Scena inedita E-LIO

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E-LIO SCENA INEDITA.

Scena inedita, mai raccontata nel primo libro. È una scena precedente alla storia, quindi prima che tra Lio ed Elena nascesse qualcosa di fondato. È un'idea che mi è venuta spontanea e pensavo di farvi leggere. Spero vi piaccia e ho deciso di aggiornare proprio oggi che la storia compie un anno.


<<Weekend al mare>>


«Allora Ele, hai preso tutto?» domandò Emma sbuffando e continuando a girare avanti e indietro per la mia stanza. Finii di infilare l'ultimo paio di bikini che avevo nel borsone e lei finalmente si illuminò. Oggi era un sabato mattina ed Emma aveva deciso di ospitarci nella casa al mare dei suoi genitori per un weekend. Voleva anche invitare il suo nuovo ragazzo Alex insieme ai suoi due amici Jeamy e Lio. Io ero contraria a questo perché eravamo soltanto due femmine e tre maschi e poi Emma stava sempre con Alex quindi io ero sola. Parlavo qualche volta con Alex, poco, mentre avevo stretto amicizia con questo Jeamy. Un mese fa mi aveva rallegrata quando avevo visto quel verme del mio ex che si sbaciucchiava con una ragazza dai capelli rossi. Io ed Emma salimmo sull'auto di mia madre e lei partì velocemente per arrivare alla stazione e per non farci perdere il treno. L'ultima cosa che volevamo oggi era perdere il treno per andare al mare. Alla stazione c'erano i tre ragazzi appoggiati ad un muretto che ci aspettavano. Salutai mia madre con un bacio sulla guancia e scesi portando con me il borsone rosso, che usava spesso mio fratello. Mia madre all'inizio era stata abbastanza preoccupata a lasciar andare la sua figlia ormai sedicenne in una casa a chilometri di distanza dalla propria, però alla fine sapeva che c'era Emma e si fidava di lei. I componenti del gruppo avevano già diciassette anni mentre io ero l'ultima a compiere gli anni, apparte Jeamy che era un anno più grande. «Eccovi, finalmente ragazze, pensavamo foste state rapite!» disse sarcastico Lio. Lo evitammo ed Emma andò da Alex per baciarlo teneramente, mentre io andavo a salutare Jeamy che oggi indossava un berretto grigio. Finalmente aveva cambiato colore del berretto poiché si vestiva sempre o di nero o di rosso. Dopo aver preso il biglietto e aver fatto un controllo generale salimmo sul treno posando accanto a noi i borsoni. Purtroppo i posti erano quattro per ciascuna fila e per non lasciarmi sola Jeamy decise di sedersi accanto a me. Chiacchierammo un po'. Emma e Alex si scattavano foto mentre si baciavano e Lio dormiva. Era meglio se dormiva perché da sveglio diceva soltanto cazzate, non era un tipo affidabile secondo alcuni. Il viaggio era durato due orette più o meno e alla fine mi ero anche io addormentata. Per fortuna Jeamy mi aveva svegliata.

Eravamo scesi alla stazione e avevamo preso il bus per arrivare all'appartamento di Emma. Era fronte mare e distava dieci minuti dalla stazione dei treni, ma era comunque lunga come strada da fare a piedi. Il bus era un mezzo utile. L'appartamento di Emma era molto carino con un grande giardino, una piccola piscina e un accesso al mare. Era formato da una cucina, un salotto, due bagni e tre camere da letto «Io prendo la camera singola...» disse Jeamy «Perché?» chiese Emma vedendo che Lio e Alex ridevano «Perché lui russa come un cinghiale» bofonchiò Lio. Tutti cominciammo a ridere, compreso Jeamy, e lui prese la camera singola. Solo ora, però, mi sorgeva un dubbio grande come questa casa «Scusa Emma, ma...noi dormiamo insieme vero?» le domandai dubbiosa «Io dormo con Alex!» disse sorridendo al fidanzato. Quindi, se le stanze erano tre, Alex ed Emma, Jeamy da solo, io, Lio, 2+2=4. Dovevo dormire con Lio Romeo! Ma cavolo. «Non voglio dormire con Lio!» mi imbronciai «Grazie eh!» esclamò il biondo sbuffando e appoggiandosi alla parete «Dai Elena è solo una notte, gli metto il collare così se lo becco gli arrivano le scariche elettriche...» disse Alex facendomi ridere «Va bene!» sbuffai sconfitta. Tutti entrarono nelle proprie stanze e io notai immediatamente il letto matrimoniale collocato al centro dell'ambiente. Così si cominciava male. Quando Lio era entrato nella stanza mi aveva trovata nell'ardua impresa di separare il letto, che scoprii non si potesse fare. Posai il borsone vicino al letto e mi sedetti sbuffando «Solo per gentilezza non ti faccio dormire per terra, però se ti becco mettere le mani dove non devono stare giuro che ti frusto e ti faccio correre nudo per tutto l'isolato...» spiegai nervosa. «Va bene capo!» portò la mano vicino alla fronte come se fosse un soldato. Sistemate le camere ci preparammo per andare in spiaggia per un bagno e prendere il sole. Spedii Lio fuori dalla camera, così potei indossare il costume da bagno. Non ero stupida, infatti mentre stavo per levarmi il reggiseno per indossare la parte superiore del costume beccai Lio spiarmi dalla serratura, allora buttai i pantaloni sulla maniglia coprendo la serratura e potei cambiarmi.

