Donovan

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Quando Adam riprese i sensi, pochi minuti dopo, trovò una situazione meno tesa del previsto. Mosse piano la testa, ancora intontito, ma balzò a sedere quando si accorse di essere sdraiato a terra, con la testa comodamente appoggiata sulle ginocchia di Donovan. Si alzò talmente in fretta che per un soffio non gli diede una zuccata.

- Ehi, calma eroe, anche i guerrieri riposano, non c'è da vergognarsi- rise Amanita.

- Come ti senti?- gli domandò Michaela, sorridendo.

- Beh... meglio- rispose Adam, voltandosi verso Donovan- cos'è successo?-

Michaela stava per parlare, ma il figlio di Apollo le lanciò un'occhiata eloquente e la semidea si zittì.

- Niente di che, non ti sei perso molto- rispose Donovan- solo Thanatos che ha spedito sua sorella nel Tartaro-

- E Donovan che ha fatto magie usando il dono di Apollo- aggiunse Michaela, evitando accuratamente di parlare della sua agonia- non noti nulla?-

Abbassando gli occhi sulla gamba prima ferita, Adam trovò solo i pantaloni stracciati, ma nient'altro; niente veleno, niente ossa fratturate e carne strappata.

- Fantastico- commentò- mi hai salvato la vita!-

- E tu a me, anzi, a tutti- replicò Donovan, sorridendo- quindi non azzardarti a sentirti in debito, va bene? L'importante è che tu stia meglio-

Annuendo, Adam lo studiò. Donovan lo conosceva, sapeva che non era uno stupido e non credeva alla loro versione, non del tutto.

- D'accordo ma a te cos'è successo?- insistette- Non me lo dirai?-

- Certo, come tu mi hai detto davvero cosa c'era che non andava, prima di partire dal campo- ribattè Donovan.

Michaela e Amanita si scambiarono un'occhiata e la figlia di Ecate scosse il capo. Adam fece per dire qualcosa, ma gli uscì solo un balbettio senza senso. Donovan sorrise divertito, poi lo afferrò per il collo della maglietta e lo trasse a sé, baciandolo. Le ragazze sgranarono gli occhi, a Michaela uscì anche uno squittio deliziato; mancavano loro solo i pop corn e sarebbero state pronte per lo spettacolo in prima fila.

Quando Donovan si staccò, Adam boccheggiò, senza parole peggio di prima. Non ci fu però tempo di parlare, perché l'intera struttura iniziò a tremare e sgretolarsi.

- Ne parliamo dopo- tagliò corto il figlio di Apollo- meglio uscire alla svelta!-

I quattro si diressero fuori, salendo le scale con fatica. Appena furono di nuovo dentro il museo, i gradini scomparvero e la terra smise di tremare. Non rimasero però ad aspettare troppo e uscirono anche da lì, ritrovandosi all'aria aperta.

- Sta albeggiando- disse Amanita, strizzando gli occhi.

- E il bacio dell'eroe le tenebre farà calare- sussurrò Michaela, sorridendo- è l'alba e Donovan ha appena baciato Adam. Ci sta!-

Mentre le due ragazze erano intente a parlare, Donovan si voltò verso Adam, che aveva ancora un'aria sbigottita.

- Ti devo chiedere scusa- iniziò- ci ho messo troppo tempo a realizzare che mi piacevi. Ma vedi, fino a qualche mese fa non ne ero sicuro, così... ho aspettato. So di averti fatto penare e mi dispiace-

Adam si grattò la testa.

- Quindi lo sapevi che avevo una cotta per te- fece, sorridendo.

- Ovvio che lo sapevo. Sei un libro aperto per me, sai?- ribattè tranquillamente Donovan- Non volevo rischiare di, ehm... sentirmi attratto da te solo per questo. Insomma, alle volte le lusinghe non aiutano-

Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora