Capitolo 64 - Presa di posizione

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Lunedi.
Il mondo era lì, immobile nella sua immutabile costanza. Per esso un lunedì come tutti gli altri. Noioso. Faticoso. Fatalmente interminabile.
Ore dodici. Nel mondo ed anche al North.
Le ferite, i lividi ed il loro alone rossastro, il ricordo. Quello sì il più complicato da curare.
Faith non si trovava lì. Era altrove. Era con Harry in quel lago. Era con Alissa quando il suo sguardo le prometteva battaglia. Era con Cameron mentre, come una bambina, veniva sollevata dai cocci nei quali era frantumata. Era ora con Justin quando, al campo, le curava le ferite, quelle superficiali, quelle per cui basta acqua ossigenata e cerotti.
Era in una bolla temporale. Un loop che le impediva di sentire gli sproloqui di Savannah a lezione, sentire le inutili parole del professor Brown quella mattina in aula, sentire Harry entrare nella cella frigorifera del loro diner.
Nascose lo zaino dietro la schiena.
« Faith! Ti serve una mano! »
« No! Grazie! »
« Sicura? »
« Sì! »
« Dai! Ti aiuto io! Lo conosco meglio di te questo posto! » insisté allungando una mano verso lei.
Nuovamente proteso. Nuovamente verso lei.
Il ricordo. La caduta.
Le mani di Faith si aprirono a scandalo lasciando cadere il malloppo.
« Faith... cosa? »
« Non farmi una paternale ora! Non tu! Non dopo quello che hai fatto! » disse raccogliendo il cartone di latte fuoriuscito dallo zaino. Forse aveva esagerato. Miss Woolson non aveva in fondo bisogno di tutto quel cibo.
« Faith! Stai rubando! »
« Non ti sfugge nulla! Ma non è per me! »
« Hai bisogno di soldi? »
« Non ho bisogno della carità di nessuno! Specialmente la tua! Specialmente di un volta faccia come te! Aveva ragione Cameron! »
« Cosa ti ha detto Cameron? Cosa si è inventato per allontanarti da me? E per chi è quel cibo? »
« Dà fastidio vero? Non sapere ti distrugge? Ti fa sentire vulnerabile? Ora hai una minima idea di come mi fai sentire! » rispose colpendolo alla spalla con la propria nel tentativo di fuggire.
Egli le afferrò un polso prima che potesse raggiungere l'uscita.
« Ti stai sbagliando! Non hai capito nulla! » invierò Harry.
« Lasciami! Sei tu che non hai capito come si sta al mondo! Tu che non comprendi quanto i comportamenti possano ferire! Tu che non sei cresciuto abbastanza da scindere amore e desiderio! Infine, sempre tu che non sai prendere una decisione e ti nascondi dietro i segreti! »
« Lo faccio per noi! »
« Ti sbagli lo fai solo per te stesso! »
« È questo che ti ha detto Cameron? »
« Cameron non c'entra! »
« Ora chi è che mente? Io sono stato sincero fin dove possibile! »
« Non è abbastanza! »
« Ti ricordi perché Justin non voleva dirti che aveva lavorato di notte per organizzarci il campeggio? »
« E questo cosa c'entra? »
« Cosa dovrei fare più che dichiararti il mio amore? »
« Se non ci arrivi da solo è inutile te lo dica! »
« E io che ero venuto ad invitarti alla fiera della contea... sinceramente non so più se mi va di andarci! »
« Perché? Non ci vai con Alissa? È la tua ragazza, no? »
« Non più! »

© G.

Angolo dell'autore:
Commentate, se vi va, consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

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