4.

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Era da più di mezz'ora che osservavo il mio soffitto bianco panna pensando al senso della mia vit- nah troppo deprimente. Pensavo più che altro al corso dell'intera giornata. Pensavo a quanto caz- cavolo fosse stron- stupido Bieber. Alzando gli occhi mi voltai verso il comodino dove si trovava il mio telefono in carica. Lo guardai per un po' pensando hai messaggi che mi aveva mandato spacciandosi per uno stalker maniaco assass- si un po' esagerato ma dettagli. Tolsi Justin dai miei pensieri quando una figura sfumata dai capelli rossi mi apparve in testa. Kate!. Presi il telefono e nel momento in cui sbloccai la sua chat il campanello suonò. Sorrisi come una stupida e mi alzai dal letto correndo verso la porta. La chiusi alle mie spalle e percorsi i vari corridoi scendendo poi le scale in marmo. Sempre col sorriso sulle labbra aprì la porta urlando un 'arrivo'. Davanti a me trovai la figura di Kate jeans strappati e maglietta rosso fuoco con scritto 'baby i'm here' mi lasciai sfuggire una risata soffocata è lei sorrise raggiante.

-"ciao mora!"

-"ciao rossa!"

L'abbracciai tranquillamente mentre dietro di me sentì i soliti passi leggeri di mia nonna. Mi volta insieme a Kate e come pensato nonna era uscita dalla cucina venendo verso di noi. Sorrise calorosamente a Kate abbracciandola mentre Kate fece lo stesso. Mi guardai intorno mentre sentì i soliti saluti che si davano è il breve scambio di parole. Dopo due minuti Kate si rivolse a me è mi prese per mano trascinandomi verso le scale e i corridoi buttandomi letteralmente nella mia camera. Ridendo mi guardò.

-"mi devi informare di qualche problema mentale?"

Alzai gli occhi ridendo e andando verso il centro della stanza. Kate si buttò sul mio letto mentre lanciai il mio telefono su esso.

-"cosa vogliamo fare?"

Mi voltai e la sorpresi a fissarmi col cellulare aperto nelle chat di Bieber. La guardai alzando un sopracciglio ironica.

-"pensi davvero che voglia mollare la presa così facilmente. Lo conosciamo Kate"

Sospirai mentre la sua espressione si scurì.

-"ci manca solo che ti venga a stalkerare in casa!. Come fa questo qui!...ah bello il nome...Justin cazzo Bieber"

Rise mettendo il cellulare sul comodino. Mi guardò aspettando qualche parola.

-"va optiamo per un film"

Andai verso la mensola dei DVD e presi malefincent. Adoravo quel film come anche Kate. Lo misi e poi mi diressi ai piedi del letto vicino a Kate. Il film iniziò e dopo una mezzoretta vidi Kate cadere con la testa sul letto. Mi voltai sorprendendola a dormire. Sorrisi e in quel momento mia nonna bussò alla porta entrando subito dopo. La guardai con espressione confusa. Lei vide Kate dormire e mi fece cenno di venire verso di lei. Mi alzai cercando di non svegliarla e andai verso nonna. Chiusi lentamente la porta alle mie spalle e poi mi rivolsi a nonna.

-"che succede?"

-"alla porta c'è un ragazzo che chiede di te"

Con espressione ancora più confusa mi diressi con lei verso le scale. Chi mai può essere a questa ora? Un pensiero riaffiorò la mia mente ma lo scacciai via velocemente. Titubante guardai la porta scendendo l'ultimo gradino e avvicinandomi. Misi la mano sulla maniglia e aprì la porta. Il respiro mi si mozzò in gola e per poco non urlai. Lo guardai con occhi spalancati.

-"sei veloce piccola"

Le parole non uscivano dalle mie labbra. Avrei voluto insultarlo e mandarlo via ma la mia sorpresa bloccava ogni mio pensiero. Il suo sguardo lo vidi cambiare, lo vidi perdersi. Questo mi spaventò, ancora. Accadde così velocemente che il mio cervello fece fatica a capire. Il calore prese spazio su tutto il mio corpo mentre le mie gambe tremavano è il mio stomaco si attorcigliava in una morsa dolora. La mia bocca si secco del tutto. I suoi occhi erano così penetranti. Il suo corpo così vicino. Le sue braccia forti e tatuate erano ai lati della mia testa mentre sentivo il suo calore sempre più vicino al mio. Sentivo i nostri respiri fondersi. I suoi occhi non si staccavano dai miei. Le mie mani tremavano cercando di reagire, ma tutto il mio corpo era fermo. Pietrificato, sotto il suo dominio. Il suo respiro aumentò. Il suo sguardo finì sulle mie labbra e il suo corpo si attaccò al mio. Si morse il labbro mentre sentì un lieve gemito provenire dal suo petto.

-"k-Kia"

Le sue parole mi portarono in vita. In quel momento mi accorsi del grave errore che stavo per correre. Misi le mani suol suo petto e lo spinsi con tutta la mia forza. Ignorò il mio tentativo di respingerlo e avvicinò il suo viso al mio.

-"no, ti prego lasciami"

La mia voce si incrinò mentre le lacrime velarono sui miei occhi. All'improvviso scattò lo sguardo verso di me e si riprese dalla trance. Si spinse lontano dal mio corpo e mi guardò con orrore. Le mie gambe stavano cedendo e mi aggrappai alla parete cercando di non cedere. Non potevo. Non davanti
a lui. Nel momento in cui alzai lo sguardo verso di lui. Lui non c'era

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