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𝒀oongi aveva appena finito di raccontare a Jimin, per la seconda volta, della visita dal medico, escludendo Taehyung e tutto ciò che lo riguardasse

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𝒀oongi aveva appena finito di raccontare a Jimin, per la seconda volta, della visita dal medico, escludendo Taehyung e tutto ciò che lo riguardasse. Il minore lo aveva ascoltato parola per parola, volta per volta. Amava la voce di Yoongi, ed era convinto che se gli angeli avessero voce, probabilmente era bella come quella del ragazzo affianco a lui.

ʻʻMi hai raccontato tutto ieri.ʼʼ Disse a tono basso.

ʻʻLo so, ma mi fa arrabbiare.ʼʼ Il maggiore posò una sua gamba su quella dellʼaltro.

Erano sdraiati sul divano, i piedi poggiati sul tavolino di fronte, lʼuno tra le braccia dellʼaltro.

ʻʻBeh, se ti fa sentire meglio puoi raccontarmelo di nuovo.ʼʼ Jimin poggiò la testa sullʼincavo del collo di Yoongi e chiuse gli occhi.

ʻʻStai bene Jimin? Sembri molto giù oggi.ʼʼ Ora Yoongi poggiò la sua di testa su quella del ragazzo.

ʻʻSolo un poʼ di mal di testa.ʼʼ Mormorò, affondando poi il viso nel petto del maggiore.

ʻʻAbbiamo delle medicine per quello,ʼʼ disse Yoongi a bassa voce, portando poi la mano sulla fronte del ragazzino, accarezzandola lentamente con i pollici. ʻʻRiposati un poʼ.ʼʼ

Jimin fece un sorriso appena percettibile, adorava quando le dita del maggiore gli lambivano il viso, si sentiva bene e al sicuro.

Anche Yoongi chiuse gli occhi, pensando fosse una buona idea schiacciare un pisolino. Coprì meglio entrambi con la trapunta con la mano libera.

Jimin si addormentò quasi subito, i suoi occhi bruciavano dal sonno, visto che le ultime notti restava sveglio per parlare col maggiore, ultimamente era solo molto stanco per aver sgobbato così tanto.

Yoongi aprì gli occhi lentamente, sentendo il lieve russare dalla bocca del minore. Certo, era fastidioso, ma era davvero felice che Jimin fosse di nuovo al suo fianco.

ʻʻCosa sta succedendo?ʼʼ

Gli occhi del ragazzo si sgranarono di colpo al suono di quella voce. Era suo padre. Il Signor Min era lì in piedi e con le braccia conserte, fissando i due ragazzi, Jimin dormiva ancora. Si portò lʼindice alle labbra, per avvertirlo a non alzare troppo la voce. Non gli interessava finire nei guai con suo padre, che tra lʼaltro, lʼaveva scovato proprio mentre si stava facendo le coccole con un ragazzo, voleva solo che Jimin riposasse in pace.

La Signora Min si avvicinò al marito per vedere cosa stesse combinando. ʻʻOh, Dio.ʼʼ Sospirò, e trascinò il Signor Min per la cucina, così che potessero parlare in privato, senza che i ragazzi sentissero.

ʻʻNon osare dire qualcosa dʼarrogante nei loro confronti.ʼʼ Disse guardandolo negli occhi.

ʻʻNon ho cresciuto un moccioso gay.ʼʼ Grugnì.

La donna colpì il braccio del marito. ʻʻNon ti sai contenere.ʼʼ

ʻʻQuindi tu sapevi tutto, e non me lʼhai detto?ʼʼ

𝕽𝐞𝐚𝐥𝐢𝐭𝐲 💊 𝕮𝐡𝐞𝐜𝐤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora