Sfide.

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Lydia e Allison entrarono nell'auto di quest'ultima, dirigendosi verso la scuola, dove si sarebbero dovuti incontrare con il resto del branco.
Lydia era nel completo silenzio, mentre guardava la strada sfrecciare davanti a lei.
Allison cambiava marcia, dirigendosi con una guida costante e veloce verso la scuola.
"Lydia, non voglio sembrare ripetitiva, ma andrà tutto b-"
"Lo so, Allison."
Rispose bruscamente Lydia, mentre con uno sguardo fulmineo, guardò gli occhi di Allison, che erano rivolti sulla strada.
Alla risposta della ragazza, Allison sospirò, inclinando per qualche secondo lo sguardo verso la spalla.
Tutto questo la turbava.
Dopo poco arrivarono, ed Allison parcheggiò l'auto appena affianco alla jeep di Stiles, per poi guardarsi intorno.
"Dove sono?"
Domandò la ragazza dai capelli scuri, staccando le chiavi dalla presa della macchina.
Lo sguardo di Lydia era ancora fermo su un punto vuoto davanti a lei, mentre alzando un dito in aria, indicò la scuola.
Tutti i movimenti che commetteva Lydia erano lenti, rendendola così macabra quanto innaturale.
"Sono nel corridoio."
Disse lentamente, mentre girava lo sguardo con la stessa lentezza della parole verso Allison, guardandola negli occhi con uno sguardo vitreo, che non mostrava nessuna emozione.
"Ed uno di loro è in pericolo."
Sussurró Lydia, mentre Allison la guardava con paura.
Dopo pochissimo, Allison scese dalla macchina, correndo verso l'entrata della scuola.
Lydia la guardava, mentre un sorriso cupo le si stampava sulle labbra. Girò lo sguardo verso la portiera dell'auto, e scese, con calma, mentre si passava una mano fra i capelli.
Isaac per terra, di fianco alla porta di una classe, mentre Scott era contro i freddi armadietti della scuola, con una mano di Stiles potente e salda sulla sua gola.
"STILES, NO!"
Urlò Allison contro Stiles, avvicinandosi a passo veloce.
"Allison, sta ferma li."
Disse con un filo di voce Scott, mentre con una mano le faceva cenno di rimanere li, ma allo stesso tempo con l'altra mano cercava di staccare la presa violenta di Stiles dal collo.
Alle parole di Scott, Stiles lasciò la presa, facendo cadere il suo corpo per terra.
Allison ora era paralizzata.
Lo sguardo di Stiles si stava lentamente girando verso la ragazza, e appena i due sguardi si incrociarono, Stiles sorrise, comiciando ad avvicinarsi a lei con passo pericoloso e rapido.
Gli artigli di Stiles spuntarono, diventando affilati come rasoi alle sue dita, e gli occhi gli brillarono.
Di un rosso splendente.
"No, Stiles, fermati..!"
Cercò di urlare Scott, a terra, ma senza ottenere nessun risultato.
Allungó una mano verso di loro, cercando di fare qualcosa, cercando di fermarlo.
Allison cominciò ad indietreggiare, fino a girarsi e cominciare a correre via, ma appena si girò, Lydia era lì, a guardare Stiles nelle pupille.
"Stiles."
Sussurró Lydia, facendo immobilizzare sul posto Stiles.
Quest'ultimo, cominciò a ritornare umano.
Si girò attorno, come a capire dove si trovasse, mentre Allison si girava nuovamente verso di loro.
Isaac si stava rialzando, come lo stava facendo Scott, ma con una mano sul fianco, da cui usciva sangue.
"Cos'è successo?"
Disse Stiles, guardando tutti.
"Stavi per uccidere me, Isaac ed Allison."
Mormorò Scott con tono affannato e dolorante mentre guardava Stiles, portando a volte lo sguardo su Allison, come per controllare se stesse bene, ma senza farlo notare.
Lydia restava in silenzio, guardando il volto Stiles, avendo un leggero ghigno di approvazione sul volto.
"Dobbiamo andare da Deaton."
Disse Isaac.
Stiles ebbe una leggera scarica di brividi lungo la schiena alle parole di Isaac, che gli fece chiudere gli occhi.
"Si, mi sa di si."
Disse Scott, mentre Allison annuiva alle sue parole.

