Donovan

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Malgrado i tentativi di essere razionale, Donovan si era immaginato, come tutti, una cittadina lugubre e piena di vecchie case seicentesche. Salem era invece una normalissima città americana, con edifici moderni e quartieri abbastanza lussuosi, stradine tranquille con lampioni in ferro battuto, alberi e tante attrazioni turistiche sulle streghe.

- Qualcuno vuole visitare la casa delle streghe? O andare al museo delle streghe. Oppure ancora, andare al cimitero delle streghe- fece Michaela, leggendo un cartello turistico della città.

Adam storse il naso, non molto convinto. Donovan non la ascoltò neppure, ma dando una rapida occhiata al cartello ebbe una sorta di folgorazione.

- Cimitero, hai detto?- domandò

- Sì, il... Witch Trials Memorial. Non è molto distante da qui, ci dovrebbero essere le lapidi delle cosiddette streghe- rispose Michaela.

- Bene, allora andiamo lì- dichiarò Donovan, sicuro- dobbiamo trovare la tomba di Elizabeth Howe, sicuramente è tra quelle-

Nessuno obiettò e s'incamminarono tutti e tre lungo la strada, trovando senza nessuna difficoltà il memoriale per le streghe. Il posto era zeppo di turisti, tutti con la macchina fotografica in mano.

- Ma che ci trovano di bello?- borbottò Adam- Queste poverette sono morte per ignoranza, non per stregoneria! Le hanno processate senza motivo-

- Hai ragione, è abbastanza patetico vedere i mortali che fanno foto e filmati- ammise Donovan- venite, la lapide è quella laggiù-

Si avvicinarono ad un gruppo di turisti giapponesi, scansandoli per passare e si ritrovarono ad osservare una pietra semplice e appena sbozzata, con incise pochissime parole: Elizabeth Howe, impiccata il 19 luglio 1692.

- Oggi è il diciannove luglio- osservò Adam- coincidenza? Qualcosa mi dice che non è così-

- Asclepio ci ha mandato proprio oggi, probabilmente sapeva che Elizabeth sarebbe apparsa il giorno dell'anniversario della sua morte- fece Donovan. Si voltò a guardare la gente attorno- ci sono troppi turisti. Forse è meglio tornare col buio, male che vada scavalcheremo la recinzione. Michaela, tieni pronta la tua Foschia, potrebbe essere necessario utilizzarla-

- D'accordo, ma non so parlare coi morti, non sono una figlia di Ade- brontolò la semidea.

- Che facciamo nel frattempo?- domandò Adam.

Guardando oltre il cimitero, Donovan scorse quella che aveva tutta l'aria di essere una tavola calda. Sorrise e la indicò con una mano.

- Mangiamo qualcosa alla tavola calda "il rifugio delle streghe"?- propose.

I compagni annuirono, trovando il nome di pessimo gusto. Il figlio di Apollo lanciò un'occhiata ancora alla tomba di Elizabeth Howe, poi si incamminò per uscire dal cimitero assieme agli amici.

Malgrado il nome, il posto si rivelò assolutamente favoloso. I ragazzi ordinarono i pancake ai mirtilli più buoni che avessero mai mangiato e tre frullati, anche quelli squisiti. La cameriera si lasciò ingannare dagli occhi dolci di Michaela e aggiunse anche palline di gelato alla vaniglia extra per tutti.

- Se questa Elizabeth Howe parlerà con noi, ci dirà davvero dov'è l'antico nekromanteion in cui è tenuta prigioniera la mortale?- domandò Michaela, finendo il suo frullato alla fragola.

Donovan si strinse nelle spalle.

- E' quello che spero, altrimenti dovremo setacciare tutta la città. Ma potrebbero volerci giorni e qualcosa mi dice che non li abbiamo-

Adam giocherellò con la cannuccia del suo frullato, ma non disse nulla a riguardo. Donovan temette che il suo silenzio fosse dovuto all'imbarazzo, era certo che Michaela non fosse stata zitta e gli avesse detto che aveva delirato.

Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora