Riley

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Un gruppo di ragazzini accompagnati da un paio di adulti che si recano all'Empire State Building in gita non dava di certo nell'occhio, anzi, era all'ordine del giorno. L'unica cosa strana era probabilmente l'orario, perché quasi nessuno si reca di sera tardi in cima ad uno dei palazzi più alti di New York.

Annabeth e Piper accompagnavano i ragazzi sull'Olimpo e avevano il loro bel da fare, perché non erano sicure di come Zeus avrebbe reagito nel trovarsi qualcuno in più del previsto. Oltre a Riley, Adam, Ariana e Billy, si erano uniti Donovan, Iris Marygold, Michaela Ricoletti e Ian Magnussen. Gli imprevisti erano gli ultimi tre.

Mentre aspettavano che l'ultima famigliola in gita si levasse di torno per prendere l'ascensore e salire al seicentesimo piano, Riley studiò le espressioni dei compagni. Sembravano tutti abbastanza nervosi, tranne Iris, la cui mente doveva certamente essere da un'altra parte e Adam, che come sempre scalpitava di impazienza.

- Venite- disse loro Annabeth, avviandosi all'ascensore.

Entrarono tutti nell'ascensore e si prepararono alla salita sull'Olimpo. Riley chiuse gli occhi, voleva riaprirli solo una volta che le porte si fossero riaperte su quella passerella nel cielo di cui le avevano sempre parlato i propri genitori.

- Riley- le disse sua madre- siamo arrivati-

La ragazza aprì gli occhi e vide l'incredibile paesaggio greco antico che si stendeva davanti ai suoi occhi. Templi in marco bianco luccicante con decorazioni in bronzo e oro, giardini lussureggianti e curati, musiche e canti soavi, profumi inebrianti, voci melodiose, bracieri accesi e crepitanti; l'Olimpo.

- E' bellissimo- disse Michaela, senza fiato.

Annabeth e Piper si scambiarono un sorrise e condussero i ragazzi verso la loro meta, il consiglio dei dodici olimpi li aspettava.

- E' impressionante, architettonicamente parlando- commentò Ian, guardandosi attorno.

- Oh, grazie- rispose con orgoglio Annabeth- ho riprogettato quasi tutto io!-

- Complimenti, signora Jackson, è tutto fantastico-

Mentre si guardava attorno altrettanto meravigliata, Riley sentì lo sguardo di qualcuno su di sé. Si voltò alla sua destra e poi toccò il braccio a Donovan.

- Guarda chi c'è- disse.

Il figlio di Apollo allungò il collo e vide le Muse. Stavano suonando, ovviamente, ma si fermarono quando li videro passare. Si accigliò, rallentando fino a fermarsi. Il gruppo si stoppò poco dopo, vedendo Calliope che si avvicinava loro. Billy e Adam fecero per mettere mano alle spade, ma la Musa non sembrava volersi comportare come una schizzata. Andò di fronte a Donovan e s'inchinò.

- Benvenuto sull'Olimpo, figlio di Apollo- disse- ti ringraziamo per ciò che hai fatto per noi, malgrado non lo meritassimo. Io e le mie sorelle ti siamo molto grate-

Adam si voltò verso Donovan.

- Che avresti fatto?- gli chiese.

- Niente, ho solo detto a mio padre di togliere il loro esilio e di permettere che tornassero sull'Olimpo- rispose Donovan, facendo poi segno a Calliope di alzarsi.

Piper e Annabeth dissero ai ragazzi di accelerare il passo e oltrepassarono le Muse.

- Lei è la madre di Orfeo, vero?- chiese Iris.

- Sì, esatto- confermò Donovan.

Riley ripensò alla loro avventura sul monte Elicona e a come li avevano accolti le Muse. Donovan era stato molto generoso, malgrado tutto e forse si era guadagnato il rispetto di quelle creature, cosa da non sottovalutare.

Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora