21.

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Velocemente entrai in classe. Poco dopo la campanella, che segnava l'inizio della lezione, tutti i miei compagni entrarono svogliatamente nella classe. Quando presero posto, la professoressa di filosofia fece la sua entrata sorridendo teneramente a tutti.

-"buon giorno ragazzi, felice di intravedere la vostra voglia di studiare"

Rise leggermente poggiando le sue borse sulla cattedra. Si mise seduta per poi scrutare la classe.

-"qualche assente?"

Si, la mia voglia di vivere. Qualcuno negò guardando la classe. La prof ci rivolse un sorriso incitandoci a prendere i libri e a prestare attenzione alla lezione.
La guardai muoversi e parlare senza prestare realmente attenzione.
Le immagini di prima mi vennero in testa travolgendo ogni senso. Avevo trattato male Justin solo per paura del giudizio degli altri. Che stupida che sono. Justin in questi giorni si stava mostrando...in modo diverso da come le voci, è da come io lo conoscevo. Magari aveva intenzione di cambiare.
Andiamo Kia. Che stronzate stai sparando. Vuoi riflettere.
Ok, non fino a questo punto. Però...non c'era motivo nel trattarlo in quel modo. Forse dovrei chiedergli scusa. L'immagine di Kate in lacrime balenò nella mia testa. Già...aveva visto la scena. Anche lei avrà pensato a chi sa cosa. Ma dovrebbe conoscermi...dovrebbe intuire che non sono quel tipo di ragazza. Spero che per colpa di ieri il suo cervello non si sia fuso, e forgiato, in male. Ma come biasimarla. Le avevo mentito. Dopo tutto quello che aveva fatto per me. Dopo gli avvertimenti. Ma ovviamente...non poteva continuare così all'infinito. Sembrava non avere fiducia. Come se mi considerasse una ragazza facile, cosa che non sono. So controllare e padroneggiare i miei sentimenti. Ho passato cose che nessuno vorrebbe passare. Un minimo di controllo dovrei averlo. No?.

-"Kia...Kia"

Vidi la professoressa alzare una mano per richiamare la mia attenzione. Arrossì abbassando leggermente il viso.

-"scusi prof. Non mi sento molto bene, potrei andare in bagno?"

La prof mi guardò per qualche secondo cercando di intravedere oltre le mie parole. Con un sorriso tranquillo annuì girandosi per continuare la lezione. Mi alzai e con agilità e silenzio uscì dalla classe. Respirai a lungo.

-"smettila. E patetico"

Mi avviai verso il bagno. Dovevo rinfrescarmi. Mi guardai allo specchio. Avevo le pupille dilatate e le guance arrossate. Sospirando mi aggiustai i capelli. Mi guardai per qualche secondo per poi uscire dal bagno. Non mi andava di ritornare in classe. Osservando se c'era qualche bidella in giro sgattaiolai fuori dalla scuola per recarmi nel retro. Con la testa bassa voltai l'angolo e sussultai andando quasi a sbattere contro il petto sodo di qualcuno. Scattai all'indietro perdendo l'equilibrio. Delle mani forti mi presero per i fianchi attirandomi al corpo dello sconosciuto.

-"sta attenta"

Quella voce. Justin. Alzai lo sguardo staccandomi velocemente. Il suo sguardo era come al solito freddo e distaccato. Mi osservò per poi mettere le mani in tasca e guardare altrove. Ma riposò lo sguardo su di me.

-"scusa...ero distratta. Non...non ti avevo visto"

-"non fa nulla...che ci fai qui? Non avevi fretta per lezione?"

Calcò quasi con fastidio le ultime parole. Guardai altrove. Grazie, rinfaccia pure.

-"io...io"

Sentì gli occhi velarsi di lacrime. Mi sorpresi, fino a spaventarmi. KIA RIPRENDITI. La mia voce vacillò. Vidi i suoi occhi spalancarsi leggermente. Si passò la lingua sulle labbra velocemente. Serrò le labbra lasciandole poi morbide.

-"perdonami...non volevo sembrare brusco...non credevo che..."

Prese un grande respiro guardando altrove per qualche secondo per poi riportare lo sguardo su di me. Incrociando le braccia al, grande e tonico, petto.

-"ti desse così fastidio la mia presenza...fino a questo punto"

Vidi la sua mascella contrarsi e i suoi muscoli tendersi.

-"NO! cioè...no. Non...non volevo farti capire questo. Mi piace stare in tua compag- cioè non...scusa. Scusa non volevo"

Gli occhi si riempirono ancora di lacrime, repressi quella sensazione facendo retromarcia per andarmene.

-"no! Resta...non andartene di nuovo"

Disse piano le ultime parole. Lo guardai negli occhi e intravidi la sua sincerità mista a della tristezza. Sospirando mi voltai poggiandomi al muro. Mi misi seduta e lo stesso fece lui.

-"Hey ma...che ci fai qui?"

Chiesi osservano l'erba sotto il sole. Ci fu un po' di silenzio.

-"Mmh volevo riflettere e stare da solo. Non mi andava...di stare in classe"

Annuii.

-"tu piccola, che ci fai qui?"

Arrossii lievemente per il nomignolo.

-"volevo staccare...e da tutto il tempo che non faccio che pensare a Kate. Ho litigato con lei, non so neanche..."

La voce si incrinò. Da quando in qua reagiva in questo modo. Justin si avvicinò di più alla mia figura. Vedevo il suo sguardo perso è pieno di lussuria. Era come in trance. Il suo sguardo era consapevole. Come se sapesse della mia lontananza da Kate. Lo vidi perdersi nel vuoto, voltò lo sguardo. Chi sa cosa si prova? Cosa si prova ad avere la coscienza che una persona è odiata in questo modo. Chi sa cosa si prova a saper che una persona vuole starti lontano fino a questo punto. Un sospiro di frustrazione lasciò le sue labbra. Come se stesse cercando di reprimere il motivo, del perché io voglio stargli lontano.

-"forse sto sbagliando..."

Sussurrai. Justin si voltò di scatto come se avesse paura delle parole che avrebbero seguito la frase. Ma,ovviamente, non lo diede a vedere lasciando che l'indifferenza prendesse la meglio.

-"se Kate non accetta le tue decisioni non può essere un'amica...dovrebbe supportarti nelle tue decisioni e non venirti contro"

Sussultai a quelle parole. Un po' per rabbia e un perché il biondo aveva ragione. Cazzo! Un po' di pace no?!.
Mi sentivo stranamente debole. Avevo bisogno di un abbraccio o di qualsiasi forma d'affetto. Forse per consolazione. Per supporto. Mi strinsi le gambe al petto.

-"Hey piccola, scusa non volevo interferire..."

Sussurrò. Mi voltai guardandolo con occhi lucidi. Justin si incantò a quello sguardo. Così dolce e innocente. Una lacrima solcò il mio viso. Perfetto. Vidi il volto di Justin addolcirsi. In meno di pochi secondi mi ritrovai a cavalcioni su di lui avvolta dalle sue forte e tatuate braccia. Affondai il viso nell'incavo del suo collo. Istintivamente strinsi le braccia attorno al collo del ragazzo lasciando uscire le lacrime. Un leggero singhiozzò lasciò le mie labbra. Mi maledì per questo. Justin mi strinse più forte.

-"andrà tutto bene..."

Lo strinsi forte lasciando che la frustrazione lasciasse del tutto il mio corpo, in parte, provarci non era un male.

-"non piangere...odio quando stai male...il tuo viso non è fatto per le lacrime. Sorridi ti prego."

Il biondo mi accarezzava la schiena con dolcezza. Il suo calore e il suo profumo erano rilassanti. Mi lasciò un dolce bacio sulla guancia.

Rimani Con Me Where stories live. Discover now