Capitolo 60

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Sono le otto e in spiaggia è già tutto pronto, c'è gente che balla e che ride, mentre io non mi sono ancora decisa a scendere. Aspetterò che Cem finisca il turno. Dal balcone non vedo Mark in giro, saprà della festa? Be', credo di sì, visto il casino che c'è e poi Cem avrà consegnato anche a lui il volantino. Ritornando al mio look, dato che è una festa sulla spiaggia, ho indossato un costume sotto il mio vestitino sportivo, chissà, magari faremo un bagno a mezzanotte, anche se ho un po' di timore, ma sarò con Cem, quindi niente panico, i capelli li ho raccolti in una coda bassa di lato, per quanto riguarda il trucco, ho seguito i vecchi consigli di Tiffany e mi sono truccata in modo neutro, c'è ma non si vede; sulle labbra ho messo un rossetto rosato, mi sta molto bene. Ho deciso che da stasera in poi curerò di più il mio aspetto, comincerò a truccarmi e a vestirmi come tutte le ragazze della mia età, al diavolo tutto e tutti. Proprio in quel momento, sento bussare alla porta.

«Cem, ciao.» lo saluto, dopo aver aperto la porta.

«Posso dirti che sei bellissima?»

«L'hai appena fatto.» Sghignazza e mi porge il braccio. Indossa una camicia di jeans, sbottonata, a mezza manica, sotto di essa ha una canotta nera, dei bermuda di jeans e scarpe da ginnastica. I capelli sono leggermente umidi, dev'essere il gel. «Ti ringrazio per il complimento, anche tu stai benissimo!»

«Grazie.»

Afferro il suo braccio e insieme ci dirigiamo verso l'ascensore, fino ad entrare al suo interno.

«Sai, non mi era mai capitato di accompagnare una cliente alla nostra festa sulla spiaggia.» mi confessa.

«E questo ti dispiace?»

«Niente affatto, tu sei... sì, insomma... sei diversa dalle altre.» Sbaglio, oppure è molto a disagio? Mi sento irresistibile, come Mark, l'avevo capito che questo ragazzo aveva dell'interesse per me, ricordo pure che Mark me l'aveva detto. Un altro punto a mio vantaggio. Spero proprio che verrà alla festa, in questo modo ci vedrà insieme e morirà di invidia. Anche se mi odia, una parte della sua mente malata prova gelosia nei miei confronti, l'ho notato più volte e questo lo farà dare di matto. Rido tra me e me. «Ti ho offesa?»

Cacchio, se n'è accorto, devo stare più attenta.

«No, ti ringrazio per la stima.»

Le porte dell'ascensore si aprono e raggiungiamo la hall. Davanti a noi c'è molta gente, credo che tutti i clienti dell'hotel stiano partecipato a questa festa. Mi guardo intorno. Forse non tutti, Mark non è qui. Cavolo, questo trionfo mi serviva proprio. Pazienza, mi divertirò e non penserò a nulla.

«Ti va qualcosa da bere?» domanda Cem.

«Sì, una coca... anzi no, una birra.»

Non voglio più essere considerata una bambina.

«Bene, vado e torno.»

Fa un inchino e va verso il bancone delle bevande. Cos'hai in testa? Non hai mai bevuto una birra. Sta zitto! Non permetterò alla parte razionale di me di rovinare tutto. Cem arriva pochi minuti dopo con due birre tra le mani, ha preso anche un bicchiere.

«Ecco a te.» mi porge una delle birre. «Te la verso nel bicchiere?»

Afferro la bottiglia di birra. «Non mi serve.» sorrido soddisfatta.

Bevo il primo sorso, assaporo e mi rendo conto che non è così schifosa come immaginavo. È ovvio che stai mentendo, tu hai sempre odiato gli alcolici. Ignoro le parole nella mia testa e continuo a bere.

«Andiamo in spiaggia?» Cem mi riporta alla realtà.

«Sì, certo.»

Magari Mark è proprio lì, con qualche stupida ragazzina. Non ci devo pensare, devo godermi la serata e basta. Andiamo in spiaggia e ci sediamo su una delle sdraio libere, la musica è alta e c'è gente che balla, hanno persino chiamato un dj. Non ho mai sopportato questo tipo di musica, ma ho bisogno di cambiamenti, basta limitazioni. Scolo tutta la birra e poggio la bottiglia sulla sabbia.

Ti amo e ti odio!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora