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30 Marzo

Le braccia di Morfeo lentamente iniziarono ad alleviare la dolce e morbida presa che avvolgeva tutto il mio corpo e la mia mente. Lentamente i miei occhi si aprirono facendo fatica ad abituarsi alla luce, che solo ora mi accorsi, essere sparata dritta sulla mia faccia. Mugolai qualcosa girandomi dall'altro lato. Il freddo delle lenzuola mi costrinse ad aprire del tutto gli occhi, costatando il fatto che non c'era nessuno di fianco a me. Sbadigliando mi tirai su a sedere con difficoltà. Con le mani pesanti e calde mi strofinai il viso. Osservai nuovamente il lato disfatto del letto, completamente vuoto. Velocemente scesi dal letto. Probabilmente si sarà svegliato prima di me. Tranquillamente andai verso il bagno. Mi lavai la faccia e feci tutti i miei bisogni per poi vestirmi con dei pantaloncini in jeans chiari e un maglioncino di cotone color panna, con uno spacco a V dietro. Il maglioncino era abbastanza largo perciò lo introdussi all'interno, sul davanti, del pantaloncino in jeans. Sospirai legandomi i capelli in una coda alta e ordinata. Presi poi i trucchi applicando del mascara e del rossetto marroncino. Spruzzai un po' del mio profumo preferito per poi mettere a posto la camera. Dopo aver finito uscì dalla camera avviandomi lungo il corridoio. Scesi le scale non sentendo nessun rumore provenire dalle varie stanze. Che sia uscito?
Mi bloccai sul posto sentendo un esplosione di ansia aggrovigliare il mio stomaco. Spero che non faccia stupidate. Come l'altra volta.
Tranquillamente, più o meno, mi avviai verso la cucina. Trovandola, tristemente, vuota. Voltai lo sguardo verso il tavolo, in quel momento mi accorsi del bigliettino. Spalancai lievemente gli occhi e mi affrettai, con curiosità, a prenderlo.

📝Spero che tu non sia già sveglia al mio ritorno. Ma comunque, per prevenzione, volevo avvertirti che sono uscito per svolgere delle commissioni. Buon giorno piccola♥️

Sorrisi per il nomignolo sentendo una strana tristezza percorrere il mio corpo. Ma si...non fa nulla. Magari era di fretta e non gli è passato per la testa.
Poggiai il biglietto e andai verso la macchina del caffè. Nel mentre lasciai preparare il caffè il mio sguardo si perse nel vuoto. E così...oggi compio esattamente 18 anni. Gli anni più importanti. Sospirai. La macchina suonò più volte facendomi sussultare, velocemente presi la tazza che precedentemente avevo messo, con adesso il liquido caldo all'interno. Mi appoggiai all'isola della cucina sedendomi. Soffiai più volte sul liquido marroncino osservando le onde bianche del vapore scontrarsi contro la parete della tazza e sul mio viso. Socchiusi gli occhi al sentire il suo calore scontrarsi contro la mia pelle. Lentamente cercai di sorseggiare la bevanda senza ustionarmi. Odiavo quella sensazione sulle labbra. Era terribilmente fastidioso. Sospirai perdendo lo sguardo nel vuoto lasciandomi trasportare dal calore pungente che emanavano le pareti della tazza color crema. Lanciai uno sguardo all'orologio appeso allo stipite della cucina. 6:30. Spalancai gli occhi notando quanto fosse presto. Era da tanto che non mi svegliavo a quest'ora, se non per andare a scuola. Poggiai il gomito destro sull'isola mettendo sul palmo la fronte. Dovrò recuperare tante cose. Dio mio...
Tra qualche giorno sarei anche dovuta andare in ospedale per i controlli. Per constatare se tutto stava andando per il meglio. Dopo le visite se tutto sarebbe andato per bene sarei potuta tornare a scuola. Riprendere tutto come prima...non proprio.
Il mio sguardo si perse nel nulla. Provai ad immaginare la mia entrata a scuola e come sarebbe stato rivedere tutti. Ero abbastanza conosciuta, anche ben voluta. Immagino cosa sia girato. Oltre ad essere una scuola tipicamente americana con tutti i suoi lati positivi...c'era anche del negativo. Posso solo immaginare le voci che saranno girate sul mio conto e su ciò che mi è successo. Vorrei ben capire anche io...cosa sia successo. Ma credo che sia una opzione da non considerare. Non ricordo nulla. Se non quei piccoli frammenti che mi hanno portato solo al dolore. Rabbrividì sentendo sorgere quelle sensazioni. Allarmata da poterle risentire sotto pelle bevvi una grande quantità di caffè, soffocandomi. Mi chinai in avanti evitando di sporcare. Ingoiai il tutto alzandomi e posando la tazza nel lavandino. Presi lo strofinaccio e pulì tutto.

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