Luke

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- Il Partenone... no, vi prego, ditemi che è uno scherzo-

Se i nemici si nascondevano sotto il Partenone di Nashville, era davvero molto ironico. Eppure, le tracce seguite da Reeve portavano fino a lì. Luke sospettava che il fatto di non aver incontrato grosse difficoltà durante il percorso fosse dovuto ad un intervento di suo padre Ermes; li aveva protetti come fossero stati viandanti.

- Sei sicuro che sia qui?- insistette Percy, guardando Reeve.

- Direi di sì, sento il loro odore, è molto forte- confermò il semidio.

- Un secondo, aspettate- sbottò improvvisamente Asha, guardandosi attorno- la struttura che vediamo... non è reale. Questo non è il vero Partenone di Nashville, riesco a vederlo abbastanza chiaramente. E questa non è Nashville. Nulla di tutto ciò è reale-

Tutti si voltarono verso la semidea romana, piuttosto confusi. Riusciva a vedere così bene attraverso una Foschia così forte da ingannare semidei potenti come Percy e Clarisse?

- Come lo sai?- le chiese Reeve, alzando un sopracciglio.

Asha fece una smorfia e si tolse dalla spalle il proprio sacco da viaggio.

- Sono una figlia di Giano- ricordò- porte, pareti e soglie non hanno segreti per me... appena siamo giunti qui, mi sono accorta che abbiamo attraversato una soglia non mortale. Non so come spiegarlo, ma questo posto non è reale, è una sorta di intercapedine tra le dimensioni! Devono avere qualche figlio di Ecate niente male con la magia dalla loro-

- E come facciamo ad entrare nel luogo reale?- la incalzò Luke, impaziente.

La figlia di Giano sembrò non avere dubbi a riguardo. Sfoderò il proprio gladio d'oro imperiale, tenendo sulla schiena una specie di lunga arma simile ad una lancia che aveva l'aria di poter spaccare in due un muro. Avanzò tranquilla nel parco davanti al monumento, stranamente deserto e si fermò in un punto preciso, guardandosi attorno.

- Qui c'è un vestibuli- disse, voltandosi indietro. Le facce dei compagni greci la fecero sospirare- un ingresso, in poche parole. La Foschia lo copre per i mortali, ma c'è anche un incantesimo di protezione potente, non so se riuscirò a spezzarlo-

Luke si avvicinò a lei.

- Fami capire, quindi c'è una porta, una porta vera, oltre la Foschia?- le domandò.

- Esattamente- confermò Asha.

- Bene, tu leva la Foschia, ad aprire la porta ci penso io. Sono un figlio di Ermes, ho dimestichezza con le serrature-

Alzando un sopracciglio, Asha fece come richiesto. Non parve molto contenta di prendere ordini da un semidio greco, ma obbedì in virtù della missione e della sua abitudine ad eseguire in quanto romana. Per un secondo, Luke credette di sognare, ma c'era davvero una porta, davanti a loro, solo che non era di legno ma di pietra e non aveva serrature.

- Bene, niente serrature e adesso?- fece Asha- Non è una porta, è più un masso che copre un'entrata. Fantastico, non posso fare niente nemmeno io-

Voltandosi indietro, Luke guardò Percy, che annuì. Fece sgomberare la porta e usò i propri poteri per disintegrare la pietra. Una colonna orizzontale di acqua altamente pressurizzata sfondò letteralmente l'ingresso. Piano piano, anche la Foschia che aveva creato il luogo iniziò a dissolversi per effetto dell'acqua e il gruppo si ritrovò a fissare un posto indefinito, con una specie di piramide tronca; l'ingresso del labirinto di pietra descritto da Amanita.

- Guido io- dichiarò subito Asha- seguitemi all'interno, so dove dobbiamo andare-



Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora