Capitolo 24 - Una mattina speciale

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Capitolo 24 - Una mattina speciale

Aprii gli occhi lentamente e misi a fuoco la scena: ero nella mia camera nella casa di montagna. Ero in vacanza con la famiglia Romeo. Sgranchii braccia e gambe e mi alzai dal letto come uno zombie. Mi infilai le ciabatte viola ai piedi e senza battere la testa contro lo stipite della porta mi avviai verso la scala. Mi recai in cucina per nutrirmi perché stavo morendo di fame, dovevo mettere qualcosa sotto i denti. Quando mi trovai nell'ambiente davanti a me vidi Lio intento ad accendere la televisione con il telecomando in mano e un cipiglio. Non appena mi avvicinai a lui lo avvolsi con le mie braccia facendomi notare. Era perfetto anche di prima mattina con i capelli spettinati e lo sguardo ancora assonnato. Io, invece, apparivo come un mostro con il trucco restante colato, capelli arruffati come un nido di uccelli e alito puzzolente come la caverna di un troll. Per fortuna portavo sempre con me delle mentine e ne avevo ingerita una prima di scendere. Non si sapeva mai. «Buongiorno anche a te.» esclamò dolcemente osservandomi dopo essersi voltato verso di me. «Buongiorno Lio.» risposi in un sussurro. Si girò del tutto staccandosi dalla mia presa e mi stampò un bacio sulla bocca, sulla fronte e sulle guance. Che bell'inizio di giornata. «E i nostri genitori?» domandai curiosa guardandomi intorno. Non ci avevano anticipato nulla. «Si sono svegliati presto per andare a sciare.» alzò le spalle indifferente.
Capivo il perchè non mi avessero chiamata, facevo pena negli sport. Era meglio evitare incidenti spiacevoli. In realtà da piccola sciavo bene, ora...avevo perso la voglia per proseguire. Sempre la solita Elena.

Lio mi prese per i fianchi e si concentrò sulle mie labbra. Mi baciò lentamente gustandosi ogni singola sensazione, ma si lasciò trasportare dalla passione e aumentò la foga. Mi lasciai anche io trasportare dalla folle danza delle nostre labbra e mi avvinghiai il suo corpo per avere un maggior contatto. Le mie mani gli accarezzarono i capelli, le sue palpavano il mio sedere. Mi era piaciuto il contrasto tra i nostri genti, uno passionale e uno romantico. Dentro di me per la prima volta percepii una scarica mai avvertita prima, percepivo un calore nel basso ventre. Ero eccitata. Tutto era successo in un attimo, come se non ci stessimo nemmeno rendendo conto di quello che stavamo facendo. Quando qualcosa doveva accadere accadeva e basta e tu non te ne rendevi conto a volte. Ti lasciavi guidare dal tuo istinto. Gli presi la mano dolcemente, dopo esserci staccati, ma con una maggior sicurezza in me stessa e lo strascinai sulle scale per arrivare in camera. Ad ogni scalino che salivo il cuore batteva più forte. Ero consapevole di ciò che sarebbe successo. Chiusi la porta alle mie spalle non appena entrai trascinandolo dentro e lui mi guardò attentamente. Continuò a baciarmi con foga partendo dalle labbra fino a scendere alla mascella e al collo. Con un veloce gesto mi prese in braccio e mi coricò sul letto di sotto. Mi bloccai qualche secondo per ammirarlo in tutta la sua bellezza e salì a cavalcioni su di me. I baci proseguirono fino all'inverosimile, non mi sarei staccata dal suo corpo in nessuno caso. Ci eravamo lasciati trasportare dal momento, dalle nostre sensazioni più profonde. Le mie mani gli accarezzarono la schiena sino a giungere all'orlo della maglietta e la alzarono di poco. Lio si staccò. «Te la senti?» chiese insicuro dopo avermi guardata due secondi. Annuii. Mi sentivo pronta e volevo farlo, sentirmi un'unica cosa plasmata con lui. Era strano che io lo stessi per fare proprio con Lio Romeo però lo volevo davvero, me lo sentivo dentro. Non ero mai stata così sicura in tutta la mia vita. Questa per me era una cosa seria e se avevo dubbi lasciavo stare. In questo caso non ne avevo, mi fidavo di lui, anche se una parte repressa di me pensava negativamente e alle conseguenze di tutto ciò. «Sicura?» si assicurò una seconda volta. «Con te sono sempre sicura.» sorrisi.