"A cosa devo tutte queste visite?"
Domandò il veterinario, o meglio, il druido.
Il primo ad entrare nella clinica fu Allison, con Isaac sotto il braccio.
"Ohw."
Mormorò sottovoce Deaton, mentre vedeva tutti i ragazzi entrare.
"Sento una presenza..oscura. Molto oscura."
Disse Deaton poco dopo, quasi mormorando, e in quello stesso istante, Stiles entrò, con dietro di se Lydia.
Lo sguardo di Deaton si fece forte e impenetrabile quando notò le occhiaie appena visibili sotto gli occhi di Stiles.
"Deaton."
Lo chiamò Scott, mentre lui ed Allison aiutavano Isaac a stendersi sulla barella che usava il veterinario per effettuare i controlli.
Deaton si girò non appena Scott lo chiamo, e andò dentro la clinica, mentre Lydia e Stiles si addentravano sempre di più dentro la clinica.
Non appena Scott ed Isaac furono curati, Deaton si appoggiò alla barella con le mani, prendendo fiato.
Curare lupi mannari era sempre e faticoso e difficile, perché erano instabili al dolore, e i pochi che riuscivano a sopportarlo, spesso perdevano la testa dopo poco per via del dolore lancinante, rendendo il tutto più difficile.
Scott aveva delle fasce sulla spalla e sulla schiena, mentre Isaac era bendato per bene sul fianco e sul petto.
Lydia era seduta su una sedia in un angolo della clinica, mentre Stiles le era affianco.
"Stiles, mostrami gli artigli e gli occhi."
Disse Deaton.
Stiles alzò lo sguardo, e sospirò, lasciando un piccolo contatto di qualche secondo con gli occhi alla ragazza dai capelli biondo fragola, avvicinandosi poi a Deaton.
Una volta che fosse difronte a Deaton, entrambi si guardarono negli occhi.
Stiles, anche se in quel momento fosse umano, lo guardava con un velo di odio e rancore.
Deaton, invece, con impossibilità, cercando di mostrarsi impassibile e duro.
Stiles fece come detto, mentre Scott, Isaac ed Allison guardavano ciò che accadeva affianco alla barella.
Gli artigli, erano smisurati persino per un Alpha, ma ciò era normale, dato che era accaduto durante la trasformazione da Beta ad Alpha.
Stiles abbassò lo sguardo verso i propri artigli, sorridendo appena.
"Ora gli occhi."
Ordinó Deaton, guardando il capo abbassato di Stiles.
Il capo di Stiles rimase abbassato per qualche secondo.
Alzò lo sguardo, e fulminò lo sguardo di Deaton facendo brillare gli occhi di un rosso brillante e forte.
A quello sguardo, Deaton si sentì per qualche istante debole, ma poi si ricompose dopo poco, riassumendo la sua solita compostezza.
Gli occhi, il volto, le labbra, tutto il viso di Stiles era avvolto dall'odio, ma poté vederlo soltanto Deaton, dato l'angolo in cui lo sguardo e il corpo di Stiles erano posizionati.
Ma forse, quel viso non era di Stiles.
"Bene, potete andare."
Disse Deaton, mentre faceva cenno a Scott di andare.
Tutti stavano per andarsene, quando dopo qualche secondo, Deaton disse:
"Scott, domani hai un turno qui, lo sai?"
Deaton non chiedeva mai a Scott di eseguire dei turni.
Non in questi casi.
"Si, si."
Annuì Scott, sorridendogli.
Doveva parlargli.
Lo sapeva.
Stiles era sotto l'anta della porta.
D'un tratto una delle piccole mani di Lydia toccò il fianco di Stiles, attirando la sua attenzione.
La ragazza rimase in silenzio, ed entrambi si guardarono dritti negli occhi.
Stava accadendo esattamente cosa voleva il Nogitsune.
Tutto stava procedendo secondo i piani.
Lydia aspettava soltanto il momento giusto.
Il Nogitsune bramava il suo ritorno.

D'un tratto, in lontananza, una voce, forte e decisa, chiamò il nome di Stiles.
Tutti si girarono.
Tutti riconobbero la voce.
Un ragazzo dal fisico forte, i capelli che attiravano la lucentezza del sole che calava dietro le montagne, e gli occhi che riflettevano il cielo.

Un ragazzo dal fisico forte, i capelli che attiravano la lucentezza del sole che calava dietro le montagne, e gli occhi che riflettevano il cielo

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Jackson.
Jackson Whittemore.

I'm Not A HeroWhere stories live. Discover now