12. Scusami

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"Ah signorino, ormai hai preso la brutta abitudine di perdere il bus ogni lunedì mattina eh, dai veloce siediti e saluta la tua nuova compagna."
Io senza rendermene conto girai la testa e mi ritrovai davanti Cameron, che meravigliato mi salutò con un sorrisino.

Poi con decisione si incammino' e si sedette all'ultimo banco.
Passando salutò i suoi amichetti con una pacca sulla spalla e un cenno con la testa.

Proprio quando Cameron passò vicino alla ragazza dell'autobus lei abbassò lo sguardo e vidi che si sentì a disagio. Io non riuscii a capire questo suo comportamento però non ci pensai molto; ero più che altro arrabbiata di avercelo in classe, ma possibile che oltre ad averlo come vicino di casa io debba avercelo in classe?
Mancava solo un'ora al suono della campanella per la ricreazione e non vedevo l'ora di vedere Sammy.
Quando poi la professoressa mi fece accomodare nel mio nuovo posto mi ricordai della notte che era appena passata.
Ero stata svegliata da Cameron....chissà dove stava andando...
Dopo un'ora di supposizioni e pensieri contorti arrivai alla conclusione che Cameron ogni domenica sera andava segretamente in qualche posto, e questo lo capii anche dal commento che fece la professoressa vedendolo entrare in classe in ritardo. Nel frattempo Cameron si vantava, davanti ai suoi amici, di conoscermi e loro ovviamente ci credevano.

La campanella che segnava l'inzio della ricreazione suonò e io mi incamminai verso l'aula di musica dove mi doveva aspettare Sammy.
Stavo correndo ma nel corridoio un voce mi fermò:
"Aspetta Emily, presentati ai miei amici" Disse Cameron mettendomi il braccio sopra le spalle.
Decisi di rispondere a modo mio:
"Ma chi ti conosce?" Dissi facendo una smorfia.
I suoi amici morirono dalle risate e io mi sentii molto soddisfatta.
La sua faccia era completamente rossa, per la brutta figura fatta; ma dopotutto è solo colpa sua, è lui che aveva mentito ai suoi amici.
Quindi con un'aria di superiorità mi girai facendogli svolazzare i capelli in faccia.
Lui ci restò di stucco, pensava che io restassi al gioco, invece l'avevo fregato; e ben gli sta'.

Corsi velocemente verso l'aula di musica, ero già in ritardo e avevo paura che Sammy si fosse stufato di aspettarmi.
Quindi dopo aver girato l'angolo capii che mi ero persa, era maledettamente gigante quella scuola, piena di aule e corridoi immensi.
Provai a cercare la presidenza così poi potevo ripercorrere il tragitto che avevo fatto con Sammy.
Mancavano solo 10 minuti e la ricreazione sarebbe finita, io non volevo deludere Sammy; ormai lui era davvero importante per me,
non potevo perderlo.

Quindi quando finalmente trovai l'aula di musica, mi avvicinai alla porta e velocemente entrai dentro dicendo:
"Scusami Sammy ma questa scuola è davvero enorme, scusami" dissi con il fiatone fissando il pavimento, ero accucciata e avevo le mani appoggiate sulle ginocchia.
Ma quando non sentii nessuna risposta alzai lo sguardo e notai che non c'era nessuno in quella stanza; ero completamente sola.
Eravamo solo io e la mia convinzione di aver finalmente trovato un amico in quella stanza piena di banchi e strumenti.
Forse mi stavo fidando troppo di Sammy, forse mi ero illusa della nostra amicizia.

Mancavano ancora 5 minuti alla fine della ricreazione e quindi poteva essere semplicemente in ritardo.
Mi accomodai in un banco e sentii che nella mia tasca c'era qualcosa di pensante, così ci misi la mano dentro e trovai il mio cellulare.
Entrai su whatsapp per controllare i messaggi che mi erano arrivati...
Proprio come pensavo mi ritrovai 50 messaggi da Sofia, 1 da Hardin e un'altro da un numero sconosciuto.
Decisi subito di rispondere a Sofia, non sapevo precisamente che ore erano in Italia però le risposi ugualmente.
"Sofia, ora non posso leggere tutti i messaggi, ti chiamerò questa sera, promesso. Adesso sono a scuola".
Poi entrai nella chat di Hardin, lessi il messaggio e gli risposi
"Hardin ti chiamo sta sera".
Poi infine aprii la chat sconosciuta e mi ritrovai un messaggio:
"EHi..."
Se questa persona voleva farmi quei soliti giochini stupidi dove io dovevo indovinare chi mi scriveva... aveva veramente sbagliato persona, quindi decisi di non rispondere.
Anche se in realtà ero leggermente curiosa.
Improvvisamente sentii la campanella suonare, Sammy non si era presentato e io ero abbastanza delusa.

Quindi spensi il cellulare e mi alzai per incamminarmi verso la classe; improvvisamente però la maniglia della porta si abbassò e lo sentii grazie a quel fastidioso rumore stridulo che faceva ogni volta che la si abbassava.
Finalmente era arrivato Sammy!
Mi avvicinai alla porta credendo che dietro ad essa ci fosse lui...

Ma quando spalancai la porta mi ritrovai davanti Hayes.

Subito la mia espressione cambiò, avevo gli occhi spalancati e dentro di me comiciai a tremare.
Questa volta non potevo svenire, nessuno mi avrebbe aiutata come aveva fatto Cameron.
Lui rimase affascinato nel vedermi e accenno' un sorriso, che non venne ricambiato.
Mi finsi arrabbiata per nascondere la mia agitazione, quindi 'arrabbiata' uscii dall'aula scontrandomi con le sue spalle.
Da tanta forza che detti nello spingerlo lo scaraventai verso il muro, lui ovviamente sbigottito mi guardò confuso.
Ma io corsi via e riuscii ad arrivare in classe in tempo.
Ero rimasta TRAUMATIZZATA nel vederlo.
Mi sedetti al posto e con il fiatone mi scompigliai i capelli, non potevo crederci; ancora una volta ero scappata.
Non vedevo l'ora di fargliela pagare, ma era più forte di me; quando mi trovavo in situazioni simili l'unica cosa che mi veniva da fare era scappare.
Scappare velocemente, correndo, cercando così di scaricare tutte le tensioni che mi tenevo dentro.

Ero seduta nel mio banco, con la testa posta tra le mani e Cameron mi stava fissando, come sempre.
Si vedeva dalla sua faccia che era intento a chiedermi qualcosa, però forse non se la sentiva.
Ma non era proprio il momento, e credo che se mi avrebbe chiesto qualunque cosa la mia risposta lo avrebbe fatto star male.

[...]

Le ore passarono velocemente e la scuola finì.
Sammy non si era più fatto vivo e proprio in quel momento avevo bisogno di lui.
Per fortuna solo il Martedì e il Venerdì dovevo restare a scuola il pomeriggio, quindi mi preparai la cartella. Chiudendo l'astuccio notai dentro di esso un piccolo bigliettino, ripiegato varie volte su se' stesso. Lo aprii e lessi:
"EHi..." subito capii chi lo aveva scritto... era la stessa persona del messaggio che mi era arrivato quella mattina.
Forse era qualcuno della mia classe o magari no... questo non potevo saperlo.
Forse dovevo rispondergli, forse era Sammy, forse aveva bisogno di me... così, con troppe supposizioni mi misi lo zaino in spalle e mi incamminai verso la fermata dell'autobus.
La scuola era deserta, ero sola; tutto quel silenzio mi metteva tranquillità.
Quando arrivai con tutta tranquillità all'autobus capii di averlo perso.
Perfetto, così ora mi toccava tornare a piedi.
Di male in peggio in questo Paese.

Forse non mi avrebbe fatto male camminare un po,
potevo pensare a tutte le mie cose senza disturbi.
Tra la scuola e casa c'erano circa 30 min a piedi quindi potevo anche fermarmi da qualche parte per mangiare; tanto a casa nessuno di sarebbe preoccupato di me.

Tirai fuori il cellulare dalla tasca e risposi con un semplice messaggio:
"Ehi..." scrissi allo sconosciuto.
Quando però cliccai sul contatto di Hardin trovai da lui circa una decina di messaggi.
Li lessi tutti e restai scolvolta.
Non potevo crederci.... quindi restando immobile feci cadere il cellulare a terra.
Ero immobile, con gli occhi spalancati mi trovavo al centro del marciapiede, incredula di ciò che avevo appena letto.

Secret Love ||MAGCON||Where stories live. Discover now