Capitolo 52

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Il giorno dopo, ho avuto la forza di abbandonare il mio letto alle undici, dato che la scorsa notte sono andata a dormire tardi. A dire il vero, è stata Tiffany a svegliarmi, altrimenti chissà per quanto ancora avrei dormito. Mi ha raccontato che ha passato tutta la notte con un ragazzo dolcissimo, non smetteva di fargli complimenti. Meglio se si distrae, dopo tutto quello che ha passato per colpa di Danny. Poi ho ricevuto sette chiamate da Adam ma non ho risposto. Credo che si aspetti una risposta da me e non posso farlo attendere oltre. Ritornando a quello che è accaduto ieri notte con Mark, mi chiedo cosa gli passi per la testa. Ti sta solo usando. Se così fosse, non vorrebbe trarne qualche vantaggio per sé? Invece è stato lui a toccare me, ancora una volta. Il mio cellulare squilla, interrompendo i miei pensieri. È Sam.

«Ehi, Sam.» rispondo, felice di sentirlo.

«Emy, piccola. Ti sei appena svegliata?»

«Da poco, perché?»

«Volevo dirti che ho trovato lavoro.»

«Ah, sì? Ora?»

«Sì, cioè, comincio domani, ma sono emozionato, così potrò mettere da parte un po' di soldi per fare qualche vacanza.»

«Bravo, sono felice per te.»

«Lo sono anche io, sai quanto mi piace essere indipendente.»

«Sì.»

«Tu come stai?»

«Bene...» rispondo poco convinta.

«Ne sei sicura?»

«Sì.»

«Sai che se vuoi puoi parlarne, vero?»

«Grazie, ma sto bene.»

«Va bene, allora ci sentiamo più tardi.»

«A più tardi.»

Sono contenta che Sam abbia trovato un lavoro, mi aveva raccontato che non voleva più dipendere dai suoi genitori, si sentiva sempre un peso, ma ora potrà dimostrare a tutti quanto vale. Adesso basta perdere tempo, devo chiamare Adam, non posso indugiare oltre.

Ho chiesto ad Adam di venire a casa mia ed è in ritardo di quindici minuti. Credevo che non vedesse l'ora di avere una risposta, invece mi sbagliavo. Al telefono gli ho spiegato che è meglio se entra dalla finestra, Mark potrebbe vederlo e così eviteremo malintesi. Cosa ti importa se Mark lo vede? Niente, non voglio che si mettano a litigare, ne ho abbastanza di violenza. Ho proprio bisogno di sciacquare il viso, oggi fa davvero troppo caldo. Raggiungo il bagno, apro la porta e ci trovo Mark, intento a lavarsi i denti. Perché non faccio che incontrarlo? Mi sembra inevitabile, vivete insieme. Volta lo sguardo su di me, dopodiché sputa il dentifricio che aveva in bocca e ripone lo spazzolino nel bicchiere. Si sciacqua la bocca e mi fa un sorriso beffardo.

«Sei venuta ad osservarmi?» chiede con malizia.

«N-no» balbetto. «come ti viene in mente?»

«Dopo raggiungimi di sotto.» mi sussurra all'orecchio. Lo guardo con occhi quasi fuori dalle orbite e lui sghignazza. «Ma cosa hai capito, intendevo vieni di sotto che mia madre vuole parlare con noi.»

Sospiro ed annuisco, mentre lui continua a ridere, poi mi da uno schiaffo sul sedere, mentre corre via.

«Ehi!» mi lamento e poi divento rossa in viso.

Devo ignorarlo o non la smetterà più. Questa situazione mi sta sfuggendo di mano, mi sembra di essere finita in un romanzo rosa, a cui accade di tutto alla protagonista. Chissà di cosa vorrà parlarci Cindy. Sciacquo il viso ed esco dal bagno, dopodiché ritorno in camera mia, dove trovo Adam seduto sul mio letto. Finalmente è arrivato. Chiudo la porta alle mie spalle e mi rendo conto di stare un pochino esagerando, nel cercare di nascondere la sua presenza, dovrei fregarmene.

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