Riley

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La Argo III non arrivò esattamente in trionfo, non solo perché era ridotta ad uno straccio, ma anche perché i suoi occupanti erano tutt'altro che festosi. Malgrado la calda accoglienza al campo, Riley e compagni si sentivano sfibrati, stanchi e con una voglia matta di dormire per giorni.

Erano stati continuamente attaccati dai mostri durante il ritorno ed erano tutti a pezzi. Graffi, bende, cicatrici e lividi li ricoprivano, si poteva dire che sembravano dei veri sopravvissuti, ora. Ma non solo, si portavano dietro dei souvenir davvero poco piacevoli, come una profezia quasi apocalittica, Ian con un braccio meccanico e Billy con un occhio non funzionante.

Come se la maledizione di Tyche non avesse risparmiato nessuno, la spada di Adam si era frantumata contro un mostro marino, cosa pressoché incredibile, Michaela aveva perso il suo pugnale in una tempesta e Ariana si era storta una caviglia.

- Ah, ottimo- fece Ian- la passerella è incastrata. Ragazzi, saltiamo giù alla vecchia maniera-

Riley si affacciò al parapetto e vide i semidei che si affollavano attorno alla chiglia. Individuò Chirone, sua madre, Piper, i genitori di Adam e anche altre persone con loro. Un bambino si mise a strillare contento il nome di Ariana.

- Hermanito!- esclamò la ragazza, sbracciandosi- Mama, papa!-

Si mise a dire qualcosa in spagnolo che nessuno capì e si voltò verso Ian con un sorriso.

- Ecco mio padre- gli disse.

Ian per poco non cadde da in piedi, stava per incontrare il suo idolo. Riley si voltò verso gli amici semidei e si sentì triste per loro; non c'era nessuno ad accoglierli, della famiglia.

- Sardina, scendiamo?- le chiese Percy.

- Sì, certo-

Alla bene e meglio scesero tutti dalla nave, venendo subito praticamente accerchiati. Annabeth fece un placcaggio doppio, una via di mezzo tra un abbraccio e un colpo di catch. Piper fu più gentile e le venne un colpo quando vide l'occhio di Billy, ma non diede di matto. Clarisse non dimostrò particolare affetto, limitandosi ad una pacca sulle spalle al figlio, mentre Chris lo abbracciò eccome, sorridendo. Ariana corse incontro alla famiglia e suo fratello Diego quasi le saltò in braccio dalla gioia di rivederla. Ian, Donovan e Michaela andarono dai loro rispettivi fratelli e sorelle.

- Dovete raccontarci tutto- disse Annabeth- per filo e per segno!-

- Ci vorranno giorni, allora- rispose Percy, sorridendo- ma credo ci siano cose più urgenti, tipo parlare della profezia-

Chirone si fece largo tra il gruppo e salutò con fare affettuoso ognuno di loro. Si disse estremamente fiero di tutti, le sue parole li riempirono di orgoglio.

- Qui è andato tutto bene?- domandò Jason.

- Oh, sì- fece Chirone, lanciando però uno strano sguardo verso Piper e Annabeth- anche noi ci siamo dati da fare e abbiamo un nuovo semidio al campo. Per ora si trova nella casa di Ermes, ma... ne parleremo in privato. Il signor D ci sta aspettando. Ci sono serie faccende di cui parlare-

Di colpo, Riley si sentì due volte più stanca di prima. Non aveva voglia di vedere il signor D, inoltre aveva il sentore che la faccenda fosse davvero seria. Si trascinò con gli altri verso la Casa Grande. Avevano tutti le facce stravolte, inoltre avevano patito un gran caldo nel Mediterraneo, a cavallo tra luglio e agosto.

Chirone li fece entrare e diede loro almeno delle bibite fresche. Il signor D li aspettava con aria ovviamente scocciata. Il centauro si fece raccontare ogni cosa riguardo la loro missione, i brevi messaggi Iride non erano stati sufficienti. Quando poi venne riportata la Grande Profezia Perduta, ci fu un momento di silenzio.

Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora