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Ci sono due categorie di ragazze: Le Santone e le Troie. Le Santone sono le ragazze che più odio. Quelle: "Oh mio Dio! Un porno!" Oppure: "io? Non mi sono mai toccata!". Oppure, quelle ragazze che appena inizi a parlare dell'argomento sesso, iniziano ad atteggiarsi come se si stesse vendendo droga nel bel mezzo di una piazza. Con centinai di persone che osservano. Quelle con i tabù in continuo circolo nella testa. Quelle che non possono nemmeno sentire nominare l'apparato maschile o femminile. Perché: "oh mio Dio che schifo! Come fai a parlare di queste cose!". Siamo seri?
Non che le Troie siano migliori. Ma le Santone...Dio mio. Erano qualcosa di insopportabile. Ok, non sto dicendo che sono una Troia e tanto meno una Santona. Diciamo che c'è anche una categoria nel mezzo. Una categoria che non si mischia con le altre due. Che si differenzia in modo adeguato. Mi sono sempre reputata una ragazza aperta, nel modo giusto. Non ho mai avuto problemi nel parlare di sesso, e di tutti quegli argomenti che, alcuni, adulti e ragazzi evitano come la peste. Anche se a questa età l'argomento principale, che ci accompagnerà a lungo tempo, sarà sempre quello: Il sesso. Ho avuto anche io le mie tappe d'esplorazione, e le mie domande a cui porre soluzione. Poi siamo nell'età in cui gli ormoni chiedono attenzione, con troppa pressione. Non mi sono mai tirata indietro a nessuna esperienza. Ma, tenevo conto, comunque, dell'età che avevo e soprattutto cercavo di non bruciare le mie tappe da adolescente. Ho quasi 18 anni, e la maggior parte delle ragazze, ha questa età, ha fatto di tutto e di più. Diciamo...che la verginità non l'ho ancora persa. Ma, tutte le altre esperienze come i preliminari le ho fatte. Con le persone giuste e nel momento giusto. Non mi pento delle mie decisioni. Tornando a prima. Nel parlare di queste cose c'è sempre, ed e ben accetto, un po' di imbarazzo. Ci sono di mezzo anche io. Ma di certo non mi tiro indietro. Con i ragazzi con cui sono stata ho provato diverse cose, senza poi provare la sensazione, terribilmente irritante e fastidiosa, che sto sperimentando adesso. Provavo un imbarazzo completamente disumano. E questo mi stupiva parecchio. Era da tutta la mattinata che cercavo di sviare lo sguardo di Justin. Avevo tutto ben nitido nella mia mente è ancora alcune sensazioni sotto pelle. Mi spaventava tutto questo. Per il semplice fatto che, avendo già provato queste cose, provavo imbarazzo nello stargli vicino. Nel guardarlo. Al solo tornare a quei momenti mi veniva voglia di tuffarmi nel letto e coprirmi del tutto senza poi uscire. Mai più. Incrociavo il suo sguardo. Avvertivo la sua presenza. Il suo calore. Il suo profumo. Vedevo qualcosa di suo. E sentivo il cuore esplodere palpitando con tutta la forza che aveva. Mentre il mio stomaco e tutte le mie viscere si stringevano, in una morsa più intensa. Per non parlare del mio continuo arrossire. Dio ma che cazzo é?!
Avevo provato a confrontare le mie esperienze con questa. Con gli altri ragazzi, era più per provare e divertirmi. Per sperimentare. Con Justin c'era qualcosa, che inconsciamente, stavo rifiutando. Con gli altri ragazzi era piacere...ma non così intenso come con lui. Che sia solo bravura? No, non credo proprio. Oddio, Justin ci sapeva fare. Eccome se ci sapeva fare. Ma...non poteva essere questo. Con lui era diverso. Tutto sembrava diverso e nuovo con lui. Con lui sentivo a pelle qualcosa di strano. Attrazione? Può darsi, ma non c'è solo questo. Dopo tutto è il tuo ragazzo...Il mio cuore si fermò per un secondo. La saliva mi si bloccò in gola come il respiro. Il mio ragazzo...il mio ragazzo. Questo implica...sent- no, aspetta no. Io no. Ma cos- no! No. Nah. Lasciamo stare. Devo smetterla di pensare a queste cose. Però...se è il tuo ragazzo. Ci sarà un moti- Non è il tuo ragazzo, ti sta solo prendendo in giro. E sai benissimo che ti sta usando e mentendo per il suo piacere. Scossi bruscamente la testa cercando di fare dell'altro. Ecco il ritorno della faccia oscura della medaglia, forse quella più ragionevole. Ma evitiamo di farci peso. Erano le 10:00 del mattino. Non avevo riposato moltissimo. Diciamo che non è la prima volta che mi passano in testa questi ragionamenti, folli a parer mio. La mia modalità da: Ignoriamo Justin è stiamogli lontano. Sembrava star crollando. Anzi...era praticamente crollata nel momento in cui la pensai. Sembrava star intuendo cosa mi passasse per la testa. Ma non né ero ancora sicura, visto che lo stavo evitando. Sembravo una bambina alle prese con nascondino e il primo fidanzatino amoroso. Alzai gli occhi al cielo. Evitiamo...
Mi trovavo in cucina. Come al solito a fissare le piastrelle. Justin era in bagno, a farsi una doccia. C'eravamo svegliati da poco. Anzi, Justin si era svegliato da poco. Mi morsi il labbro inferiore quando la sua immagine dormiente sul mio petto nudo fece capolino nella mia testa. Ok?! Basta ok?! Adolescente con una crisi ormonale! Datti una calmata!
Scattai verso il mobile più alto, dove si tenevano varie cose, ancora inesplorate. Tra cui le mie medicine. Aprì l'anta cercando di distrarre i miei pensieri, assillanti. Le presi per poi prendere dell'acqua ed un bicchiere. Stavano anche per finire, e tra qualche settimana sarei dovuta andare dal dottore per qualche controllo. Adesso che si penso. Sono esattamente due settimane che non vado a scuola. E tra meno di una settimana sarebbe stato anche il mio compleanno. 30 Marzo. Dovevo ritornare a scuola il prima possibile, immagino quante cose abbia da recuperare. Sbuffai buttando giù le pastiglie bevendo l'acqua tutta d'un sorso. Nel momento in cui riposi il tutto, utilizzato in precedenza, negli appositi posti, Justin fece capolino in cucina chiamandomi. Il mio cuore iniziò a dolore per qualche secondo. Dio santissimo beato, amen.

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