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🖤

Camminavo come mio solito nei corridoi della scuola, in ritardo. Bello vero. Il mio sguardo vagava per le mattonelle del pavimento. Come al solito i miei pensieri erano altrove questa mattina. Sospirai. Alzai lentamente lo sguardo iniziando a girare l'angolo ma i miei movimenti furono fermati bruscamente, il mio corpo venne sbattuto sul freddo metallo degli armadietti azzurro ghiaccio. Lasciai sfuggire dalle mie labbra un gemito simile ad un urlo strozzato. Chiusi gli occhi incassando il colpo e cercando di non pensare al dolore.

- "Ciao piccola mia"

La sua voce. Inconfondibile. Roca e gelida. Brividi lungo la schiena. Aprii gli occhi alzando lo sguardo e incontrando due pozze color caramello mischio al miele fuso insieme. Bellissimi come sempre. Ma irritanti per quello che emanavano.

- "Oh mi mancava il risveglio finale. Cosa vuoi Justin"

Parlai con freddezza sostenendo quello sguardo di ghiaccio. I suoi occhi mi scrutarono attentamente. Poi il suo viso prese la piega maliziosa e irritante che avrei voluto far sparire con un bel pugno.

- "oh sai perfettamente quello che voglio"

Mi spinsi staccando la schiena di un millimetro dal metallo ma venni sbattuta ancora più forte provocando non solo un rumore secco ma anche più dolore. Strinsi la mascella cercando di non urlare. Lasciai uscire dalle labbra un sospiro di dolore.

- "oh davvero, pensavo ad un pugno in faccia...sarei felice di dartelo sai"

Dissi con la voce impastata dal dolore. Alzai nuovamente lo sguardo su di lui e notai la sua espressione seria, lo guardai con medesima freddezza e quando notò i miei muscoli tesi e la mia espressione glaciale e rude mi lasciò un ghigno cattivo e malizioso. Si avvicinò ancora di più al mio corpo mentre cercai in tutti i modi di attaccarmi di più agli armadietti. Cosa che peggiorò la situazione visto che mi bloccò totalmente. Con frustrazione lo guardai.

-"Quanto vorrei farti tacere, la tua ostilità è opprimente ed è eccitante come d'altronde la tua freddezza nei miei confronti"

Incatenò lo sguardo al mio, guardandomi in modo indescrivibile. Stupita da quel suo sguardo improvviso e inaspettato schiusi le labbra spalancando leggermente gli occhi. Questo mio gesto fece spostare il suo sguardo sulle mie labbra. In quel momento il suo viso divenne vulnerabile, desideroso. Un desiderio lancinante e oppressivo gli invase lo sguardo per un secondo. Si inumidì le labbra e si avvicinò perso alle mie labbra. Rimasi colpita dal suo sguardo. Ero abituata alla solita malizia è freddezza, ma questo è diverso. Molto diverso. Ispirai velocemente dalle labbra accorgendomi della sua pericolosa vicinanza. Mi agitai. NO.
Con forza lo spinsi via. Lo vidi riprendersi dalla trance che stava passando in quel momento e colsi l'opportunità di scappare dalle sue braccia. Mi slanciai verso il corridoio quasi correndo. Mi voltai per controllare sé mi stesse seguendo ma lo notai a guardare il vuoto nella mia direzione, presto alzò gli occhi verso di me. In quel momento sentì il mio respiro aumentare. Le braccia gli ricadevano rigide e con i pugni serrati lungo i fianchi, il corpo teso. Tranne il viso. Era totalmente perso, sembrava stordito. Ma subito tutto questo venne represso nuovamente dallo sguardo irritante di pochi minuti fa. Le sue labbra si curvarono in un sorriso cattivo e malizioso, i suoi occhi si ghiacciarono perdendo l'umanità che in quei pochi secondi vidi. Il suo petto muscoloso si alzò di poco e dalle sue labbra uscirono testuali parole:

-"Prima o poi cadrai, e ti prenderò. Ottengo sempre quello che voglio Kia. Sai bene che ottengo sempre quello che voglio"

In quel momento voltai l'angolo, mi appiattì contro la parete sperando vivamente di fermare il mio respiro. Il cuore batteva forte, sudavo e le gambe erano molli e pronti a cedere. NO. Non avrei ceduto al suo stupido gioco, non lascerò che si prenda gioco di me come ha fatto con mezza città ormai. Non mi lascerò di certo intimidire da lui. Ovvio che no!Sospirai arrabbiata e frustrata e con le braccia penzolanti lungo i fianchi mi incamminai verso la porta della mia classe. Appena mi trovai davanti presi un gran respiro e bussai. Dopo un po' di silenzio una voce maschile vociò dall'altra parte della stanza.

-"Avanti"

Con un altro sospiro carico d'ansia misi la mano sulla maniglia facendo pressione e varcando timidamente la soglia.

-"Signorina Hill, è in ritardo!. Parecchio direi"

Guardò velocemente l'orologio appeso alla mia destra sulla parete. Cercai di tirare fuori una scusa plausibile, ma di certo non potevo dire: "scusi professore ma sa un ragazzo mi ha bloccato al muro minacciandomi di stuprarmi". Con l'aggiunta di una risatina da oca ubriaca. NOPE.

-"Mi scusi, non succederà più"

La classe aveva gli occhi su di me, la cosa mi metteva solo più ansia. Il professore addolcì di poco lo sguardo e annuì andando verso la lavagna e iniziando a parlare della seconda guerra mondiale. Con espressione sollevata andai velocemente verso gli ultimi banchi. Mi misi seduta e appoggiai lo zaino vicino alla gamba del banco alto. Lasciai una fugace occhiata verso la cattedra dove il prof era intento a scrivere sulla lavagna di spalle. Misi la mano sotto il mento e girai la testa verso la finestra. Beandomi del l'azzurro che riempiva il cielo.

Come avrete già notato mi chiamo Kia Hill. Ho 17 anni e sono la tipica ragazza con i capelli lunghi castani dai riflessi chiari e alcune ciocche bionde scure, tutto naturale tranquilli. Gli occhi, beh gli occhi sono l'unica cosa che adoro tanto del mio corpo, sono di un azzurro indescrivibile con delle sfumature varianti dal l'azzurro chiaro al blu mare con qualche spruzzo di grigio. La cosa speciale di essi è che cambiano colore leggermente tramite le mie emozioni, la luce e durante le stagioni. Il mio corpo modestamente è magro e con le forme giuste, né troppo magra né troppo grassa.
Vivo qui a Los Angeles con mia nonna, da poco i miei genitori sono stati coinvolti in un incidente stradale e...beh potete immaginare. Cambiando discorso avrete notato il ragazzo del corridoio...Justin. Justin Bieber, ragazzo spudorato e arrogante. Biondino platinato dal ciuffo sporgente a lato e il tipico muscoloso tatuato è con la solita fama da Bad Boy. Conosciuto come capo gang e temuto ragazzo pericoloso dallo sguardo di ghiaccio e dal costante vizio della possessione e del controllo. Brutto vero! Indovinate un po' chi ha dovuto prendere di mira...beh me ovvio, sfiga, giusto. È bhe mi sembra giusto. Karma puttana.

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