Luke

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Quando cerchi qualcuno che non sai dove sia, solitamente il problema più grosso è da dove iniziare. Ma il problema non si poneva per Luke, c'era Reeve. Da vero figlio di Artemide, il semidio era in grado si seguire tracce invisibili e sentire odori che nessuno percepiva.

Erano partiti da quasi tre giorni dal campo, la squadra più bizzarra mai vista, onestamente. Beh, per la verità, poteva sembrare una rimpatriata di semidei adulti, visto che il figlio di Ermes era accompagnato da Clarisse e Percy. Si erano tutti affidati alle capacità e all'istinto di Reeve, anche perché non avevano altra soluzione. Il fatto che il semidio fiutasse le tracce non voleva dire che Luke gli aveva fatto annusare un indumento di Amanita, semplicemente il ragazzo conosceva il suo odore; la percepiva, in un certo senso, come i mostri percepivano l'odore dei semidei.

Luke era certo che questa caratteristica derivasse anche dalla sua parte paterna, del resto Orione era un Gigante e anche i Giganti fiutavano i semidei.

Dopo essere partiti da New York, erano arrivati quasi nel Massachusetts e le tracce si dirigevano sempre più a sud.

- Non possono essere certo arrivati in Florida- disse Clarisse- non sono spariti da settimane, ma solo qualche giorno fa!-

- Potrebbero essersi spostati diversamente- rispose Reeve, guardandosi attorno- fatico a percepire le loro tracce... qualcosa mi dice che hanno usato un dispositivo di occultamento o qualcosa per trasportarsi-

- Un viaggio nelle tenebre?- domandò Percy- Nico mi ha detto che sarebbe possibile, non solo i figli di Ade sanno usarlo-

Reeve annuì.

- Sì, potrebbe essere una sorta di teletrasporto simile- ammise.

- Fatemi capire- intervenne Luke- Caos fa resuscitare un semidio e lo porta dalla sua parte. Perché tutto questo è un dannatissimo deja-vu?-

Percy e Clarisse si scambiarono un'occhiata, decidendo di non dire niente in proposito, ma stavano pensando la stessa cosa. Reeve sembrava più tranquillo, invece.

- Ricordi cosa ha detto Suri?- si rivolse al figlio di Ermes- Praticamente, le guerre precedenti sono state delle anticamere di quella che sta cercando di attuare Caos-

- Prende spunto- borbottò Luke.

- Beh, forse, oppure quelli di prima sono stati degli esperimenti, ha osservato e sta... capendo cosa è andato storto e cosa ha funzionato. Sappiamo già che, in ogni caso, Caos ha bisogno di veicolare il suo potere e che un solo corpo non basterebbe. Potrebbe aver bisogno di tante persone!-

- Tutto questo è veramente confortante- fu il commento di Percy.

Purtroppo la situazione, invece di districarsi, si complicava sempre di più. Spuntavano sempre più elementi nuovi: Caos che raduna un esercito, Caos che vuole usare o distruggere il sangue di Urano,esiste un'arma che può rubare l'anima degli dei, ecc.

Più ci pensava, più Luke si rendeva conto che Suri aveva ragione, dunque anche Reeve. Caos aveva probabilmente sempre lavorato dietro, approfittando di ogni frattura tra il mondo mortale e l'Olimpo, sfruttando le debolezze di dei e esseri umani, sussurrando alle orecchie dei semidei propensi a cambiare bandiera. E se fosse stato Caos a sobillare Crono? Se sempre lui avesse poi complottato con Gea? Ormai era tutto una dietrologia.

A differenza di Titani e Giganti, Caos era un'entità astratta, difficile da definire, quindi anche quasi impossibile da individuare. Se anche fosse stato l'ideatore di tutto per centinaia di anni, nessuno avrebbe potuto saperlo. A Luke, però, ora interessava di più salvare Amanita, il resto poteva aspettare.

Stavano attraversando un centro abitato di cui nemmeno avevano letto il nome, una di quelle cittadine di periferia che sembrano uscite da un racconto di Stephen King, desolate e con una sola tavola calda aperta e una pompa di benzina mezza abbandonata in mezzo al niente. Non si poteva dire che sembrassero di preciso quattro turisti, ma tanto non c'era nessuno in giro di cui doversi preoccupare. Di colpo, Reeve si fermò e alzò una mano per far bloccare tutti.

Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora