Donovan

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- Adam... resta con me, per favore-

Il giovane venne riportato alla realtà un po' bruscamente. Donovan lo stava scuotendo per le spalle senza troppa gentilezza, aveva bisogno di vederlo cosciente.

- Dove... dov'è Eris- biascicò Adam.

Sospirando, Donovan puntò lo sguardo sull'aculeo. La superficie era liscia, estrarlo non avrebbe peggiorato la ferita, ma Adam rischiava di morire dissanguato. Rammentò le parole di Asclepio e imprecò sottovoce.

- Padre, che senso ha elargirmi un dono che non so usare?- si chiese, quasi nel panico-Non so come fare...ho paura di perderlo-

Ricacciò indietro paura e insicurezza, non sarebbero state di alcun aiuto al suo amico. Deglutì un paio di volte e mise entrambe le mani sull'aculeo, guardò Michaela, che annuì, tesa come una corda di violino, poi tirò con forza verso l'alto. Adam gridò e l'aculeo venne fuori, ricoperto di sangue e una strana sostanza verde; il veleno di Eris. La ferita fumava come se la carne si stesse sciogliendo.

Quello che successe dopo, Donovan lo avrebbe ricordato come un vero delirio.

Fu come se il cervello del semidio venisse resettato e impostato su "devi salvarlo ad ogni costo". Non aveva idea di come fare e di cosa usare, ma sapeva di doverlo fare, di poterlo fare.

Premette entrambe le mani sulla ferita, sentendo il sangue caldo scorrergli sulle dita, unito a qualcosa di vischioso e bruciante che doveva essere il veleno. Sulle sue mani iniziarono a formarsi delle bolle molte dolorose, bolle di cui la ferita di Adam era piena. Le sacche di veleno esplodevano di tanto in tanto, riversando il liquido verdastro. La sola cosa da fare, era sperare che funzionasse.

La mente del figlio di Apollo si concentrò solo su Adam, la sua ferita e il desiderio di salvarlo e il resto lo fece quel misterioso "vero dono della guarigione"; senza nemmeno rendersene conto, le proprie mani si erano circondate di un alone dorato caldo e gentile e stavano facendo quello che dovevano meccanicamente: assorbivano il veleno e cicatrizzavano la ferita.

Michaela e Amanita guardavano sbalordite, a bocca spalancata. Thanatos, alle loro spalle, sembrava il meno sorpreso di tutti.

Donovan si rese conto di quello che stava succedendo solo quando notò la gamba di Adam completamente guarita, della ferita non restava nulla, solo un grosso buco nei pantaloni e nient'altro. Si guardò i palmi delle mani, che scintillavano come se fossero fatti d'oro, erano dello stesso colore degli occhi di Apollo. Nemmeno a lui era rimasto un solo segno del veleno, la cosa aveva dell'incredibile.

- Per la veste di Ecate, ce l'hai fatta!- esultò Michaela, commossa- Sei riuscito ad usare il dono di tuo padre!-

- E' la cosa più straordinaria che abbia mai visto- commentò Amanita- il potere di guarigione sembrava sgorgargli da dentro e trasmettersi al suo amico! È davvero questo il vero potere della guarigione di Apollo?-

Alzò gli occhi su Thanatos, come se si aspettasse da lui una risposta e il dio della morte annuì appena.

- Sì- confermò- ma c'è un motivo se a pochi Apollo lo ha concesso e non è certo per vanità o scarsi meriti. Se pensate che il giovane semidio abbia superato la prova di Apollo, vi sbagliate di grosso. Il peggio deve ancora venire-

Michaela corrugò la fronte. Adam era fuori pericolo, quindi cosa poteva succedere? La risposta arrivò improvvisa e a dir poco spaventosa.

Donovan lasciò uscire un gemito e stramazzò a terra, contorcendosi come se stesse soffrendo terribilmente, scosso da brividi fortissimi. Michaela gridò, ma Thanatos la fermò prima che potesse correre da lui.

Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora