Primo.

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"Quindi sei tornato a Beacon Hills, perché?"
Domandò per la millesima volta Isaac, arricciando le sopracciglia.
"Sentivo il bisogno di venire qui. E a Londra non mi trovavo bene."
Disse Jackson, guardando Isaac.
Sembrava essere cambiato.
Da quando ha subito la trasformazione da kanima a lupo mannaro, era come se la sua arroganza e la sua spavalderia fossero scomparsi.
Stiles guardava Jackson con un'aria interrogativa sul volto, cercando di capire il vero motivo per cui fosse tornato a Beacon Hills.
Troppe cose stavano accadendo, e il suo ritorno non faceva altro che peggiorare le cose, o renderle più complicate.
Tutti sapevano il motivo per cui Jackson era tornato.
Il Nemeton è un faro per tutte le entità e creature soprannaturali, di conseguenza, le attira a Beacon Hills.
Jackson è tornato perché il Nemeton lo aveva attirato.
Stava accadendo tutto pressoché in fretta.
Il branco aveva bisogno di un esperto.
Un esperto sulle mitologie giapponesi.
Un esperto sulla storia giapponese.
"Kira."
Disse Scott a telefono, mentre usciva fuori dal salotto, andando verso il corridoio principale per effettuare la chiamata.
Jackson, Stiles, Lydia, Allison e Isaac erano nella sala principale, mentre spiegavano tutto il necessario che Jackson doveva sapere sul mondo del soprannaturale.
Nonostante tutte quelle notizie lo turbavano, e non poco, Jackson era un ragazzo dalla grande forza d'animo, quindi non ci diede molto peso.
"Quindi io avrei bisogno di un branco?"
Disse Jackson, guardandosi attorno, con un tono allo stesso tempo deciso ma dolce, rendendolo strano, a prima vista.
Un Jackson così, non credevano fosse possibile vederlo.
"Si."
Disse Isaac, guardando ancora Jackson.
D'un tratto il silenzio nel salotto piombò in modo violento, che colpì i ragazzi.
Tutti dovevano dire quella frase.
Ma d'un tratto, la voce di Lydia si fece spazio dentro la stanza.
"E hai bisogno di un Alpha."
Dopo poco, lo sguardo di tutti, che era concentrato su Jackson, si girò verso Stiles.
Stiles.
Lui era l'Alpha.
Stiles alzò lo sguardo leggermente, come a capire cosa stesse succedendo, ma dopo poco scosse la testa, ridacchiando in modo cupo.
"Oh, nononono."
Disse Stiles, guardando Jackson.
"Io non sono l'Alpha che tu stai cercando, Jackson."
Aggiunse Stiles, ma venne quasi istantaneamente risposto da Jackson.
"Tu sei l'Alpha che sto cercando, Stiles."
In quel momento, Scott rientrò nel salotto, e a quella risposta, abbassò leggermente lo sguardo, sospirando.
"Kira e la sua famiglia ritorneranno domani. Hanno già intuito il problema."
Disse Scott, guardando uno ad uno i ragazzi.
"Jackson vuole far parte del tuo branco."
Disse Stiles, cingendosi le braccia al petto, alzando lo sguardo.
Da quando è diventato Alpha, la sua determinazione è salita di molto.
O forse, quella parte ad avere tutta quella determinazione, non era Stiles.
Dopo l'affermazione di Stiles, Jackson si alzò dal divano, mettendosi in piedi, rivolgendo lo sguardo a Stiles.
Quando il ragazzo si alzò in piedi, Stiles lo guardò, con una leggera espressione di stupore sul volto.
"Posso far parte del tuo branco, Stiles?"
La domanda del biondo fece zittire, per la primissima volta, dopo molto tempo Stiles, rendendolo quasi fragile, all'apparenza..debole.
"Io non ho un branco."
Disse con l'ultimo briciolo di decisione che aveva Stiles nelle sue parole, mentre la presa salda che aveva nelle sue braccia cinte lentamente si scioglieva, portando le mani dentro le strette tasche dei jeans.
"Lo avrai."
Disse Jackson, facendo brillare i suoi occhi da lupo mannaro.
Occhi blu.
Densi.
Affascinanti.
E freddi.
A quella vista, ricordi, forti come una martellata al cuore, cominciarono a fiorire dentro la sua mente.
Forse fin troppi ricordi.
Stiles, come risposta, fece splendere gli occhi, e al loro colore, tutti ebbero un momento di paura, di insicurezza.
Persino Scott, che era stato Alpha, ebbe un momento di debolezza alla vista dei suoi occhi.
Jackson ora faceva parte del branco di Stiles.
Il primo membro del suo branco.

Dopo poco, un'altra chiamata al cellulare di Scott, fece girare tutti i ragazzi

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Dopo poco, un'altra chiamata al cellulare di Scott, fece girare tutti i ragazzi.
Era Deaton.
Scott doveva andare.
"Scott, puoi venire in clinica?"
Disse cautamente il dottore.
Sapeva dell'udito di Stiles.
"Uhm, si, arrivo."
Concluse Scott, prendendo il suo giubbotto di pelle e attaccando la chiamata.
"È Deaton, devo fare il turno in clinica."
Disse Scott, ma Stiles sembrava più dubitante del solito.
"Voi continuate a cercare il trischelio, ora avete anche Jackson."
Disse infine Scott, uscendo dalla casa, salendo sul motocross, dirigendosi verso la clinica veterinaria.
Deaton sospirò, posando poi il cellulare sul davanzale della clinica.
Si portò le mani lungo la maglia di lana rossa che aveva indosso, e se la aggiustò.
Alzando lo sguardo, notò su uno dei scaffali una piccola boccetta di frassino.
"Meglio che le cose rimangano fra me e lui."
Mormorò a se stesso Deaton, prendendo la boccetta di frassino dallo scaffale, sorridendo appena.

I'm Not A HeroWhere stories live. Discover now