Era stupenda nel suo vestito rosso.
Presi la sua testa tra le mie mani e mi persi in quegli occhi verdi, la mia casa.

La presi tra le mie braccia, sniffai il suo intenso profumo, prima di pretendere un contatto con le sue labbra.

-Iniziavi a mancarmi- dissi, lei sorrise e mi trascinò verso il tavolo.

-Così vi siete presi gioco di noi!- continuai, ma dall'espressione di Gail era chiaro che lei non ne sapesse nulla.

-Giá, dovrò ringraziare i tuoi- disse Kim.

Mi accomodai, ancora con la sua mano stretta tra le mie.

-Tu, quanto dovremmo aspettare prima di avere l'onore di averti al tavolo con noi?- disse Kim rivolgendosi a Will che era rimasto sulla soglia.

Contrariato Will si accomodò al tavolo, fissava Gail e il bicchiere che aveva in mano, ma non disse nulla.

******

Kim

Sicuramente Gail, stava pianificando come uccidermi. Non mi aveva ancora guardata, ma sentivo il suo odio.

La cena si svolse tra sguardi rancorosi e un silenzio tombale , che ben presto però avrei rotto.

-Se siete qui oggi è perché per me siete importanti, lo siete stati in momento brutti e so che lo sarete ancora di più nei momenti belli. Quindi per un attimo vi chiedo di lasciar perdere tutti i vostri problemi. Vi prego!-
Strinsi le mani di Will e Gail e li guardai entrambi negli occhi.

Non ero abituata a fare quelle cose ma per Brian lo avrei fatto questo ed altro.

Ispirai.

-Questa casa è stato il punto di partenza per le brutte cose che sono successe e vorrei sia anche il punto di arrivo di esse. Voglio che torni ad essere il magico luogo in cui quasi due anni fa mi hai chiesto di sposarti.- ispirai e guardai tremante Brian negli occhi.

Smeraldi in zaffiri.

Lui strinse la mia mano.

Dal suo sguardo vedevo che per lui andava bene così, che non voleva altro gli bastavo io.

Ma dovevo farlo, volevo farlo.
Sentivo il bisogno di farlo.

Con le lacrime che inondavano già i miei occhi,iniziai a parlare.

-Un giorno qualcuno mi disse "Le imperfezioni sono la nostra forza perché ci rendono umani", dopo tutto questo tempo ti dico che, con tutte le mie imperfezioni, il mio cuore capriccioso, la mia testa matta mi sono sempre sentita troppo umana ma mai forte. Questo prima che arrivassi tu, il mio punto fermo, la mia realtà, la mia forza, la mia casa. Nonostante il nostro essere perfettamente imperfetti abbiamo creato qualcosa di così perfetto come il nostro Max. E quindi oggi sono io che ti chiedo, di essere tua moglie e una famiglia anche per la legge, perché io e Max senza di te non sappiamo stare!-

Fiumi e fiumi di lacrime mi impedivano la vista, sentii le sue forti mani prendermi e tirarmi a se.

-Sh, lo sai che sono io quello che non sa stare senza voi.-

Prese il mio volto tra le sue mani e asciugò le mie lacrime prima di baciarmi teneramente.

Afferrai la busta che avevo preparato e l'allungai tremante verso di lui.

-Questa è per te-

Non sapevo se potesse fargli piacere.

- Non capisco- disse

-Montgomery & Val Moore- lesse

Sorrisi.
-Ho comprato un vigneto in California, il nostro vigneto e ho creato un nuovo marchio per la mia azienda. La nostra azienda.-

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