One touch of his hand (parte 3)

Start bij het begin
                                    

Poi si rivolse ad Elena, come se fosse stata improvvisamente colta da una rivelazione.

«A proposito, tra te e Damon, chi li compra?» le chiese, facendo sprofondare l'amica in un oceano di imbarazzo. «Con la scusa che sono io quella che resta fregata, quel tirchio del figlio del sindaco non sborsa quasi mai.»

Bonnie fece una smorfia. «Che razza di coglione.» fu il suo nuovo commento. «E poi tu ti ci confondi anche!»

Detto questo, anche lei sembrava in attesa di una risposta da parte di Elena che si sentiva un po' sotto assedio: se per caso avesse detto che non li comprava nessuno dei due, sarebbero saltate all'ovvia conclusione che non li usavano, e dopo sarebbe partita la paternale sull'importanza del sesso protetto, e tante altre cose che non voleva sentire – e non aveva bisogno di sentire, nemmeno.

«Non è scheggiato, questo smalto?» fece, perciò, attirando lo sguardo di Caroline sulle sue mani come solo l'Anello avrebbe potuto con quello di Sauron.

«Dove?!» si affrettò a controllare unghia per unghia, prima di trovare quella, effettivamente, incriminata. Doveva essere qualcosa come un micron di smalto mancante, ma non sfuggì all'attento sguardo della bionda che si affrettò a usare il pennello come se fosse stato un bisturi e non intaccò il resto del suo operato per riparare al danno. «Salvo!»

«In ogni caso...» continuò Elena, per essere sicura che l'argomento fosse abbandonato in modo definitivo. «...non capisco perché lo smalto è bianco quando il vestito è nero.»

Il singulto di Caroline fu netto. «Crea un bel contrasto, e come ho già detto è elegante!»

In realtà, le piaceva solo la figura che faceva lo smalto bianco sulle mani della sua amica, magari ci sarebbe stato meglio un bel prugna, ma quel colore le faceva davvero la mano più elegante.

Bonnie si piegò sul materasso per ridere per via dell'enfasi che Caroline ci aveva messo a difendere la sua accoppiata, mentre Elena ancora preferiva farlo più sommessamente per non rischiare di compromettere l'opera, nel caso in cui lo smalto non fosse stato completamente asciutto.

L'avevano già tolto tre volte, e per nessun motivo avrebbe messo la sua migliore amica in condizione di volerlo stendere una quarta.

«Adesso possiamo sapere dove ti porta?» chiese Bonnie, curiosa, mettendo da parte la rivista con tutti quei modelli mozzafiato.

Elena era riuscita solo a pensare che, qualche anno prima, le sarebbe potuto tranquillamente capitare di trovarci Damon, là sopra.

In mutande.

Era il caso di non pensarci, prima che il rossore sulle guance dicesse alle ragazze esattamente cosa le stava passando per la testa.

«Non mi ha detto niente.» confessò, stretta nelle spalle. «Per non rovinare la sorpresa.»

Lo disse talmente sognante che si beccò qualche gomitata da parte delle amiche, poi ripresero a ridacchiare e strillacchiare come se fossero state quelle bestie di cui si era lamentato Jeremy poco prima.

«Ti piacerà!» le assicurò Caroline, così certa dell'affermazione che venne il dubbio a entrambe che sapesse più di quanto non dicesse.

Il fatto che la stessero guardando tutte e due con gli occhi sgranati le fece capire di essersi esposta un po' troppo.

«Cosa c'è?» chiese, tutta innocente. «Io ho chiesto, e lui mi ha detto! Non potevo aiutarti a scegliere un bel vestito adatto, se non avessi avuto un paio di dettagli.»

Elena non poté fare a meno di imbronciarsi. «Non vale!» si lamentò, corrucciata. «Ti avevo chiesto di smetterla di sentirlo in privato. Lo sai che mi dà fastidio.»

Dear Diary - The Vampire DiariesWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu