13. Immobile

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Ero immobile, con gli occhi spalancati mi trovavo al centro del marciapiede, incredula di ciò che avevo appena letto.

Proprio in quel momento mi chiesi se veramente quello che avevo letto era reale.
Una cosa del genere non poteva essere successa.
Mi sedetti in una panchina lì vicina per pensare meglio.

Sofia la mia migliore amica era stata arrestata. E lo capii da quei 10 messaggi mandati da Hardin.
Da Hardin😈: Emy ti prego rispondi subito, lo sai che a me non va a genio Sofia però non posso far a meno di pensarci.
Non credo che te lo abbia detto, non per colpa sua, è che in questo momento lei è in prigione.》
Da Hardin😈:Emyyy dai rispondi.》
Da Hardin😈: Emily mi servi, non so cosa fare...》
Da Hardin😈: Non incazzarti ma non è solo colpa sua, in parte anche mia.
Ma ora non è il momento di parlarne》
Da hardin😈:Devi dirmi subito cosa fare》
Da Hardin😈: Emily ti giuro non volevo far male a nessuno.》
Da Hardin😈: prima di pensare qualunque cosa ti prego sappi che non ero cosciente... 》
Da Hardin😈: Emily rispondi subito.》
Da Hardin😈: se sei arrabbiata perché non ti ho nemmeno telefonata allora perdonami.》
Da Hardin😈: Emily perdonami.》

Una come lei non poteva essere stata arrestata, era troppo prudente. Decisi così di rispondere immediatamente a Hardin.
Da me: Hardin giuro che se mi spieghi tutto senza dire bugie ti perdonero'.》 Inviai il messaggio e pochi minuti dopo mi arrivò la risposta tanto attesa.
Da Hardin😈: ok, ieri sera sono andato a una festa a cui ero stato invitato. Oltre a me era stata invitata anche Sofia, e tanta altra gente.
Non so cosa mi sia successo ma a metà serata ho cominciato a bere insieme ai miei amici, Sofia vedendo che mi stavo ubriacando ha tirato fuori il cellulare per chiamarti e dirti tutto.
Così sono corso da lei e l'ho costretta a bere una bottiglia di vodka, sperando che bevendolo si dimenticasse tutto.
Solo che poi essendo entrambi ubriachi continuammo a bere incoscienti di ciò che stavamo facendo.
I vicini si lamentarono per la musica troppo alta e chiamarono la polizia.
Quando la polizia arrivò io mi ero nascosto in bagno chiudendomi a chiave; Sofia invece era restata in mezzo a tutta la gente a ballare con una bottiglia in mano.
Così la polizia dopo essere entrata in casa l'ha portata in centrale.
Io ormai non potevo fare nulla, perché non riuscivo a ragionare.
EMILY TI PREGO AIUTAMI... e mantieni la promessa, PERDONAMI》

Dopo aver letto il messaggio capii che Hardin era veramente triste, o non si sarebbe sprecato a scrivere tutto questo.
Gli spiegai tutto, passo per passo e lui mi promise che quella stessa sera mi avrebbe chiamata e avremmo fatto un bel discorsetto.

Lo so, non dovrei essere così buona con lui ma dopotutto è stata una delle poche persone a farmi star bene nella mia vita. Forse non mel modo più giusto che ci sia; ma almeno lui ci è riuscito.

Quindi dopo essermi ripresa mi alzai da quella comoda panchina e mi riavviai verso casa.
A metà strada trovai un negozio che vendeva dei panini, mi fermai e con quei pochi soldi che avevo ne comprai uno.
Quando tornai a casa mi diressi in camera mia senza dire nulla.
Anche se ero veramente senza parole di Sofia decisi di lasciar stare, ero veramente stanca di tutto... da quando ero arrivata in America non c'era stato nemmeno un momento che avevo passato in assoluta tranquillità.
Non avevo compiti da fare ed erano le 2 del pomeriggio, così decisi di andare a fare un giro.

Presi dei soldi e con il cellulare in tasca uscii di casa, chiudendo la porta a chiave. Decisi di andare verso sinistra così da evitare di passare davanti alla casa di Cameron, superai un piccolo parco e infine arrivai a dei negozi di alimentari, abbigliamento e calzature.

Optai per un piccolo negozio di abbigliamento che al suo interno profumava di vaniglia.
C'erano delle cose abbastanza carine e con quei soldi che avevo potevo prendermi qualcosa. Quindi girai tra gli scaffali e trovai dei completini abbastanza carini che potevo benissimo indossare anche per uscire o per andare a scuola.
Quindi mi diressi verso il camerino per provarli.

Mentre mi stavo guardando allo specchio notai nello sfondo la ragazza dell'autobus che mi stava guardando

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Mentre mi stavo guardando allo specchio notai nello sfondo la ragazza dell'autobus che mi stava guardando. Mi girai perplessa e lei in imbarazzo si avvicinò a me:
"Ti stanno bene tutti e due" disse con un tono basso.
"Mi hai seguita fino a qua?" dissi molto perlessa
"No no... ero venuta qui per comprarmi qualcosa e ti ho vista; tutto qua" disse guardando il pavimento.
"Beh piacere Allison, ma puoi chiamarmi Allie" disse allungandomi la sua mano.

Dopo una breve conversazione mi cambiai e comprai le cose che avevo provato poco prima.
Uscite dal negozio Allison mi portò in una gelateria del posto...
"Seguimi, ti offro un gelato" mi disse trascinandomi verso la gelateria. Ci trovammo davanti al bacone pronte per scegliere il gusto del gelato.
"Ciao ragazze che gelato volete" disse la ragazza dietro il bancone.
Dopo una breve lettura del gusti risposi:
"Per me una pallina di stracciatella"
Mentre Allison ne prese una alla vaniglia.
Dopo aver pagato ci sedemmo in una panchina e cominciammo a parlare del più e del meno, quando poi cominciò a farmi domande più sul personale ma soprattutto su Cameron.
"Ma é vero che siete tanto amici?" disse leggermente in imbarazzo, forse per paura di aver esagerato con gli argomenti della domanda.
"No, ci siamo parlati solo un paio di volte. Non devi credere a tutto quello che dice" dissi decisa e facendole capire che di lui non mi importava nulla.
"Sei l'unica che la pensa così... sai ho notato che con te lui è diverso..." disse timidamente.
"Che vorresti dire?" Chiesi perplessa.
"Di solito lui è ...diverso.
Per esempio in alcuni giorni, in autobus, si siede nel Suo solito posto in ultima fila e se qualcuno ci si siede... lo picchia. Per questo ti avevo avvertita questa mattina. Insomma è abbastanza temuto da tutti quelli della scuola, lui è quello popolare e amato da tutti... lui e il suo gruppo di amici."

Lo sapevo, avevo ragione. Cameron non era come si comportava con me, lui in realtà era diverso, me lo sentivo..
Quella senzazione che avevo percepito vedendolo la prima volta non era sbgaliata, anzi ero riuscita a capirlo senza nemmeno conoscerlo. Quindi leggermente curiosa chiesi se conosceva un certo Sammy... volevo vedere se era la persona che vedevo io o se in realtà era come Cameron.
"Beh ti assicuro che io non temo assolutamente Cameron, e non ci trovo nulla di bello in lui; mi fa schifo." Dopo la mia affermazione lei si calmo', tirò un respiro di sollievo. Come se si fosse liberata di un grosso peso, forse lei provava qualcosa per lui... ma non potevo chiederglielo, non ci conoscevano nemmeno. Poi continuai la frase
"E per caso... conosci un certo... Sammy?"
"Uno come lui non si dimentica...anche lui è uno degli amici di Cameron.
Sammy è veramente divertente anche se non ci ho mai parlato... è ricordato soprattutto per aver aiutato una ragazza dopo essere stata picchiata da Cameron. Loro due sono amici per il semplice motivo che si stanno simpatici e perché Sammy non si comporta molto bene a scuola e fuori da essa.
Diciamo che in genere gli amici di Cameron sono persone o popolari o che non rispettano le regole.
Al contrario però degli altri Sammy non si fa mettere i piedi in testa da Cameron, lui preferisce essere libero ma al tempo stesso restare suo amico.
Oggi ad esempio Sammy è stato sospeso perché ha combinato qualche casino ed è arrivato in ritardo per la milionesima volta a scuola."

Si bloccò quando vide che restai abbastanza sorpresa da quello che aveva appena detto... finalmente mi spiegai perché non si era presentato a ricreazione!

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