24. Inferiorità Numerica.

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Abby.


Non capisco cosa sta succedendo fino a quando non mi ci trovo completamente immersa.

Dal buio più totale, saltano fuori decine di persone, che si calano dal tetto fino al pavimento. Sembra che abbiano già un piano. Iniziano ad accerchiarsi intorno a noi, lasciando Nikolaj sulle retrovie, protetto.

Nolan, Jared e Janise si guardano esterrefatti, prima che cali su di noi un tetro putiferio.

Ma questo lo realizzo soltanto dopo. Soltanto quando è troppo tardi.

Le grida e gli strepitii dei Sottomessi si fanno sempre più vicine a noi. Ormai, siamo ridotti a un piccolo cerchio. Siamo schiena a schiena, mentre studiamo i nostri nemici. Loro sono di più e sembrano davvero fuori controllo. Noi siamo solo in quattro, ma io valgo ancora per mezza. Non ci vuole un genio a capire che siamo in netta inferiorità numerica.

«Cosa facciamo?» sibila Janise, sfoderando un pugnale dalla cintura. Rivolge la domanda a tutti, ma dentro di me so a chi è diretta.

Jared continua a fissare una a una le creature, fulminandole con lo sguardo. Ha nelle mani due stiletti e li brandisce come se fossero dei giocattoli. «Dobbiamo combattere. Non abbiamo scelta.»

«Oh, ti sbagli, invece» Nikolaj avanza, con un sorriso sfacciato che gli solleva le labbra. Sta giocherellando con una rosa secca all'occhiello della giacca becera, ma quando alza lo sguardo, sento che mi sta fissando intensamente «C'è sempre una scelta.»

«Sapevi già che ti saremmo venuti a cercare, non è così?» ringhia Janise, senza distaccarsi dal cerchio.

«Nikolaj lo immaginava. Ma non credeva che foste così idioti da portarvi dietro lei» il russo sogghigna, indiandomi con un cenno del mento «Sento tuo odore, bambina. È inconfondibile. L'ho captato da quando sei scesa da macchina. Per questo, Nikolaj ha chiamato rinforzi.»

Io sussulto, mentre le sue parole snocciolate in un terribile accento russo mi arrivano fredde alle orecchie.

Jared mi spinge nervosamente dietro al suo corpo, forse con l'intenzione di farmi da scudo. «Cosa vuoi, Novikov?»

Il Sottomesso ride. Dalla sua bocca sembrano uscire le tenebre più nere. «Curioso... Voi volete uccidere me, ma Nikolaj non ha intenzione di uccidere voi... Dovrete solo scendere a patti» ci guarda uno a uno, studiandoci «Dateci ragazzina e noi vi lasceremo vivere.»

Oh, Dio. Vogliono me.

Sento i battiti aumentare, mentre la paura mi attanaglia i piedi e le parole, impedendomi di fare anche il più semplice gesto.

«Certo, come no» ribatte ironicamente Nolan «Avevamo già pronto un pacchetto regalo, in realtà.»

Nikolaj non sorride alla battuta, ma sbadiglia annoiato. «Tentativo due. Voi date a noi la ragazza, e noi non torceremo a lei nemmeno un capello. Ci serve solo come garanzia.»

Ma di che diavolo sta parlando? Garanzia per cosa, per chi?

«Jared, ma di cosa sta...»

«Zitta» mi intima lui, a bassa voce «Non parlare, non muoverti, non respirare. Riescono a sentire la tua paura. Sono in grado di captare che nel tuo sangue c'è qualcosa di diverso, ma non ne sono ancora sicuri» sussurra, senza però togliere gli occhi di dosso dai nemici.

Annuisco e deglutisco in silenzio. Devo mandar via la paura, devo mandar via la paura. Ma come diavolo si fa? Siamo contornati da orripilanti creature, accidenti! Sto morendo dalla paura!

Hybrid - L'EsperimentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora