16. Intervenire

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"Emily vieni qui in camera mia, dobbiamo parlare"
Mi disse Lorenzo, mio fratello.

Mi girai e mi incamminai verso la sua camera.
Non sapevo sinceramente cosa mi volesse dire, ma ero abbastanza tranquilla.
Ci sedemmo entrambi nel suo letto e poi lui con molta calma mi chiese un semplice
"Come stai Emily?" La sua domanda pur essendo semplice mi fece riflettere.
Non risposi, ma pensai.

Lorenzo era davvero un bravo ragazzo, e io anche se ero sua sorella devo dire che non gli assomigliavo molto in questo.

"Emily ti vedo davvero distrutta da quando siamo qui in America... mi sto preoccupando. Pensavo che fosse una cosa temporanea per il primo giorno, ma si sta prolungando... cos'hai?" Disse lui molto preoccupato.

"Non è per una singola cosa, è per tutto! Tutto fa schifo qui!" Dissi scocciata. Com'è possibile che solo io sia arrabbiata con papà per avermi rovinato la vita??

"Lo so che forse vorresti più affetto da papà... e ti capisco, ma credimi anche per lui è difficile.
Non lo giustifico per quello che ti ha fatto, ma sto solo cercando di farti capire..." non ci credo proprio! Come può difenderlo in questo modo?Dopo tutto quello che ci ha fatto patire!

"Non me ne frega niente di papà, per me potrebbe anche crepare!" Dissi urlando, alzandomi dal letto e dirigendomi verso camera mia.
Aprii la porta a testa bassa e mi incamminai verso camera mia però andai addosso al potente petto di mio papà, che incavolato per quello che mi aveva appena sentito urlare mi trascinò prendendomi per i capelli.
Mi entrò nel naso quel pizzicante odore di alcol e fumo...sicuramente era ubriaco.
Subito dopo avermi presa per i capelli, trascinata in camera mia e chiusa a chiave urlai come una matta sperando che Lorenzo venisse a fermarlo.
Ero terrorizzata e quello che mi aspettava non era per nulla piacevole...

Lorenzo's POV

Era ubriaco... ma io non potevo farci nulla.
Spiavo dalla serratura della mia porta cosa papà le stesse facendo, ma lui per paura che io intervenissi la trascinò dentro alla camera di Emily.
Io non ero intervenuto, non perché non volevo, ma perché non potevo.
Papà in questo era stato fin troppo chiaro, mi aveva fatto un bel discorso il giorno prima dove mi aveva minacciato che se solo mi azzardavo a fermarlo in qualunque cosa lui facesse mi avrebbe rovinato la vita, e non solo a me ma anche a Emily.
(Anche se già prima ce la rovinava)

Quindi mi stesi nel letto, chiusi gli occhi e mi tappai le orecchie; non potevo sopportare quelle urla continue e intense.

Cameron's POV

Ero veramente felice di essere in classe con Emily però diciamo che avevo esagerato a vantarmi con i miei amici sul fatto di conoscerla.
Solo che loro ci stavano sbavando dietro e io non avevo potuto far a meno di rinfacciargli che la conscevo da molto (cosa non vera...)
In realtà io e lei non eravamo nemmeno amici, anche se io volevo.

Ci ero rimasto male quando mi aveva fatto passere per l'imbecille davanti a tutti i miei amici, oggi a ricreazione, pensavo che stesse al gioco; ma in realtà mi aveva solo smerdato.
Pensavo che, siccome, aveva visto che ero popolare allora magari cominciava a parlarmi e rispettarmi, ma lei fece esattamente l'opposto.
Che ragazza strana.
Apparte questo, dopo essere tornato a casa avevo mangiato ed ero stato in casa tutto il giorno, se devo dire la verità mi aspettavo una visita da Emily, doveva raccontarmi il resto "della sua storia". Invece non si è fatta viva, credo che sia andata a farsi un giro perché non era nemmeno in camera sua.
Quindi dopo quel noioso pomeriggio arrivò ora di cena, mangiai insieme a mia mamma e mia sorella, e poi andai in camera mia per curiosare dalla finestra di Emily.
Quando tirai la tenda per guardare Emily notai dei movimenti strani, e strane urla.
Nella stanza c'erano due persone, una che presumo fosse Emily e un altra più grande.
Quella più grande la prese e con la forza la scaravento' contro il muro, un urlo srtidulo e lancinante mi fece rabbrividire.
Dovevo intervenire.
Uscii di casa e suonai al campanello di Emily.

Secret Love ||MAGCON||Where stories live. Discover now