41.

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Il suo corpo si avvicinò al mio facendomi sussultare. Rimase mezzo metro più distante. Inclinò la testa osservando il mio gesto. Chiuse gli occhi per qualche secondo voltandosi verso la finestra. Il suo sguardo si posò nuovamente sul mio. Sorrise dolcemente.

-"non riesci a dormire?"

Respirai lentamente mentre incrociai le braccia al petto. Annuì. Si avvicinò al mio corpo. Da questa distanza riuscivo a sentire il suo calore.

-"perché?"

Sussurrò mentre le sue braccia si avvolsero alla mia vita è il suo petto nudo e caldo si avvicinò sempre di più al mio. Sciolsi le mie braccia mettendole sul suo petto. A quel contatto lo sentii gemere, visto la loro temperatura fredda. Sorrise non curandosene. Il suo viso si incupì. Distolsi lo sguardo.

-"Kia...piccola"

La sua voce sussurrò sul mio viso. Le sue mani mi strinsero i fianchi causandomi un fremito nel profondo. Ben presto il mio corpo venne attaccato al suo. Senza nessuna distanza.

-"che ti succede...?"

Parlò. Il suo respiro si scontrò contro al mio collo. Sussultai sentendo i brividi percorrermi la spina dorsale. Mi sfuggì un gemito vedendo il suo viso avvicinarsi al mio collo. Imbarazzata, meccanicamente provai a tirarmi indietro. Mi strinse di più a lui appoggiandomi alla parete del mobile in legno. Il suo viso era pericolosamente vicino al mio. Mi morsi pesantemente il labbro. Perché desideravo così tanto le sue labbra su di me? Chiusi gli occhi spostandomi dalla sua presa.

-"niente. Sono solo...un po' stressata...e agitata. N-niente di ché. Dovremmo dormire...sei stanco"

Velocemente cercai di uscire dalla cucina, quando qualcosa mi si parò davanti. Justin mi bloccò ogni movimento, incatenai il mio sguardo al suo. Era serio. Terribilmente serio. Le sue mani scesero lungo i miei fianchi accarezzandomi. Avvicinò ancora i nostri corpi.

-"posso farti rilassare?..."

Parlò con voce roca e sensuale. Dei brividi di approvazione mi percorsero la spina dorsale diramandosi in tutto il corpo. Sussultai a quella richiesta.

-"jus-"

Mi posò un dito sulle labbra. Rabbrividì ancora. Il suo respiro iniziò ad appesantirsi. Tolse il dito avvicinando il suo viso al mio. In quel momento la mia mente iniziò a liberarsi. Non riuscì più a focalizzarmi su nulla, se non su di lui. Il suo corpo teneva intrappolato il mio con possessione e delicatezza. Il suo profumo mi inebriava. Feci scivolare le mie mani sul suo petto dove il suo battito accelerato mi accolse con gioia. Amavo l'effetto che avevo su di lui. Sospirai. In quel momento. Le sue labbra caddero sulle mie con una delicatezza disarmante. Mi sciolsi. Ricambiamo subito il bacio chiudendo gli occhi. Il silenzio che ci circondava era dolcemente puntigliato dagli sciocchi che emanavano le nostre labbra unite. Mi baciava con lentezza. Le mie gambe tremarono. Mentre del calore, piacevole è fastidioso si diffondeva in tutto il mio corpo. In quel momento pensai di cadere. Mi aggrappai al suo collo cercano un sostegno. Cosa che ottenni con l'aggiunta della sua stretta forte e potente su di me. Mi strinse forte a sé. Il bacio iniziò ad approfondirsi sempre di più. Dopo qualche minuto sentii qualcosa di umido bagnare il mio labbro inferiore. Accettai la sua richiesta con desiderio. Le nostre lingue si scontrarono ed i nostri gemiti si fusero insieme per le sensazione che stavamo provando. La lotta per la dominazione iniziò sapendo già il vincitore: Justin. Per quanto sapessi che avrebbe, comunque, ottenuto il controllo. Mi eccitava particolarmente questa cosa. Le sue mani scesero esperte lungo il mio corpo senza toccare parti indesiderate. Amai quel piccolo gesto. Che racchiudeva un enorme rispetto per la mia persona. Scese lungo le mie cosce arrivando all'incavo di esse. Con agilità mi sollevò con forza permettendomi di aggrapparmi di più. I nostri bacini si scontrarono per sbaglio causando dei gemiti strozzati da parte di entrambi. Mi appoggiò all'isola della cucina divaricandomi le cosce per permettersi una maggiore vicinanza. Dopo ancora qualche minuto di pura passione ci staccammo con difficoltà per prendere aria. I nostri respiri affannati si mischiavano tra di loro scaldandoci i cuori e riempiendoci di desiderio. Con il pollice mi accarezzò una guancia mentre cercava con lo sguardo il mio. Dio, che buono il suo sapore. Mi morsi il labbro gustandomi quel mix di menta e dolcezza. Il suo sguardo cadde nuovamente sulle mie labbra. Mi strinse le cosce avvicinandosi di più.

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