La spiaggia gremiva di gente che prendeva il sole, faceva il bagno, bambini che giocavano costruendo castelli di sabbia. Poggiai il mio telo da mare azzurro sulla sabbia che cominciava a scottare e cercai di coprirmi con l'ombrello, mentre tentavo di leggere qualche pagina del libro 'After'. Lio e Jeamy avevano appoggiato i teli accanto a me, quindi io mi trovavo tra loro due.
Mi rilassai qualche secondo beandomi del calore dei raggi del sole e del profumo del mare «Ele, andiamo a fare un bagno?» domandò Emma risvegliandomi. Mi alzai dal telo, andando a sbattere contro Lio, che si stava levando la maglietta. Mi voltai per chiedergli scusa, ma mi imbambolai vedendolo a torso nudo. Lui rise tirandomi una pacca sulla schiena e io tornai alla realtà. Era insopportabile, però gli occhi facevano la loro parte. Ci dirigemmo verso l'acqua, correndo per non scottarci i piedi con la sabbia bollente, e subito i maschi si prodigarono in tuffi acrobatici, che di acrobatici non avevano nulla. Io ed Emma ridevamo, anche se io mi vergognavo un po' a stare davanti ai ragazzi in costume. Jeamy venne verso di me e mi prese per i fianchi, trascinandomi verso l'acqua tiepida. Tutti cominciarono a schizzarsi a vicenda, ridendo, e notai il fatto che Lio stava schizzando solo me con il suo ghigno. Sbuffai irritata e cercai di muovermi nell'acqua andandogli incontro, lui non appena mi notò rise e provai a tirargli dei pugnetti che non gli avevano neanche fatto un graffio. «Abbiamo fame, andiamo a mangiare. Ele! Lio!» ci chiamarono. Non mi ero neanche resa conto che fossero usciti fuori dall'acqua e stavano aspettando soltanto noi. Eravamo rimasti imbambolati nell'acqua e alla fine era un bene se ci avessero chiamati perché stavo morendo di fame. Eravamo andati in un piccolo bar davanti alla spiaggia, ci eravamo accomodati ad un tavolino e Alex era andato ad ordinare. I panini erano buoni, ne avevo mangiati ben due perché stavo morendo di fame. I panini tonnati erano la cosa più buona che avessi mai assaggiato e oltretutto mi avevano fatto venire ancora più fame. Emma aveva mangiato un'insalata e non sapevo come facesse a mangiare questo genere di alimenti quando c'era cibo prelibato davanti. Come, per esempio Lio o Jeamy, che avevano mangiato le patatine fritte e io le avevo rubate quasi tutte a quest'ultimo. «Andiamo a casa a riposarci?» domandò Emma facendo gli occhi dolci ad Alex. Lui annuì, ricevendo un colpetto da Lio e un 'giochiamo alla play' sussurrato. Erano proprio maschi. Ero sicura che Emma non avrebbe lasciato andare facilmente Alex, conoscevo la mia migliore amica e lo avrebbe costretto a dormire abbracciato a lei, oppure non avrebbero dormito. Pensare al fatto che le mie amiche fossero già tutte esperte, si vantavano di averlo già fatto con i ragazzi, mentre io ero vergine e stavo benissimo così. Non ero una santa, aspettavo solo il ragazzo giusto con cui farlo, perdere la verginità non era qualcosa da sottovalutare, bisognerebbe farlo con una persona che si ama e che ricambia, deve essere un momento speciale. Io ero pronta ad aspettare, non concedere con facilità solo perché le amiche lo avevano già fatto. 

Tornati nell'appartamento di Emma, lei scomparì in camera con Alex, mentre Jeamy andava in bagno. Mi recai in camera e dietro di me comparì Lio che faceva come se io non esistessi. Mi buttai sul letto prendendo il telefono e trovando delle chiamate dal mio ex. Sbuffai, mentre Lio si levava la maglietta. Aiuto. Mi voltai sconcertata, ma anche imbarazzata diventando un pomodoro e lui lo notò sorridendo maliziosamente. Il mio ex mi richiamò in quello stesso momento. Risposi alla chiamata sbuffando e pensai velocemente a come mandarlo a quel paese «Che vuoi?» sbottai furiosa. Il biondo era steso su un fianco che mi osservava curioso e probabilmente voleva origliare la mia chiamata. Daniele, il mio ex, stava cercando di convincermi a tornare con lui, ma io non ne avevo voglia. Mandai un'occhiata a Lio e lui mi fece un segno strano. Non capii che cosa stesse intendendo finché non prese in mano il mio telefono facendomi arrabbiare «Allora...ciao bello, senti...tu lasci stare Elena e non ti capita nulla. Sei perseguitabile e se non la smetti le botte sono assicurate. Grazie prego ciao...» disse lui con il solito tono menefreghista. Daniele aveva riattaccato e Lio mi aveva riconsegnato il telefono. Ero arrabbiata, però sollevata perché mi aveva tolto un peso. Non pensavo che Lio Romeo facesse questo tipo di cose «Ehm...grazie?» risposi, ma alla fine sembrava più una domanda che una risposta.


<<Non so se continuare, vi piace?Se sì, continuo>>

Il nostro amore impossibile (INAI's series)Where stories live. Discover now