciò che potevo per farlo.
Continua ad avanzare.
Io continuo ad indietreggiare.
Cos'ha intenzione di fare!?

Cos'ha intenzione di fare!?

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Non voglio attaccarlo.
Non voglio fargli del male.
D'un tratto io mi trovo contro il muro, e i suoi artigli sono sulla mia gola.
Urlo.
"SCOTT!"
Sembra essere fuori controllo.
Mi ruggisce contro.
Non voglio attaccarlo.
Mi farò uccidere.
Ma non lo attaccherò.
"RIAVRÒ CIÒ CHE MI SPETTA!!"
Il suo urlo mi irrigidisce.
I suoi artigli sono pronti sotto la mia gola.
L'altra mano è sul mio petto.
Vuole uccidermi.
Urlo.
Mi dimeno un'ultima volta.
I miei poteri da Alpha sembrano essere scomparsi.
Ho paura.

Le urla di Stiles si propagano per tutto il corridoio della scuola, e tutti i ragazzi che erano nelle classi si affiacciano.
In quel momento i 4 ragazzi, Isaac, Scott, Lydia e Allison entrarono dentro l'istituto.
Scott corse verso Stiles, che sembrava in preda ad un incubo.
Lydia corse dietro Scott.
Il migliore amico mise le mani sulle sue spalle, mettendolo contro gli armadietti.
"Stiles. Stiles?!"
Il ragazzo non gli rispondeva.
Sudava freddo.
Urlava.
Si dimenava.
"Terrore notturno."
Disse Lydia, restando ferma, congelata a vedere Stiles dimenarsi in quello stato.
Finalmente Stiles sembrava riprendere conoscenza, e guardava Scott con gli occhi sbarrati e un'affanno incessante uscirgli dalle labbra.
"Stiles."
La voce del migliore amico richiamò Stiles, come un ruggito.
"Scott..Scott ti prego..non farlo."
Stiles lo supplicava.
Scott non capiva.
L'ex Alpha corrucciò la fronte, e lo guardava negli occhi.
"Stiles, calmati."
Disse con tono sicuro di sè Scott, facendo acquistare almeno per qualche momento un po' di pace a Stiles.
Quest'ultimo girò lo sguardo attorno a se, per poi sospirare, riprendendo lentamente fiato.
I ragazzi dell'istituto rientrarono nelle proprie classi, mentre Allison e Isaac si mettevano davanti a ciò che stava succedendo, per creare una specie di 'scudo umano'.
Lydia era lì, avvicinandosi di qualche passo a Stiles.
Scott vide i movimenti della ragazza, e si accostò.
"Stiles, dimmi chi sono."
Le parole calde della donna riscaldarono Stiles, che riprendeva visibilmente colore della pelle.
Le mani della ragazza toccarono il viso del ragazzo, e come di risposta quest'ultimo disse:
"Lydia. Lydia Martin. La ragazza che ho amato fin dalla terza elementare."
Lydia a quelle parole ridacchiò appena, per poi guardare le labbra rosee del ragazzo.
Stiles sembrava essersi ripreso, ma questo non andava di certo bene.

I'm Not A HeroWhere stories live. Discover now