"Sangue."

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Lydia restò in silenzio, e si limitò a guardare con uno sguardo vuoto e gelido Jackson.
Jackson, incrociò il suo sguardo, ma si limitò a sorriderle dolcemente.
Al sorriso, la ragazza rimase sbigottita, paralizzata.
Era davvero cambiato così tanto Jackson?
Non poteva altro che essere stupita.
L'attenzione della ragazza venne attirata da Stiles, che schiarendosi la gola, disse.
"Allison, vai con Isaac e Lydia. Chiama tuo padre. Cercate il trischelio in ogni angolo di questa città."
Disse Stiles, voltando poi lo sguardo verso Jackson, che stava aspettando un incrocio con i suoi occhi con una decisione tale da far rimanere in silenzio Stiles per qualche secondo, il quale dopo poco mormorò.
"Io e Jackson faremo lo stesso, ma insieme."
All'affermazione, il biondo sorrise appena, affiancando Stiles alla sua destra.
Entrambi insieme potevano essere una delle coppie più devastanti di Beacon Hills.
Il Vero Alpha senza branco fino a poco prima.
E l'ex kanima, o meglio, la furia senza padrone, ora diventato lupo mannaro.
"Va bene."
Disse Allison, sorridendo ad Isaac.
"Andiamo?"
Domandò a Lydia, facendo cenno verso la porta con la testa, abbozzando un sorriso.
La ragazza si limitò ad annuire con la testa, e sistemandosi il vestitino che le arrivava appena sopra le ginocchia color rosa chiaro, sospirò, avvicinandosi alla porta, passandosi una mano fra i capelli ramati.
Dietro, Isaac e Allison la seguivano, mentre lo sguardo di Stiles era su Lydia. Nonostante tutto ciò che stava accadendo, Stiles non riusciva a toglierle gli occhi da dosso.
Mentre Lydia si avvicinava alla porta di ingresso, pronta ad uscire, con lo sguardo basso, ammiccò un sorriso inquietante, che nessuno poté vedere.
Jackson guardava Stiles, con una rabbia tale sul viso che poté spaventare chiunque.
Ma Stiles non lo sapeva.
Nessuno lo sapeva.
Erano tutti concentrati su ciò che stavano facendo per accorgesene.
Dalle estremità delle dita di Jackson cominciarono a crescere gli artigli, e gli occhi ad illuminarsi di un blu magnetico, ma in quel momento Stiles si girò verso di lui.
"Andremo prima a casa mia."
Disse Stiles, e Jackson rimanendo in silenzio, annuì.
Il ragazzo era tornato completamente umano.
Ora la gelosia, un sentimento talmente stupido quanto pericoloso, era una minaccia.
Allison entrò nella sua auto, girando le chiavi, e Lydia la affiancò, mentre Isaac apriva uno dei sportelloni posteriori.
"Dove andiamo prima?"
Domandò Allison, cominciando a fare retromarcia.
"Alla scuola. Lì Stiles ci aveva attaccati, forse lo stava proteggendo."
Rispose Isaac, guardando negli occhi Allison attraverso lo specchietto retrovisore, mentre Lydia, rimanendo in silenzio, non si limitava a muovere un muscolo.
I due lupi mannari invece, uscirono da una delle finestre della casa, cadendo entrambi nello stesso istante sul prato difronte l'abitazione, con passo felpato e silenzioso.
Stiles si stupì appena dell'agilità di Jackson, ma poi ricordò che anche quando non era stato morso da Derek, era un ottimo giocatore di LaCrosse, e un ottimo atleta.
Jackson, alzando lo sguardo, mormorò.
"Beacon Hills non è cambiata affatto."
Stiles, a quelle parole, accennò un piccolo sorriso.
Un sorriso debole e con un leggero manto di malinconia.
Beacon Hills era cambiata dalla venuta del Nogitsune.
Troppo dolore.
Troppo chaos.
Non doveva succedere di nuovo.
"Invece è cambiata, Jackson, è cambiata."
Mormorò Stiles, rispondendo allo sguardo del ragazzo.
"La cosa che mi sorprende sei tu, Stiles. Sei..cambiato."
Disse Jackson, chiudendo le palpebre in due piccole fessure, mentre gli occhi studiavano il corpo e l'atteggiamento di Stiles, come se volesse spogliarlo di ogni suo manto di superiorità.
Stiles, ridendo appena, mormorò sarcasticamente, ma con tono serio.
"Fa si che non succeda davvero, Jackson."

Il sole era calato, e la luna da dietro le grandi montagne di Beacon Hills, cominciava a sorgere.
Il motore della macchina di Allison si spense non appena le ruote dell'auto non toccarono di poco il marciapiede del parcheggio.
Lo sportello di Lydia, inaspettatamente, si aprì prima di tutti, e scese con la stessa delicatezza di una farfalla che si poggia su una foglia.
"Tutto questo mi sta stressando, e non poco."
Disse con altezzosità, ma allo stesso tempo abbastanza sarcastica, facendo così ridacchiare Isaac.
Allison, dura come una roccia, le rispose.
"Fin quando non troveremo il trischelio, non ci riposeremo un attimo."
A quelle parole, Isaac si irrigidì, ricordando ciò che successe con il nogitsune a piede libero.
Invece, Lydia, si limitò a sorridere, quasi a ridacchiare, in modo sinistro e invisibile.
Il piede destro di Allison entrò per primo dentro la struttura, con la sua grande e rigida balestra spianata davanti a lei, mentre uno dei suoi affilati e veloci dardi era pronto a trafiggere qualunque cosa le si trovava difronte.
Isaac, dietro di lei, fece brillare gli occhi, attivando in questo modo tutti i suoi sensi, amplificandoli.
Lydia aveva appena finito di fare le scale quando affiancò Isaac. Sapeva quanto tutto questo che stavano per fare fosse inutile.
Allison cominciò ad avanzare, pronta a tutto, mentre Isaac era concentrato a sentire qualunque rumore, a percepire qualunque odore e vedere qualunque cosa.
D'un tratto, a circa metà corridoio, Isaac si fermò, e toccando la spalla di Allison attirò la sua attenzione, e Lydia, corrucciando le labbra e le sopracciglia, lo guardò.
Cosa aveva sentito?
Ci fu un lungo ed estenuante momento di silenzio, quando il mormorio di Isaac fece preoccupare le due ragazze a livelli smisurati.
"Sangue."
Con un leggero ringhio, Isaac guardò difronte a se, cominciando a correre, segundo il suo olfatto.
Allison e Lydia, facendo abbastanza fatica a stargli dietro, lo seguivano.
Arrivarono alla palestra, e disteso in mezzo al rigido pavimento, un corpo, inerme.
Uno squarcio dentro l'addome.
Uno studente, completamente innocente, mancava poco alla morte per dissanguamento.
..Uno squarcio provocato da una lama.
Una lama di una spada.
Stava a significare soltanto una cosa.
"Un'altra Kitsune, è a Beacon Hills."
Mormorò Lydia con gli occhi spalancati, mentre Isaac ed Allison guardavano la vittima a terra, sapendo che le parole della ragazza dai capelli ramati stessero dicendo la cruda verità.

Un'ora prima.

Aperte le porta della clinica, Scott entrò dentro, e Deaton, lo accolse con un duro e severo sguardo.
"Non sono stato io a far cadere il quadro della reception oggi."
Disse Scott alzando le sopracciglia e un dito in aria, indicando la reception.
"Non dovremmo parlare di quello, Scott, ma di Stiles."
Disse senza ulteriori obiezioni Deaton e avanzando verso di lui, portò una mano dietro la tasca dei pantaloni beige, estraendo così la piccola boccia di frassino.

Fece una linea col frassino marcando la porta, in modo tale da non far entrare nessuna entità e creatura paronarmale in quella zona, così da far rimanere al sicuro quella conversazione.
Scott si limitò ad annuire con lo sguardo, addentrandosi sempre di più nella clinica.
Entrambi entrarono dentro il laboratorio della clinica, dove si occupavano dei pazienti da operare.
"Il caso di Stiles è complesso, e credo non ne siano mai esistiti di simili o uguali."
Disse Deaton, appoggiandosi ad una sedia.
Scott, dall'altro angolo della stanza, restava in silenzio ad ascoltare le parole di Deaton, assimilandole.
"La mia teoria era giusta.
Una parte del Nogitsune è ancora dentro Stiles, ed essa è in costante e violento conflitto con la parte mannara."
L

e mani del dottore si nascosero nelle tasche, mentre lo sguardo si cominciò a perdere dentro un punto impreciso della stanza.
"Ma la parte repressa, ovvero la parte umana, è quella vittima di entrambe le parti paranormali di Stiles. Entrambe contendono quella parte umana, per ottenere il completo controllo. Se hanno controllo sulla parte umana di Stiles, hanno il pieno controllo su di lui."
Lo sguardo di Deaton colpì quello di Scott, che lo guardava perplesso.
"È come..come una tripolarità. La mente di Stiles è una guerra in questo istante. E soltanto uno la vincerà."
Le ultime parole di Deaton fecero raggelare il sangue di Scott, ma d'un tratto, l'ex Alpha, alzò lo sguardo, riempendosi di forza e di coraggio.
"Ce la farò.
Io, e il mio branco.
Ce la faremo.
Stiles non verrà abbandonato, nonostante abbia deciso di non far parte del branco.
È il mio migliore amico.
E non lo dimenticherò, mai."
Deaton sorrise alle sue parole, abbassando leggermente lo sguardo.
"Mi ha sempre colpito la tua forza di volontà Scott."
Mormorò ancora una volta il dottore, alzando poi gli occhi verso il ragazzo, sorridendogli rassicurante.

Ora le domande erano molte.
Chi era l'altra Kitsune e Beacon Hills?
Il trischelio, dov'era?
E...chi avrebbe vinto la guerra di Stiles?

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