Capitolo 45 - Monito

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« Cioè... non è possibile... spiegami bene! »
Era davvero bello trovarsi lì. Era una soffice carezza che Faith non aveva mai provato e neppure sperava di provare mai.
Non era profonda come l'amore. Non era inebriante come il sesso.
Era calda e delicata tuttavia riusciva a spazzare via la solitudine.
Era l'amicizia.
Anche per Maya doveva essere così.
Gli occhi socchiusi in una serafica espressione. La curiosità che essi al contempo trasmettevano. La bocca spalancata a sottolineare il momento di empatico stupore. Il fresco gelato che aveva preparato lei stessa sapendo dell'arrivo di Faith.
Tutti sintomi.
« Da che punto devo nuovamente raccontare? »
« Quindi non l'ho sognata! L'altra notte c'era davvero un'ambulanza! »
« Sì Maya! Ripartiamo dal principio... »
« No! No! Ho capito! Tu. Cameron. Festa. Bacio. Gelosia. Sbronza. Ospedale... e poi? »
« Ottimo riassunto. Come ti dicevo dopo che Harry ha ripreso conoscenza, come puoi immaginare, sono corsa da lui. »
« Era sveglio? Ci sono stati danni cerebrali? »
« No! Maya tu non mi ascolti però! Te l'ho già detto! »
« Scusami... ero distratta dal gelato! Sai è la prima volta che lo faccio. Ho scelto solo frutta biologica... »
« Ti prego Maya! Concentrati! »
« Sì! Hai ragione! Allora siamo arrivati al risveglio! »
« Esatto! Lui era lì, bello anche dopo ventiquattrore di incoscienza e numerosi punti sulla fronte. Gli ho raccontato di Matthew... ricordi? »
« Il tuo ex! Certo che ricordo! Sono distratta, non scema! »
« Lo so! Allora... lui mi chiama, mi fa cenno di abbracciarlo, mi vuole consolare. »
« Ma chi? Harry? Non mi sembra proprio il tipo da lasciarsi andare ad esternazioni di affetto! »
« Anch'io ho pensato lo stesso! »
« Non sarà stata la botta in testa? »
« Quanto sei stronza! Non può essere che si sia innamorato di me? »
« Certo! Prendo solo in esame tutte le ipotesi! »
« E secondo te è più probabile una improvvisa amnesia piuttosto che un reale sentimento? »
« Okay! Vai avanti! » la esortò sorridente Maya.
« Dicevo, ero lì, tra le sue braccia, il luogo più bello del mondo, occhi negli occhi, mi sussurra quanto l'abbia ferito vedermi con Cameron. Qualcosa scatta. Si avvicina alle mie labbra. Io faccio lo stesso. Sento il suo calore. Pochi centimetri. Ci sfioriamo appena poi... poi... »
Un momento di silenzio persa in quei ricordi
« Che fai? Ti fermi? Va avanti! »
« Sentiamo un colpo di tosse provenire esattamente alle mie spalle, in direzione della porta. Qualcuno chiede permesso per entrare.
Ci allontaniamo immediatamente iniziando a parlare della cicatrice e dei punti di sutura, facendo finta di non aver sentito insomma. »
« Ma chi era? »
« Indovina! La voce era femminile... »
« Cazzo! Alissa! »
« Già! Harry simula nuovamente di mostrarmi da vicino la ferita, la saluta, lei lo ricambia baciandolo prima di lanciarmi uno sguardo torvo. Io a quel punto mi sento il terzo incomodo della situazione, guadagno l'uscita ascoltandola assillare Harry sulle sue condizioni di salute. »
Maya si alzò. Cambiò silenziosamente l'acqua nella ciotola di Rufus, aprì la finestra e fissò un punto non meglio definito della Park Avenue.
« Maya... ti prego! Dimmi qualcosa! »
« Tu fin dove sei disposta ad arrivare per lui? »
« Non so... qual è il punto? »
« Ricordi cosa ti ha detto Cameron sul fatto che Alissa era una persona pericolosa? Lei è una Enfield. Sono nel consiglio di istituto proprio come i Raileigh. Anche se c'è stata una rottura tra lei ed il padre, ha comunque le spalle coperte ed il coltello dalla parte del manico e tu tutto da rischiare. »
« Come fai a sapere queste cose? »
« Dimentichi che gestisco un pub. Quando la gente si ubriaca ne racconta di cose! »
« Quindi cosa consigli? »
« Un bel esame di coscienza. Saresti disposta a rischiare tutto per lui? »

© G.

Angolo dell'autore:
Commentate, se vi va, consigliandomi come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

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