Capitolo 4

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"Non puoi capire cosa mi ha scritto il mio ultimo ex" Daisy sbatte il suo telefono nell'armadietto.

"Quello che ti ha abbandonata e non si è fatto più vedere?" Harry, sei tu?

"Esattamente" si siede sulla panca e si allaccia le scarpe. "Mi ha scritto 'Mi odi?' " fa una smorfia e lo imita con una vocina da bambino. "Gli ho scritto sì, col punto ovviamente, così da dargli un suggerimento che se gli ho scritto era perché mi da fastidio tenere un messaggio e non aprirlo. Però potevo visualizzare e non rispondere..." riflette un attimo e poi si riprende "comunque sia, lui come un poppante mi chiede 'quanto?'. Ti prego, nemmeno mio nipote di tre anni quando mi ruppe la palette della Naked Urban mi chiese quanto lo odiassi, e posso assicurarti che non mi è importato nulla che avesse solo tre anni e che non lo avesse fatto di proposito. Perché, se così fosse stato, gli avrei direttamente spaccato la faccia."

Rido perché vederla arrabbiata è la cosa più ironica che esista. "Cosa gli hai risposto?" Continuo a ridere e non riesco a smettere.

"Che se avessi una pistola con due colpi e fossi in una stanza con lui e un killer pluriomicida, chuederei aiuto al killer per farlo soffrire lentamente e poi lo sparerei due volte per essere certa che sia morto." Quanto amore a questa ragazza.

"Immagino che non ti abbia più risposto" non riesco a smettere di ridere. Usciamo dallo spogliatoio e mancano ancora un paio di minuti prima di iniziare, così controlliamo i tavoli eccetera.

"Oh, oh. Guarda che figo con la divisa" mi fa segno con la testa verso Louis, occupato a sistemare i tovaglioli di un lungo tavolo. "Beh, se la divisa se la togliesse sarebbe ancora meglio... magari in privato" continua a sussurrare le sue fantasie ed io mi trattengo dal riderle in faccia.

"Vai a dargli una mano, gli manca ancora metà tavolo e tutte le posate." Le consiglio a bassa voce "e parlagli, mi hai detto che vi parlate già... prova a capire se è interessato."

"E da cosa lo capisco?" Chiede riluttante.

"Se ti ascolta o se annuisce... poi, non so, da altre cose. Tranquilla, vi osserverò da lontano mentre sistemo i biglietti ai tavoli all'angolo." Prendo i cartellini con la scritta 'prenotato' e una riga sotto dove scrivere il nome, già fatto da una ragazza del turno della mattina, Tania. Io mi dirito con i cartellini in mano verso l'angolo della stanza ed alle mie spalle Daisy mi segue fermandosi di fronte a Louis.

"Posso aiutarti?" Chiede indicando i tovaglioli. Louis annuisce sorridendo. Louis è sempre sorridente, forse troppo. Mi ricorda Lauren, la madre-finta di Harry. Al momento Harry non c'entra nulla, dannazione Vivian!

"Cinesi o russi?" Chiede Daisy, e credo che stia per dire una delle sue battute.

"Cinesi" risponde Louis tirando gli angoli degli occhi, facendola ridere.

"Invaderanno il mondo, hanno comprato un ristorante secolare in Scozia. Zitti zitti, ma riusciranno a comprare il mondo senza che noi possiamo accorgecene." Alza gli occhi al cielo. Louis rimane concentrato a sistemare in maniera maniacale i tovaglioli con le apposite posate, ma ascolta Daisy dandole anche corda.

"Dove abito io ci sono più di dieci negozi e ristoranti cinesi-giapponesi, però ammetto che si mangia bene. Qualche volta dovresti venire." È un appuntamento? Daisy lo guarda alzando entrambe le sopracciglia e con la bocca aperta. Ti prego, fa l'indifferente. Fa l'indifferente! Rispondi con qualcosa di vago!

"È un appuntamento?" Antisgamo, no, quello è ciò che vuoi tu. Lui vuole solo mangiare pesce crudo avvolto su riso.

"Mh..." poverino, è a disagio. "Sì, un'uscita. Ho notato che hai fatto amicizia con l'Australiana" Cambia discorso, lei annuisce e mi sento a disagio. Tra tutti gli argomenti che poteva uscire fuori, io.

Kismet • Harry StylesWhere stories live. Discover now