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ʻʻ𝑨nche a me piacciono i ragazzi.ʼʼ
ʻʻPerché non me lʼhai detto sin dallʼinizio?ʼʼ Domandò Jimin.
ʻʻNon volevo che tu pensassi che mi piacessi in quel modo...ʼʼ ne uscì con una scusa qualunque, non gli avrebbe mai detto che si sentiva nervoso e spaventato.
ʻʻOh.ʼʼ Jimin si accigliò e allentò la presa sulla sua vita.
Puntò lo sguardo sulla sua nuca, pensando perché diamine non potesse piacergli.
Per caso faccio cattivo odore? O magari è il modo in cui mi vesto... magari è proprio la mia faccia... o il mio corpo. Ho preso peso. No, probabilmente è il modo in cui mi atteggio. Più ci pensava e più la sua autostima cadeva in basso.
ʻʻMi dispiace veramente per essere scappato come prima... è stato un gesto molto infantile.ʼʼ Si scusò di nuovo.
ʻʻFa lo stesso.ʼʼ
ʻʻPenso che tornerò di sotto.ʼʼ Rotolò via dal letto, drizzandosi in piedi. Non si sentiva del tutto a suo agio stare vicino a Yoongi in quel momento.
ʻʻJimin.ʼʼ Lo chiamò a bassa voce, qualche minuto dopo che il ragazzo uscì dalla stanza.
Si girò nel letto lentamente, scrutando la propria stanza e sospirò pesantemente, coprendosi il volto con le lenzuola non appena vide Jungkook sdraiato vicino a lui. Jungkook non si era degnato di fargli visita da alcuni giorni, quindi era abbastanza sorpreso vederlo lì vicino a lui, soprattutto ora che sembrava così spaventoso.
ʻʻVattene, mi metti nei pasticci.ʼʼ Mormorò Yoongi con gli occhi ancora coperti.