Mi guardò fisso negli occhi e delicatamente mi alzò la maglietta del pigiama provocandomi dei piccoli brividi per il freddo. Mi squadrò il corpo e si soffermò al seno, mentre io mi alzavo di poco per sfilargli la maglietta facendo rivelare il suo corpo perfetto. Mi avvicinai alla sua bocca e lo baciai, infilando la lingua e ispezionandola. Di solito era lui che faceva così, ma questa volta mi andava di cambiare, ora toccava a me. Provò a togliermi i pantaloni, ma ebbe qualche difficoltà, il letto era troppo piccolo e lui doveva stare addosso a me. Era abbastanza difficile muoversi. Tolsi anche i suoi e finalmente rimanemmo tutti e due mezzi nudi. «Dio, che corpo perfetto che hai.» disse passando una mano sul mio fianco nudo. Un brivido mi attraversò la spina dorsale. Arrossii e lui mi diede un casto bacio sulle labbra. Iniziò a baciarmi ovunque, sul collo, sulla mascella, sul petto e sui seni, fino ad arrivare alle mie mutande. Lasciò una lunga scia partendo dai seni sino all'orlo delle mutande. Mi sganciò il reggiseno con una mano, stupendomi, e lo lasciò cadere sul pavimento. Osservò i miei seni e iniziò a lasciare dei caldi baci e a mordicchiare i capezzoli.Stava creando delle sensazioni in me che non avevo mai provato, era il primo. A volte si fermava e mi guardava come per avere o una negazione o un'affermazione da parte mia. Abbassò le mie mutande e io gli sfilai i boxer, poi si fermò di nuovo per guardarmi. Annuii e lui si alzò. Prese dalla tasca del portafoglio un preservativo, la sicurezza prima di tutto. Entrò dentro di me e rimase immobile cercando di aiutarmi ad abituarmi a quella sensazione nuova. Non era molto piacevole. Poco a poco iniziò a spingere lentamente dentro di me, qualche piccola lacrima rigò il mio volto. Era la mia prima volta con un ragazzo e faceva la sua parte il dolore. Non ero abituata, ma le spinte, per fortuna, erano lente e lievi, proprio per cercare di non farmi male. «Dimmi se ti faccio male.». Sentii bruciare e un dolore mi pervase il basso ventre. Mi guardò e chiese «Continuo?» Annuii di nuovo, non volevo mollare. Era la prassi un inizio un po' turbolento. Continuò con delle spinte un po' più veloci, facendomi gemere e poi ansimare il suo nome. Dopo un po' mi ero abituata e mi piaceva. Solo io potevo fare questi strani pensieri durante questi momenti così intimi. Dopo qualche minuto arrivammo al culmine grazie a delle spinte ancora più forti che aumentavano il ritmo e lui uscì da me. Si appoggiò al mio petto ormai stremato con il respiro irregolare, gli diedi un bacio sulla fronte e lo abbracciai.

Rimanemmo tutto il pomeriggio nel letto nudi e abbracciati, a darci piccoli baci e carezze. Ogni tanto mi accarezzava i capelli e io non smettevo di sorridere come una stupida. Univa le nostre mani stringendole e provocandomi mille brividi. Apparivamo come una coppia, anche se non lo eravamo. «Dio, sei così bella con i capelli spettinati.» Lo guardai intensamente. «Anche tu non scherzi.» rise contagiandomi. Dopo qualche minuto, però, udimmo delle porte chiudersi e aprirsi al piano di sotto «Siamo a casa!»sentii mia madre. Cazzo! Lio si alzò dal letto scostandomi dolcemente e andò a cercare i vestiti sparsi per la stanza. Mi alzai anche io e mentre lui saliva nel suo letto dopo aver messo i boxer e si coricava facendo finta di dormire io tentavo di vestirmi nel poco tempo rimasto. Il tempo era poco, non dovevamo farci beccare, a breve mia madre sarebbe salita. «Elena?» chiese mia madre bussando. Come avevo immaginato. «Aspetta mamma...mi sto cambiando. »mentii prendendo in mano i miei abiti. «Okay.» rispose solamente. Ci era cascata?Indossai l'intimo e il pigiama e cercai di coprire il rosso delle lenzuola, dopo avrei dovuto cambiarle. Perchè erano tornati così presto? Solitamente rimanevano fino a tardi, bevevano qualcosa di caldo dopo aver pranzato e infine passeggiavano per il centro. Era troppo presto. «Entra.» le dissi aprendo la porta leggermente. Fece capolino dentro alla stanza e «Lio?» Indicai il letto di sopra con la testa «Sta dormendo.» risposi. «Noi siamo sotto, oggi vai a fare un giro con Lio per il centro, non stare a casa a fare nulla come al solito.» sbuffò. Roteai gli occhi al cielo e incrociai le braccia al petto. «Okay.» Mia madre uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle e Lio si alzò dal letto rivelandosi in tutto il suo splendore. «Si va in giro!» disse fiero alzando un braccio al cielo. Mi misi a ridere «Cosa ridi, eh?cosa ridi?» scese con un balzo dal letto e si avvicinò a me iniziando a farmi il solletico. Scoppiai a ridere ancora di più. Mi alzai sconfitta dal letto dove ero finita grazie al suo solletico e lui mi aiutò con le lenzuola sporche di sangue. Non ne avevo di ricambio, cavolo! Avrei utilizzato la scusa delle mestruazioni. Funzionava. «Non ne ho di ricambio, diamine.» dissi amareggiata battendomi una mano sulla fronte. «Dormirai con me.» ammiccò malizioso. Ridacchiai arrossendo all'idea di dormire molto vicina a lui. Mi concentrai poi sul prepararmi per il giro in centro, se no non saremmo più usciti da casa.


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Il nostro amore impossibile (INAI's series)Where stories live. Discover now