13. Presentazioni Ufficiali.

13.4K 776 290
                                    


Abby.


Sono le otto e quarantacinque di sera, quando vengo condotta da Jared verso l'aula magna, per il mio primo incontro di fronte ai Guerrieri e agli altri abitanti della Caserma.

Dire che sono agitata è un eufemismo. In realtà ho soltanto lo stomaco aggrovigliato in una morsa, il cuore che mi batte all'impazzata e una sudorazione che farebbe invidia a un atleta dopo una gara di 600 metri.

Questa situazione mi ricorda un po' il primo giorno di scuola: mia zia mi aveva accompagnata con lo zaino in spalla di fronte all'ingresso dell'edificio, dandomi un bacio sulla guancia e una piccola spintarella per spronarmi a entrare. Avevo sei anni ed ero terrorizzata dall'idea di non trovare nessun amico, di stare antipatica alle maestre e di essere presa in giro dai miei compagni per non avere dei genitori ad aspettarmi all'uscita come tutti gli altri bambini.

Col senno di poi, me la sono cavata egregiamente, arrivando incolume all'adolescenza. Ho conosciuto Paige, ottenuto risultati soddisfacenti nelle varie materie e ho anche frequentato diversi ragazzi. Niente di serio, ovviamente. Giusto una o due uscite insieme, una passeggiata al parco mano nella mano e qualche bacio rubato sotto al portone del mio palazzo.

Adesso, invece, è tutta un'altra storia. Sono stata catapultata in una realtà da videogioco piena di esseri deformi, personaggi cattivi e paladini della giustizia.

Da piccola avevo sempre desiderato essere la principessa protagonista della recita scolastica. Dopo anni, sono finalmente riuscita a ottenere un ruolo in primo piano... ma non da eroina come sognavo. Stavolta il mostro sono io.

Jared mi conduce nell'atrio immenso al piano inferiore, che sembra ancora più maestoso con i lampadari accesi e le luci che si riflettono su ogni tassello della vetrata nell'ingresso principale. Proprio accanto alle scale, sulla destra, una porta è spalancata e c'è gente che entra ed esce in un continuo viavai. «Passiamo dalla porta sul retro» mi dice, scrutando con attenzione i compagni, che gettano occhiate incuriosite e quasi intimidite su di noi.

Ma io me ne accorgo subito. Dio, è così palese che sono dirette a me. Odio essere al centro dei pettegolezzi. Soprattutto quando non ho fatto nulla per finirci.

«Mi guardano tutti» mormoro con rabbia «Nemmeno fossi un quadro esposto alla Galleria Nazionale.»

«Dovresti essere contenta. Sono sicuro che è la prima volta che ti trovi al centro dell'attenzione di così tanti ragazzi» mi prende in giro Jared, conducendomi verso una seconda porta in fondo alla sala.

«Non ti trovo per niente simpatico, sai?»     

 «Pensavo che dopo qualche giorno ti ammorbidissi un po'»  ribatto fissandolo «Non dico di diventare amici per la pelle. Insomma, sappiamo benissimo che nessuno dei due vorrebbe stare in presenza dell'altro, ma sarebbe carino mostrare un accenno di cordialità nei confronti di una nuova compagna

«Era proprio l'effetto che speravo di ottenere» risponde lui, mostrandomi un sorrisetto sarcastico.

«Pensavo che dopo qualche giorno ti saresti ammorbidito un po'» ribatto, fissandolo «Non dico di diventare amici per la pelle. Insomma, so benissimo che nessuno dei due vorrebbe stare in presenza dell'altro... Ma sarebbe carino mostrare un accenno di cordialità nei confronti di una nuova compagna

«Abby, chiariamo due cose fondamentali» Jared mi blocca, con uno sguardo duro «Uno: tu non mi sei simpatica. Ti trovo fastidiosa e inutile, entrambi validi motivi che non possono coesistere con un rapporto amichevole. E due: io non mi ammorbidisco, con nessuno. Non sono un peluche.»

Hybrid - L'EsperimentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora