Scena inedita E-LIO

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E-LIO SCENA INEDITA

Questa sarebbe la seconda parte che mi sono decisa a scrivere e a postare dopo tanto tempo che avevo messo la prima. A quanto pare vi era piaciuta e quindi ho pensato di finirlo almeno per placare la vostra curiosità. Se volete altri momenti del genere basta commentare e non appena trovo ispirazione ne scrivo altri, intanto essendo che è estate ho molto tempo a disposizione.


<<Weekend al mare>>


Posai il telefono sul comodino e mi distesi sul letto con la schiena che aderiva perfettamente con il piumino fresco. Lui era ancora disteso senza maglietta e io ero ancora intontita per quello che era successo qualche secondo prima. Mi aveva fatto piacere il suo aiuto, una cosa quasi improbabile e impossibile dato che non lo sopportavo e lui pure. «Prego..?» imitò il mio stesso tono di voce facendo sembrare la risposta una domanda. Sbuffai e guardai il soffitto sopra di me, di un colore smorto, sentendo il letto alzarsi e abbassarsi. Prima di rendermene conto mi voltai trovando le labbra di Lio a pochissimi centimetri di distanza. Ma che aveva in mente di fare? Se provava a toccarmi o a baciarmi lo spedivo immediatamente in Cambogia con dei calci nel sedere. Un suo braccio si era appoggiato sul mio fianco, ma non sembrava avesse strane intenzioni o maliziosità. Si voltò verso di me facendomi provare dei secondi strazianti di assoluto silenzio imbarazzante «Mi spiegheresti chi era quel ragazzo di prima?». Sembrava serio in questo momento e ne ero totalmente scioccata perché con me Lio non era stato mai serio. Si divertiva a passare le giornata a fare il pervertito e scovava in qualsiasi circostanza piani malvagi per infastidirmi. Si divertiva a darmi fastidio per non so qualche motivo scientifico. Non mi faceva più male parlare di Daniele, ma in fondo mi faceva sentire una cretina perché ero riuscita a farmi mettere le corna dal fidanzato. Si sarebbe messo a ridere «Il mio ex...» balbettai soltanto. Non avevo così tanta forza in corpo per alzare di più la voce, dato che Lio era praticamente plasmato addosso a me, con il fiato sul mio collo e un buonissimo profumo. Beh, non capitava tutti i giorni di avere appiccicato nel vero senso della parola un ragazzo così carino. Non ero una di quelle ragazze che solo perché detestava una persona non ammetteva la realtà: Lio non lo sopportavo, vero, ma ammettevo che come ragazzo non era male. Non ero, ovviamente, l'unica che pensava questa cosa dato che lui aveva così tanto successo con le ragazze del nostro istituto, ma anche di altri in generale. «Non penso tu abbia voglia di parlarne allora...» provò a dire. In quel momento, quel preciso momento avrei voluto due cose semplici che erano quasi l'opposto. La prima era che in quel momento non entrasse maledettamente nella stanza Emma, avrei potuto chiudere a chiave la porta ed ero curiosa di sapere che cosa mi avrebbe chiesto Lio. La seconda era che mi ritenevo fortunata che qualcuno fosse entrato perché sentivo troppo caldo in quella stanza con il biondo praticamente plasmato sul mio corpo. Emma avrebbe già pensato male.

«Oh scusate...Ele!» finì con tono malizioso. La guardai in un certo modo, come per spiegarle che non era come pensava, e continuò dicendo «Volevo chiederti se volevi fare un giro...ma sei impegnata quindi ciao!» le ultime parole le aveva dette così velocemente per uscire di scena e sbattere la porta per scappare. Non mi aveva nemmeno dato il tempo per spiegarle la situazione e magari accettare quello che mi aveva proposto. Mi aveva lasciata di nuovo lì con Lio, da soli. Questa volta si era leggermente staccato dal mio corpo, allungò il braccio per prendere il telefono e selezionò una canzone da ascoltare, mi stupii quando scelse Blue Sky di Gemitaiz, una delle mie preferite. Cominciai a canticchiare, ma mi bloccai notando il biondo fissarmi in modo alquanto strano, con quelle sue manie da stupratore seriale «Scusa ma...vuoi una foto per caso? Un autografo?» sbuffai alzando gli occhi al cielo. «Una foto sì, magari mentre sei nuda». Alzai la testa e sfilai il cuscino da sotto, lui sorrideva ancora in quel modo, e gli tirai il cuscino in testa. Lui sbuffò ridendo e io gli tirai ancora una cuscinata. In quel momento si era alzato dal letto posizionandosi in ginocchio e bloccandomi i polsi «Ti piacerebbe...» sbuffai soffiando su una ciocca che si era posata sul mio volto coprendomi la vista e infastidendomi «Oh sì, molto». Sbuffai e lui rise, era sopra di me che mi bloccava i polsi e i suoi occhi azzurri mi scrutavano. Non avevo idea di cosa volesse fare, ma stavo già preparando o un braccio o una gamba per castrarlo in qualsiasi modo possibile. E come per sfortuna o caso raro la porta si aprì nel secondo momento più imbarazzante di tutta la mia vita rivelando questa volta Jeamy. Ero così imbarazzata per la scena: Lio sopra di me a cavalcioni e Jeamy attaccato alla porta sconvolto e che si tratteneva dal ridere. Questa volta Lio si era spostato velocemente scendendo e io ero corsa da Jeamy per spiegare la situazione, non facevo cose sporche con Lio per carità. «Jeamy!» lo chiamai uscendo dalla stanza. Lui si voltò, subito notai che si stava trattenendo dal ridere come un cretino. Mi guardò negli occhi e scoppiò a ridere quasi rotolando per terra «Tu...e Lio Romeo...» e continuò a ridere come uno scemo, talmente tanto che aveva richiamato l'attenzione di tutti gli altri. Sbuffai e mi appoggiai al muro mentre lui rideva ancora stramazzato al suolo. «Dai, non c'è molto da ridere!» gli dissi con tono divertito, in fondo «Invece sì» continuò ridendo. Iniziai pure io a ridere per via della sua risata contagiosa e della sua espressione buffa, gli altri uscirono dalle stanze per vedere che cosa stesse succedendo, tutti compreso Lio. Mi coprii la faccia imbarazzata diventando un pomodoro e tutti gli altri cominciarono a seguire Jeamy con le risate. Il moro si alzò da terra e mandò uno sguardo strano al biondo, uno sguardo che non avevo inteso. In pochissimi secondi mi ritrovai presa in braccio dal biondo sulla sua spalla mentre Jeamy mi teneva i piedi per non scalciare, loro ridevano e io urlettavo come una ragazza in preda alla pazzia. Lio aprì la porta del bagno e in poco tempo mi ritrovai dentro la vasca con il getto d'acqua addosso. Urlai per il gelo dell'acqua e trascinai dentro anche i due ragazzi per quanto ci potessero stare. Emma aveva una vasca enorme. In quel momento entrarono anche gli altri vedendo me, Jeamy Hood e Lio Romeo nella vasca, soprattutto Lio Romeo appiccicato a me.

Il nostro amore impossibile (INAI's series)Kde žijí příběhy. Začni objevovat