22.

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Justin P.O.V

Il suo profumo riempiva le mie narici. Quanto adoravo il suo odore. La strinsi sentendo il suo corpo fragile avere degli spasmi leggeri. Mi faceva male vederla così. Però consolarla tra le mie braccia era qualcosa di fantastico. Le diedi un bacio sulla guancia  cercando di rassicurarla. Lentamente si staccò. Provai dispiacere ma cercai di reprimere quella sensazione. Quando mai...avrei potuto provare dispiacere per qualcuno. O semplicemente dei sentimenti.

-"scusa...ti ho bagnato tutta la maglietta"

-"non fa nulla"

Con il pollice passai sui suoi occhi cercando di togliere le ultime tracce delle lacrime. Piccolo angelo. I suoi occhi erano arrossati e le sue pupille erano dilatate. Il colore che emanavano era diventato più chiaro. Le sue guance erano arrossate e i suoi capelli leggermente arruffati. La perfezione. Il mio sguardo si perse completamente nel suo. Quella ragazza mi spaventava, difficile da ammettere. Quella ragazza era così strana...indescrivibile.

-"Kia..."

Incontrai nuovamente i suoi occhi. Erano stanchi e deboli. Avevo fra le mani il suo corpo fragile e delicato. Mi sorpresi. Finalmente la parte fragile di Kia emergeva. La conoscevo per la sua forza è la sua freddezza. Sapevo che non era una ragazza facile e tanto meno debole. Sentì una strana felicità impossessarsi del mio corpo. Mi sentivo felice e quasi onorato nel poter tenerla fra le braccia nel suo dolore. Ovviamente non mi faceva piacere vederla così.

-"voglio portarti via...voglio far spuntare un sorriso più che sincero sul tuo viso"

Le parole uscirono così, senza controllo. Mi inumidì le labbra osservando la vicinanza che c'era fra noi. Vidi i suoi occhi spalancarsi leggermente e la sua gote prese un color pesca.

-"io..."

🦋🦋🦋

Kia P.O.V

Rimanemmo fuori tutta la giornata. Stranamente nessuno mi venne a cercare. Come neanche a Justin. Strano. Nel mentre fummo fuori ridemmo e scherzammo cercando di smorzare quell'aria triste che c'era prima. Ci riuscimmo.

-"Kia credo che tu le debba parlarle...so che non hai fatto altro che pensare a lei..."

Commentò il biondo camminando verso l'uscita della scuola. Lo guardai per qualche secondo. Aveva ragione, non avevo fatto altro che pensare a Kate. Eppure ero brava a nascondere i miei pensieri alle persone altrui. Ma forse Justin non è una semplice persona. Respinsi quel pensiero ambiguo è strano. Strinsi gli occhi il più forte che potevo per liberare la mente.

-"s-si"

Sentì i miei passi arrestarsi. La mia schiena venne a contatto lentamente con una superficie dura e rigida. Sbattei più volte le palpebre tornando alla realtà. Ma cos-. Quando visualizzai la scena mi resi conto che Justin mi guardava serio e impassibile, tenendomi al muro.

-"Kia smettila. Mi stai preoccupando. Libera la mente e vedi di parlare con Kate. Questa cosa sta degenerando. Non voglio vederti così, hai capito!"

Marcò bene le parole. Sussultai sentendo la sua presa aumentare sulle braccia. Guardandolo nel silenzio più straziante cercai di aprire bocca. Vidi la sua espressione cambiare leggermente addolcendosi. Abbassai lo sguardo annuendo come una bambina. Che stupida. Presi un grande respiro e in quel momento sentì il mio telefono vibrare. Sbattei più volte le palpebre. Justin mi osservò. Lentamente presi il telefono e subito l'immagine di Kate mi si piazzò davanti. Socchiusi le labbra lasciando che si curvassero in un sorriso carico di felicità. Justin schiuse le labbra perdendosi nel vuoto della mia figura. Mi affrettai a rispondere.

-"Kate..."

-"dobbiamo parlare. Sono fuori dalla scuola. Vieni al parcheggio delle bici"

Detto ciò mi attaccò in faccia. Il mio sorriso si indebolì lentamente ma non sparì. Guardai Justin intento ad osservarmi. Arrossì. Sorrise.

-"devo andare...era"

-"Kate"

Finì per me la frase. Mi morsi il labbro con forza annuendo. Divenne serio per qualche secondo.

-"ti voglio accompagnare a casa. Non accetto scuse. Sia chiaro"

Detto ciò si dileguò tra la folla. Presi un grande respiro sentendo l'ansia attanagliarmi. Uscì allo scoperto andando verso il parco delle bici. Cosa avrei detto? Come avrei affrontato il tutto?. Socchiusi gli occhi. Kate mi è sempre stata vicino, nei momenti difficili e nei momenti più chiari e limpidi della mia vita. Era raro...raro che discutessimo fino a non parlarci. Mi sentivo in colpa. Dopo tutto il bene che mi aveva fatto non avevo fatto altro che ignorarla.

-"Kia sta attenta!"

Inciampai su un grandino sbilanciandomi in avanti. Una figura minuta mi venne in contro tenendomi.

-"sei sempre la solita. Sempre persa tra i tuoi pensieri"

Potrei immaginare i suoi occhi spostarsi verso il cielo. Tipico di Kate. Lentamente alzai lo sguardo sulla sua figura. Sembrava tranquilla. Mi strinse leggermente il braccio osservandomi.

-"tu...tu sei felice?"

Spalancai gli occhi a quella domanda. Che voleva dire?. Osservai i suoi lineamenti tesi. Il suo sguardo faticava a stare sul mio. Sussultai quando la sua presa aumentò ancora.

-"che cosa stai dicendo..."

Dissi scioccata.

-"voglio dire...con Justin. Ormai si è sparsa la voc-"

Sbiancai. Come la voce era sparsa? Cosa voleva dire? Cosa pensava la gente? Come vedevano me e Justin?

-"frena le domande Kia. La tua espressione parla chiaro! Non rimuginare!...senti, è colpa mia. Non dovevo metterti tutta quella pressione. Dopo tutto e la tua vita. Non sono nessuno per dirti cosa fare e non. Justin per quanto possa essere quello che è..."

Lasciò la frase in sospeso cercando di trovare qualcosa per colmare tutto. Ma sapeva che non c'era nessun paragone. Non aveva visto quel briciolo di umanità che avevo visto io. Nessuno l'aveva mai visto. Perciò nessuno poteva parlare di lui, se non in peggio.

-"Kia perdonami"

Disse soltanto. I miei occhi si riempirono di lacrime come d'altronde i suoi.

-"oh Kate...non credevo che potessi ferirti in questo modo. Mi dispiace"

Singhiozzai. Le sue braccia si avvolsero al mio corpo come le mie sul suo. La strinsi forte col terrore di perderla. Stesso pareva anche per lei. Dopo infiniti e desiderati minuti insieme ci staccammo.

-"promettimi che non mi mentirai mai più. Promettimi che non mi lascerai...da sola"

Sussurrò le ultime parole. Il mio cuore abbe un sussulto. Kate si sentiva sola. Trascurata. Ferita. Delusa. Come ho potuto farle questo.

-"non pensarlo nemmeno"

Sussurrai mentre le lacrime scendevano.

-"ti voglio bene Kia"

-"ti voglio bene Kate"

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