34. Maturando

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Restammo a parlare e a ridere ancora per una mezz'ora e poi lui mi chiese
"ma una curiosità provi qualcosa per Cameron?"
Lo guardai stupita.
"Solo perché ho capito di aver sbgaliato non vuol dire che mi piaccia" dissi frustrata
"Si si ok era solo una domanda" disse lui alzando le mani
"Te invece?" Chiesi girando la domanda su di lui
"Io sono già impegnato" mi disse facendo un sorrisino.
Lo guardai cercando di capire... perché non me lo aveva detto?
"Con chi?"
"Con te piccola mia. Serve molto impegno per starti dietro" disse lui ridendo
"Ahha stupido. No ma seriamente"
"Si beh per ora ho una mezza idea di una, però voglio aspettare." Mi disse lui non molto intento a parlarmi questo argomento delicato.
"Capito" ammisi

Passarono 2 ore e poi finalmente ci salutammo.

Quando arrivai a casa mi diressi come al solito in camera mia.
Sbirciai dalla finestra e vidi Cameron sdraiato nel letto che dormiva come un bambino.

Questa volta ero io che spiavo lui.

Presi il cellulare e scrissi allo Sconosciuto.
Era da un giorno o più che non lo sentivo e in quel momento avevo voglia di parlare con qualcuno che mi avesse ascoltata e non giudicata.

Io:《 A bellooo 🔝》

Sconosciuto : 《 amo l'italiano😍》

Io:《 oh si mi ero scordata! 》

Sconosciuto: 《 noo scrivimi ancora in italiano ti pregoo》

Io : 《 se proprio vuoi 😒》

[...]

Io :《 contento ?✋》

Sconosciuto : 《 come un bambino😇》

Io : 《 haha😂🔝💞》

Sconosciuto: 《 come mai mi hai scritto? Senti la mia mancanza?☺》

Io : 《 devo sfogarmi un po》

Sconosciuto : 《 sono tutto tuo, sfogati》

Io : 《 ovviamente zitto dopo》

Sconosciuto : 《 ma hai dubbi?》

Io : 《 toglimi un dubbio... ma voi come mi vedete》

Sconosciuto : 《 cosa intendi?》

Io : 《 c'è qua in America che tipo di persona vi sembro? Cosa pensate di me》

Sconosciuto : 《 per l'aspetto fisico credo che tu lo sappia... mentre per il resto ti vediamo diversa. Te non stai con i popolari (Evelyn ecc.) però allo stesso tempo gli studenti ti considerano popolare. Forse perché sei una delle poche che si fa' valere.
Credo che sia una cosa positiva, almeno per me》

Io : 《capisco.. te mi credi se ti dicessi che in realtà non sarei così?》

Sconosciuto : 《 in realtà no..》

Io : 《 ci sono diventata》

Sconosciuto : 《 io credo, che anche volutamente, una persona non possa cambiare in base alle proprie idee... secondo me te sei nata e cresciuta e poi pian piano sei maturata, in base alle esperienze che hai vissuto.
Tanti nascono e crescono sempre con lo stesso carattere, si rendono monotoni.
Alla società servono persone diverse che si differenziano, ritieniti fortunata.》

Io: 《 non l'avevo mai vista sotto questo punto di vista. Avevo sempre pensato che fossi cambiata per mia volontà.. forse hai ragione.》

Sconosciuto : 《 io la vedo così... Avrei anche una prova per vedere se ho veramente ragione》

Io : 《 ossia..》

Sconosciuto : 《 scommetto quanto vuoi che anche se ti impegni non riuscirai mai a ri-essere quella che eri una volta. Sei maturata, non cambiata per tua volontà》

Aspettai qualche secondo, ora che ci riflettevo tutto aveva un senso.

Sconosciuto : 《 comunque, sei una grande💞 credimi.》

Io : 《 beh.. grazie💞 devo chiederti grazie perché finalmente mi hai fatto capire... un po tutto

Era ora di cena quindi scesi le scale e mi diressi in cucina.

"Dov'è papà?" Chiesi a Lorenzo

"Non lo so" mi disse molto imbarazzato non sapendo la risposta alla mia domanda

"Come non lo sai.. ci parli sempre"

"Potresti parlarci anche te Emily"

"Per poi litigare... no grazie?" Dissi sbuffando

"Io vado fuori allora" aggiunsi infine

"Ma dove?" Mi chiese

"A mangiare.. o qua voi mi lascereste morire di fame!"

Presi il cellulare, alcuni soldi e uscii.
Stava cominciando a piovere quindi mi affrettai ad arrivare nel "centro" dove c'erano in paio di pizzerie e negozi.

La pioggia si era fatta veramente insopportabile e dopo aver corso per molto mi precipitai nel nogozio più vicino.
Era strano che a ora di cena i negozi erano ancora aperti ma meglio per me, così avevo un riparo fino a quando il tempo non si calmava.

Una maglietta carina mi saltò all'occhio, presi la mia taglia e molto felice mi diressi nel primo camerino libero.
Vidi il n.3 con la tenda mezza aperta quindi la tirai completamente e mi bloccai.
La maglia e il suo appendino mi caddero a terra dallo spavento e dall'imbarazzo.

Un ragazzo rivolto di schiena si stava cambiando, cercai di chiudere la tenda e raccogliere la maglia; ma lui mi precedette.

Sentii la lieve arietta della tenda aprirsi.
"Cazzo" dissi.
Una mano calda e decisa mi prese il braccio intento ad alzarmi.
Non avevo il coraggio di alzare la testa.

Fissai la sua mano che lentamente si appoggio' sul mio mento.
Con un movimento dolce mi alzo' la testa abbligandomi a guardarlo negli occhi.

Le sue mani erano familiari e accoglienti.
Fissai i suoi occhi color ghiaccio.

Sempre la stessa paura mi sovrasto'.
Una piccola scossa da capo a piedi mi impedì di svenire.
Hayes, era Hayes il problema.

"C-cosa... vuoi" chiesi deglutendo con voce debole.

"Che ti ho fatto? Perché mi eviti" mi chiese dolcemente.

Mi divincolai dalla sua mano appoggiata sul mio mento e feci un passo indietro.

"Nulla d-devo andare" dissi indietreggiando

"Ferma Emily!" Disse prendendomi per la manica della felpa.

"Non posso, non posso" ripetetti uscendo velocemente dal negozio.

"Fermati Emily!" Mi urlò nuovamente.
Rabbrividdii sentendo che sapeva il mio nome.

Presa dalla fretta attraversai distrattamente la strada, cercando in qualche modo di evitarlo.

Stavo correndo e presa dal panico mi venne l'impulso di fermarmi, sentii improvvisamente il forte suono del clacson.

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