22. Stravolgendo

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Quindi mi alzai e mi diressi verso casa sua impaziente di sfograrmi.
La luce di camera sua era accesa e così decisi di suonare a casa sua ripetitivamente.
Nel tragitto dal bus a casa mia avevo sentito Cameron dire a Nash che quella sera sua mamma e sua sorella andavano a mangiare fuori mentre lui restava a casa solo.
Lo so, quel pomeriggio mi ero arrabbiata inutilmente, perché in ogni caso sapevo che anche se non potevo sfogarmi con lui nel pomeriggio potevo sempre andare a casa sua quella sera.

Beh in ogni caso mi sentivo strana, avevo voglia di stravolgere e quello era il momento giusto! Non ero del tutto cosciente e non sapevo nemmeno io cosa avrei fatto per stravolgere le cose!
Avevo in mente solo due cose: tutto il peso che avevo dentro e lo "stravolgere".
Stravolgere le cose era forse una delle cose che più mi venivano meglio nella vita; e con lo "stravolgere" le cose intendo anche confondere.
Mi stava sul cazzo, era coglione con le altre ragazze, e tante altre cose ma per il fattore dell'attrazione fisica e sessuale mi attirava e non poco...

Quindi dopo aver suonato una decina di volte "un Cameron arrabbiato" aprì la porta.
Mi guardò sorpreso e confuso.
Stetti ferma qualche istante, in modo da pensare a come stravolgere la situazione, non volevo parlare; o tutto sarebbe stato nella "norma".
Quindi senza nessun permesso entrai in casa sua e con un piccolo slancio gli saltai addosso.
La porta dietro di noi era ancora spalancata e un piccolo venticello ci accarezzava i visi.
Le mie braccia erano ancorate al suo collo e sostenute dalle sue imponenti spalle, i nostri busti erano come incollati dolcemente l'uno all'altro. Le mie gambe erano a cavalcioni sui suoi fianchi ed entrambi avevamo gli occhi chiusi, forse per la paura che tutto finisse.
Quello si che era stravolgere!
Tutto sommato mi stava piacendo a dire la verità il cuore mi stava andando a mille.

Il problema stava in come andare via da quelle comode braccia, non potevo semplicemente staccarmi, non sarebbe stato da me e soprattutto non avrebbe rispecchiato il termire "stravolgere".
Stravolgere voleva anche dire "ribaltare la situazione"
Un colpo di fortuna mi facilito' il tutto... mi vibro' il cellulare.
Cameron mi lasciò dolcemente, e mi guardò.
Io abbassai lo sguardo e presi il cellulare, lessi la notifica e me ne andai senza dire nulla; ma lui mi fermò
"No Emily non puoi rovinare tutto così, non adesso. Perché mi fai questo?" Disse alzando la voce.
"Devo andare" dissi tornado a casa.

Però una sola cosa non riuscivo a capire, era andata da lui per sfogarmi, buttare fuori tutte quelle cose brutte che provavo; e invece mi ero ridotta ad abbracciarlo per quella stana voglia che mi era venuta.
Strano da pensare, però era come se quell'abbraccio mi avesse dato la forza di tenere dentro tutto, ancora per un po.
Come quando nel muro, a causa della vecchiaia, si creano dei buchi, e l'unico modo è stoccarli con un materiale creato appositamente per quello.

In ogni caso dopo essere tornata a casa, ovviamente andai in camera mia dove il mio comodo letto mi stava aspettando.
Non era ancora ora di cena ma in ogni caso non avevo intenzione di mangiare a casa.
Mio papà stava a lavoro fino a tardi e mio fratello sinceramente non sapevo cosa stesse facendo.
Presi il cellulare e lessi la notifica che prima aveva interrotto "tutto".
Intendo che ti avverto, tutto qua》 lessi il messaggio e feci una smorfia... ci aspettava una lunga notte ancora ed entrambi eravamo intenti a scriverci...

Secret Love ||MAGCON||Where stories live. Discover now