Capitolo 15

2.7K 161 51
                                    

È la Vigilia di Natale, sono passati ormai due mesi dal mio trasferimento di cui le tre ultime settimane sono state caratterizzate da continui fallimenti di rottura verso Kaleb.
Harry non lo vedo dall'intera settimana, penso sia andato a far visita a sua madre. Il telefono è sempre occupato o irraggiungibile. Volevo vederlo almeno per dargli il regalo che ho preso. È una maglietta ed un CD dei Rolling Stones, ricordandomi che lui ha in camera un loro poster sperando che non sia solo per abbellimento ma perché gli piacciono. Il fatto che sia nuovamente scomparso mi preoccupa.
"Vivian, potresti coprire i miei tavoli per favore? Devo urgentemente scappare al bagno." Rae corre verso di me e quasi mi fa cadere le ordinazioni dalle mani.
"Va bene. Sei al terzo piano, giusto?" Annuisce e scappa in bagno. Io ho il piano terra, oggi che potevo evitare di fare le scale devo coprire Rae. Spero per lei che faccia in fretta quello che deve fare.
"Sta per finire il sale, qualcuno può andare a prenderlo?" Chiede un ragazzo dalla cucina. "Vado io" risponde un altro correndo fuori dalla cucina.

Corro a servire ai miei tavoli poi prendo le ordinazioni di Rae, non essendo ancora tornata, e servo il signor Ronald. "Buona Vigilia di Natale, Ronald." Metto il piatto fumante sotto il suo naso. Viene tutti i giorni, pranzo e cena. Se facessimo anche un servizio bar per la colazione, ci sarebbe anche per quello.
"Tieni" mi passa due banconote da 50£ e sorridendomi aggiunge "piccolo regalo di Natale per vedermi tutti i giorni."
"Grazie, buona cena."
Ronald mi ha dato una mancia? Lui non da mai mance. Verrà qui tutti i giorni ma non ha mai dato a nessuno una mancia, nemmeno un penny, ed ora mi lascia 100£? Una cosa buona nel sostituire Rae c'è stata, che fortuna che è andata in bagno.

Prendo le ordinazioni di un tavolo all'angolo e ritiro i piatti di un tavolo vicino, torno al mio piano e ancora Rae non è tornata. Capisco che noi ragazze siamo più lente rispetto ai ragazzi, ma sono passati dieci minuti. Noto che nel mio piano manca qualcuno, Michele.
"Hey Liam, sai dov'è Michele?"

"In bagno." Risponde rimanendo concentrato a pulire i bordi di un piatto.

"Da quanto si è allontanato?"

"Non so di preciso." Mette i piatti sul bancone dove noi camerieri li ritiriamo "tavolo 28"
Prendo i piatti essendo del mio piano, se quando torno non sono arrivati li vado a cercare. Faccio il mio giro e ancora non li vedo ad entrambi, Michele non ha nemmeno avvisato e io devo farmi il culo anche per lui.
Corro verso i bagni urlando i loro nomi. Presi con le mani in mano, anzi, nelle mani in luoghi dove non batte il sole, a fare una sveltina in bagno durante il turno.

"Andate subito a lavarvi entrambi le mani e poi dritti a lavoro." Ordino impassibile "poi ne parliamo tutti con Louis."

"Vivian, ti prego non-"

"Lavati quelle mani" interrompo Michele che è diventato bianco "e corri a lavoro."

-----------

Esco esausta da lavoro, hanno aumentato il mio turno di tre ore e domani fortunatamente ho il giorno libero. Oltre ad essere stanchissima ad essermi fatta il culo per 10 ore di lavoro consecutive, sono anche arrabbiatissima per la sveltina di Rae e Michele e per questa stupida e ininterrotta pioggia.
"Vuoi che ti do un passaggio?" Chiede Liam gentilmente.

"Tranquillo, riposa pure." Apro l'ombrello restando sotto insieme a Liam.

"Già, immagino che tu abbia già il tuo autista personale." Fa un cenno verso il cancelletto sorridendo. Harry è sotto la pioggia con un piccolissimo ombrello a coprirlo e un pacco regalo, che ripara con la giacca ormai fradicia per non bagnarlo. Da quanto tempo è qui?

"Credo che il tuo vicino di casa abbia una cotta per te." Sussurra, prima che possa rispondere scappa ed entra nella sua macchina salutandomi con la mano.

Kismet • Harry StylesWhere stories live. Discover now