15.

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Il mio corpo pulsava. Era pesante e bollente. Qualcosa di bagnato mi tamponò la fronte facendo scendere delle gocce fredde lungo le mie tempie. Gemetti per il fastidio e provai a muovermi ma tutte le mie ossa reagirono solo con il dolore.
Dio che male.
Il tamponamento finì. All'improvviso un dolore lancinante alla testa mi fece gemere ancora di più. Tutto quello che in questo momento vedevo era il buio più totale. Il mio respiro era corto e pesante. Provai a muovere un braccio e ci riuscì. Mossi leggermente le gambe. Il tamponamento iniziò nuovamente ma con l'acqua ancora più fredda. Gemetti ancora e provai ad aprire gli occhi. Mossi anche il busto e subito dopo riuscì ad aprire gli occhi. In un primo momento vidi sfocato e sentii un senso di nausea attanagliarsi al mio stomaco. Tossì leggermene. Piano piano la mia vista iniziò a focalizzarsi bene. Mi voltai verso destra gemendo e alzano le braccia verso il viso. Sentii la testa pesante e dolorante. Mi guardai attorno.
Dove sono?...QUESTA NON È CAMERA MIA!. ODDIO...ti prego dimmi che non è successo nulla...ti prego dimmi che non è succ-
All'improvviso un flash mi riportò alla serata a casa di Melany.
Io e Justin fuori casa.
Io nella sua macchina.
Io sopra di lui.
Il marchio.
La musica. L'aria pesante. La massa di corpi. Melany. Luke. Luke che mi tocca io che lo butto a terra.
Il bagno. Luke che mi sbatte al muro. La siringa. Il dolore. Il disorientamento. Il quasi stupro. Le due figure alla porta che ridevano. Io che cado. Sfocato. Buio.
Aprii di scatto gli occhi alzandomi col busto. La sensazione allo stomaco si addensò ancora di più. Mi alzai velocemente e con la testa che girava corsi velocemente in bagno, fortunatamente la porta era aperta e riuscì a vedere. Mi accasciai al water e vomitai l'anima, la gola bruciava e la testa scoppiava a ogni mio conato. Il mio stomaco doleva per lo sforzo e le lacrime riaffiorarono i miei occhi al ricordo di tutto.
Delle mani forti e sicure mi presero i capelli raccogliendoli in una coda è un'altra mano si poggiò sulla mia schiena accarezzandola delicatamente. Non so quando. E non so per quanto tempo. Finì di vomitare. Lasciai uscire un singhiozzo.

-"tieni"

Una voce sussurrata mi porse un fazzoletto, senza voltarmi lo presi e mi pulì la bocca buttandolo poi dentro al water tirando l'acqua e chiudendo l'asse. Mi accovacciai contro il calorifero iniziando a piangere e a singhiozzare. Un corpo caldo si mise vicino al mio e mi strinse le spalle. Cercando conforto mi strinsi a lui lasciando sfogare tutto quello che avevo dentro. Piansi. Piansi. Urlai. Urlai. Fino a che la voce non finì e le lacrime sparirono ormai finite.
La mia testa poggiava contro il petto forte e sodo di qualcuno. Il suo profumo penetrava nelle mie narici facendomi sentire protetta e fuori dai pericoli. Non parlava. Eppure sapevo chi era. Il mio corpo venne scosso da lievi singhiozzi. Mi strinse a sé.

-"mi dispiace...sarei dovuto stare con te. Non...non dovevo lasciarti sola"

Sussurrò. Lentamente voltai lo sguardo verso l'alto e lo vidi. I suoi capelli biondi ricadevano su un lato è un po' sugli occhi. I suoi occhi...caramello fuso con scaglie d'oro erano freddi ma con quel scia di malinconia. Le sue labbra erano umide, rosee e carnose. Il suo viso era qualcosa di stupendo. Tutto...di lui.

-"io...io..."

All'improvviso le lacrime tornarono velocemente e scoppiai un'altra volta. Mi strinse ancora a sé.

-"Hey Hey piccola e tutto finito...è tutto finito ci sono io qui. Non ti preoccupare ti proteggerò io. Ti prego non piangere più...fa male"

Sussurrò le ultime parole. Annuì stringendo il suo braccio.
Restammo in quella posizione per ore...fino a quando il mio povero fondoschiena e l'immagine di Kate mi apparvero in testa. Cercai di alzarmi ma con scarsi risultati visto la mia debolezza. Justin si alzò subito vedendomi in difficoltà e mi prese in braccio.

-"tranquillo c'è la faccio"

Dissi, non mi ascoltò e mi adagiò sul letto. Solo in quel momento mi accorsi d'essere senza pantaloni. Spalancai gli occhi. Mi guardai e vidi solo d'aver indosso una maglietta grigia con scritto Vans in nero. Era sbracciata e mi arrivava si è no a metà coscia. Mi controllai e vidi di non aver l'intimo...OH MERDA!!!. Guardai di scatto Justin che lo sorpresi già a fissarmi.

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