Donovan

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Al campo era notte fonda e tutti erano a dormire, tranne la squadra preposta per il pattugliamento. Dopo l'increscioso evento sull'Olimpo e le cattive notizie da Nuova Roma, Chirone aveva ritenuto saggio dare una mano al potere del Vello D'oro; poteva proteggerli dai mostri, ma dalle forze di Caos non ne era sicuro.

Stranamente, Donovan non stava sognando. Probabilmente era il semidio che più di tutti aveva sogni premonitori, del resto suo padre era anche il dio delle profezie, quindi aveva senso. Malgrado la tranquillità, si sentì letteralmente strappare dal sonno bruscamente.

- Don, svegliati... Don!-

Balzando a sedere nella branda, il figlio di Apollo afferrò il pugnale sotto il cuscino, ma rilassò i muscoli nel vedere Jemima.

- Che c'è?- le chiese.

- Devi venire subito in infermeria. C'è del lavoraccio per te, nessuno di noi è in grado di fare qualcosa... vedrai-

Annuendo, Donovan si passò una mano sul viso e cercò di svegliarsi. Seguì poi velocemente la sorella fuori dalla casa di Apollo, infilandosi le scarpe nel mentre.

- Ma che è successo?- le chiese.

- La squadra di recupero è tornata- spiegò Jemima, guardandolo. Pareva indecisa se essere sconvolta o felice- ecco, ho detto di chiamare solo te, perché... beh, lo vedrai. Non volevo dare false speranze-

Giunsero a grandi passi nell'infermeria, dove erano riuniti in un bel po'. Chirone era assieme a Percy, Clarisse, Reeve, Amanita, Luke e alcuni semidei romani mai visti, tra cui una bellissima ragazza indiana. Stavano tutti attorno ad un lettino. Donovan salutò velocemente tutti con un cenno del capo e si avvicinò. Per poco non balzò indietro.

- Per Apollo!- esclamò- E'... Alabaster! Dove lo avete trovato? Come sapevate che era vivo?-

- E' stata Amanita a trovarlo- disse Luke.

Annuendo, il figlio di Apollo controllò il semidio. Vivo era una parola grossa, respirava a malapena ed era ustionato gravemente in gran parte del corpo. Doveva essere dannatamente doloroso.

- Jem, hai fatto bene a non chiamare al volo Iris, le sarebbe venuto un colpo-le disse, osservando la situazione. Alzò gli occhi sui presenti- ora statemi a sentire: fate tutti un passo indietro e, qualsiasi cosa succeda, lasciatemi lavorare, va bene? Non badate a me. Lo ammetto, non sarà piacevole da vedere, ma andrà tutto bene-



Circa un'ora dopo, Donovan era seduto fuori dall'infermeria, ancora un po' stordito. Quando usava il vero dono, poi si sentiva svuotato, per non parlare del resto. Clarisse gli si affiancò, passandogli una lattina di soda.

- Meglio qualcosa di zuccherato, aiuta- gli disse.

- Grazie-

Il semidio aprì la lattina e bevve un lungo sorso, sentendosi meglio.

- Cavolo, il tuo potere è fantastico! Prima Alabaster sembrava spacciato e ora... come nuovo-

- Spero si svegli presto e la sua forza di volontà sia abbastanza forte. Io ho fatto la mia parte-

Jemima comparve in quel momento accompagnata da Iris, agitata e ancora in pigiama. La figlia di Afrodite schizzò all'intero, facendo prendere un colpo agli altri, ancora dentro.

- E' vivo, bambina- la rassicurò subito Chirone.

Iris si avvicinò tremando, quasi avesse paura. Si sedette sul bordo del letto, osservando Alabaster. Gli prese delicatamente una mano tra le proprie, ringraziando tutto e tutti e piangendo come una fontana.

Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora