Capitolo 83

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La scorsa notte stavo pensando al fatto che dovrò comprare una macchina, anche usata, perché non mi va di prendere sempre i taxi o gli autobus e poi dovrò mettercela tutta, affinché la Kent mi assuma. So che Bryan mi ha versato dei soldi sul conto, ma non sono abbastanza per una macchina. Puoi sempre chiedergli altri soldi, sai bene che te li darebbe senza problemi. Non ci penso nemmeno, devo guadagnarmeli da sola, non posso dipendere sempre dai miei genitori, sono adulta e devo badare a me stessa con le mie sole forze. Mi dirigo verso uno scaffale per sistemare la biancheria presente, quando qualcuno alle mie spalle mi da una spinta, facendomi cascare tutto sul pavimento di marmo. Mi volto di scatto e incrocio degli occhi azzurrissimi e una chioma scura con sfumature verdi. Indossa la mia stessa maglietta, quindi è una delle commesse, strano che la scorsa volta non ci fosse, oppure non l'avrò notata, visto che ero impegnata ad osservare Cem che parlava di me alla Kent.

«Oh, scusami. Non ti avevo vista.» dice sarcastica.

Okay, questa ragazza è molto vivace, ma non capisco cosa voglia da me.

«Non ti preoccupare.» mi chino per raccogliere il tutto, alzo lo sguardo verso la mia destra e noto gli occhi furenti della Kent. Cacchio! Scommetto che questa tipa l'ha fatto apposta. Mi alzo con in mano la biancheria e cerco di presentarmi alla simpatica ragazza. «Io sono Emy, piacere.»

«Violet!» mi squadra dalla testa ai piedi, dopodiché fa un ghigno. «Buon lavoro, Emy.» marca il mio nome e va via ridendo.

Che stronza. Metto a posto tutta la biancheria e proprio in quel preciso istante si avvicina la Kent.

«Salve, Miss Kent, ha bisogno di qualcosa?» chiedo titubante.

«Sei un po' distratta, hai fatto cadere tutta la biancheria sul pavimento ed io odio vederla a terra!» Sto per dibattere ma mi interrompe: «Non voglio che accada di nuovo, è chiaro?»

Annuisco senza dire una parola. Quella stupida ragazza dai capelli verdi, la colpa è sua. In questo negozio sono presenti quattro commesse e soltanto una di loro è venuta a presentarsi, la ragazza dai capelli rosso acceso, mi pare si chiamasse Katy, aveva un tono gentile, adesso è fuori che pulisce i vetri.

Dopo circa un'ora, ho messo a posto ogni cosa, pulito anche il bagno e spazzato il pavimento con molta cura, non sono abituata a fare tutto ciò, infatti mi sento sfinita. Sta entrando una donna nel negozio, è il mio momento! Sto per andarle incontro per darle il benvenuto, quando qualcuno mi spinge e si dirige verso la donna per accoglierla. Mi ritrovo sul pavimento. Violet, maledetta!

«Benvenuta alla Body Beauty Style, signora, posso esserle utile?» la accoglie in modo cordiale e con voce da gallina.

Sono qui da un'ora e già non riesco a sopportarla, brutta stronza.

«Emily, cosa ci fai sul pavimento?»

Questa voce la conosco. Mi volto appena e vedo Miss Kent che mi guarda male. Cacchio, è la seconda volta che mi rimprovera per colpa di quella vipera. Mi tiro su e mi sistemo i capelli.

«Sono inciampata.»

«Sei troppo goffa, ragazza, devi stare più attenta!»

Che antipatica, non mi piace per niente, a dire il vero non mi piace nulla qui.

La Kent va via e subito dopo arriva Katy.

«Problemi con Miss Kent?»

«È da questa mattina che ce l'ha con me. Tutta colpa di...» mi interrompo all'istante, non posso sapere se sono amiche, non vorrei fare brutte figure.

«Colpa di Violet, lo so. È una stronza del cazzo!» La guardo con stupore, non immaginavo che la odiasse anche lei. «Quella stronzetta è qui da sette mesi e crede di essere la padrona. Miss Kent non la manda via perché è una delle più brave.» fa una smorfia, come un conato, dopodiché afferra le mie mani. «Tu sei la nostra unica speranza, devi batterla e dimostrarti più in gamba di lei.»

Ma perché non la batte lei stessa?

«È cattiva anche con te?» chiedo a bassa voce.

«Con me non la scampa, sa bene che le faccio mangiare tutta la merda, prima di tirarmela contro.» Il suo linguaggio scurrile mi ricorda molto Tiffany, quanto mi manca. «Non farti mettere sotto da quella testa di cazzo, mi raccomando!» mi fa un occhiolino e va via.

È davvero una brava persona, il contrario di quell'albero di natale senza palline.

Il primo giorno di lavoro si è concluso, ci sono stati vari incidenti di percorso, tutti per colpa di Violet e la Kent rimproverava sempre me, come se avesse le fette di prosciutto su gli occhi. Katy ha detto che è la preferita perché è la più brava, per questo motivo la Kent fa finta di non vedere nulla. Non vedo l'ora di cominciare il college, in questo modo dovrò sopportarla per metà giornata. E se invece fossi tu a renderle la vita impossibile? L'idea è allettante, per una volta hai ragione, non posso sempre subire. Domani mattina andrò a lavoro e se quell'albero di natale mi infastidirà, gliela farò pagare. Anche le altre due ragazze, Mary e Jennifer, così pare che si chiamino, non la sopportano, loro hanno subito tanto da Violet, ma con me sarà diverso.

Non ho ancora acceso il cellulare da quando sono tornata a casa, Miss Kent mi ha rimproverata quando ha cominciato a suonare e Violet sghignazzava sotto i baffi, quando è accaduto. Appena lo accendo, arrivano sei messaggi. Chissà perché quando lo tengo acceso nessuno mi cerca, mentre invece quando è spento mi cerca anche Dio. Apro la sezione messaggi e leggo il primo.

Messaggio da Cindy: Tesoro, ho provato a telefonarti per quattro volte, ma avevi il cellulare spento, è successo qualcosa? Come va il braccio? Telefonami appena leggi il messaggio.

Certo, con quella befana della Kent è impossibile persino respirare. Gli altri quattro messaggi sono di Cindy, ognuno di loro dice, Ti ho cercato alle ore... Apro l'ultimo messaggio.

Messaggio da Cem: Ciao, Emy, com'è andato il primo giorno di lavoro? Spero solo che Miss Kent non ti abbia dato filo da torcere... Buona serata! Baci.

No, Cem, non mi ha dato filo da torcere, ma di più. Quella donna è una vera vipera, ma non quanto Violet. Non gli rispondo e compongo il numero di Cindy, so quanto si preoccupa se non le telefono. Attendo una sua risposta, ma tarda ad arrivare, forse non può rispondere. Proverò a telefonare a casa. Dopo vari squilli, finalmente qualcuno risponde, ovvero, alza soltanto la cornetta.

«Mamma, sono Emy.» Nessuna risposta. «Ci sei?» Cacchio, e se avesse risposto Mark? Impossibile, lui non risponde mai al telefono di casa, probabilmente ci sarà qualche guasto e Cindy non riesce a sentirmi, come io non sento lei. «Bryan, sei tu? Non sento niente.»

La persona all'altro capo del telefono, riattacca. Provo a ritelefonare, ma non ricevo alcuna risposta. Che cosa strana.

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