Capitolo quarantaduesimo

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Scendemmo per le scale e Luke non lasciò la mia mano nemmeno per un secondo. Passammo per il retro ed uscimmo da una porta secondaria. Speravo che nessuno si fosse affacciato alla finestra perché non passavamo certamente inosservati nella strada deserta. Lucas invece non era preoccupato, o comunque non lo diede a vedere e continuò a camminare a passo spedito fino a che non ci trovammo lontano da occhi indiscreti. A quel punto rallentammo e lui mi rivolse un sorriso mozzafiato.
"Siamo appena usciti di nascosto dall'hotel?" domandai sapendo già benissimo la risposta.
- Probabile. - disse. - Ma non sarebbe comunque la prima volta ridacchiò. Non potei fare a meno di notare che Luke mi stringeva ancora la mano. Lo spintonai un po' per la pessima battuta, ma sorrisi divertita.
Camminammo in totale serenità l'uno accanto all'altra e ci fermammo solamente quando arrivammo a destinazione. Il ristorante che aveva scelto era piccolo, ma accogliente. Niente di troppo vistoso ed era di cucina cinese. Quando entrammo una signora ci fece accomodare ad un tavolo per due. - Allora... ti piace questo posto? - mi chiese il biondo ansioso di sapere la risposta. Diedi un'ultima occhiata al posto. c'erano solo un altro paio di coppie, tuttavia tutto era tranquillo.
"Meglio del primo, ma vedremo se quest'uscita sarà meglio della prima." scherzai, ma Luke non sembrò cogliere l'ironia.
- Niente potrà andare storto questa volta. - affermò sicuro.

"Non voglio fare la giornalista!" ripetei pazientemente sotto lo sguardo titubante di Lucas. Non aveva fatto altro che tartassarmi di domande sulla mia vita dopo quel ultimo anno di scuola superiore, mentre io non facevo altro che torturarmi con le domande che avrei voluto fare a lui. "Voglio occuparmi della grafica delle riviste, non di quello che c'è scritto."
- Capito. - disse anche se non ne sembrava ancora del tutto convito. - Quindi andrai all'università? -
Scrollai le spalle. "Sono indecisa se fare dei corsi di grafica o prendere la laurea in grafica e design."
Volevo uscire di casa il più in fretta possibile. Se avessi fatto solo dei corsi avanzati la possibilità di trovare un lavoro in confronto ad avere una laura si sarebbero abbassate, ma così non avrei dovuto sprecare troppi soldi e tempo.
- Vieni con me all'università. - mi propose. Lo guardai malamente. Per la prima volta nella serata aveva compiuto il suo passo falso.
"Scordatelo Lucas, tu devi inseguire il tuo sogno, come io inseguirò il mio, capito?" feci senza dargli la possibilità di replicare. Il silenzio calò sul tavolo. La cameriera venne a portare il conto, ma nessuno di noi due la degnò di uno sguardo.
- Non ho più nessun sogno, Sydney. - ruppe il silenzio. Strinsi i denti.
"Smettile di dire stronzate. Non sarà solo perché hai dato via la tua chitarra che non diventerai un gran musicista insieme agli altri ragazzi. Hai una bella voce e quando diventerete famosi puoi sempre riprenderti la tua chitarra."
Quando finì di leggere, Luke scosse la testa come se stesse parlando con una bambina particolarmente testarda. - Andiamo. Ti voglio portare in un posto. - Non mi lasciò nemmeno scrivere una riga di insulti verso di lui. Lasciò i soldi sul tavolo e mi trascinò fuori. Dovetti correre per coprire la distanza delle sue lunghe falcate. Ma alla fine ne era valsa la pena. Lucas mi aveva portato a vedere l'oceano come avevo desiderato da quando ero arrivata lì. Fissai la distesa con un sorriso ebete dipinto sulle labbra. Sapevo che Luke mi stava guardando, ma non m'importava che mi vedesse così. - Ora l'appuntamento è all'altezza delle tue aspettative? - mi chiese il ragazzo. Staccai a fatica gli occhi da quello spettacolo. Vidi la fossetta sulla sua guancia ed il sorriso malizioso sul viso.
"Le ha superate. Grazie, Lucas." risposi sincera. Il biondo mi afferrò delicatamente la ma no e mi fece voltare completamente verso di lui, in modo che potessi vedergli bene il viso. La fossetta era ancora lì in bella vista. Non l'avevo mai vista così a lungo.
- Vivrei solamente per essere il motivo del sorriso che hai in questo momento. - mormorò accarezzandomi la guancia con un tocco leggero. Fremetti sotto le sue dite ed arrossii violentemente. Mi sembrava stupido tirare fuori il cellulare per rispondergli, così non lo feci e lo lasciai parlare. Mi piaceva davvero tanto la sua voce. Bassa, roca e dolce. Dannatamente dolce. - Prima ti ho detto che non avevo più sogni e ti ho mentito in un certo senso Sydney. - sussurrò. Sentivo il suo respiro sulla pelle più del suo tocco. - Tu sei il mio sogno ora. Non ho più voglia di ricorrere a sotterfugi, anche se poi credo che tutti l'abbiano capito tranne te. - mi prese in giro. Corrugai la fronte confusa. Cosa stava blaterando? - Io ti amo, Sydney Brent. Non sogno altro che stare con te e renderti felice come adesso. Nient'altro. -
La mia espressione doveva essere un misto di emozioni che nemmeno io riuscivo a definire.
"Cosa stai dicendo Luke?" riuscii a chiedergli alla fine con le mani tremanti.
- Quello che ho detto. Lo so che forse tu potresti provare qualcosa per Michael, e se fosse davvero così, se tu me lo chiederai, mi metterò da parte, ma non escludermi dalla tua vita, ti amo troppo per poter fare questo. - Ripensai al mio rapporto con lui e poi a quello con Michael. Non ebbi dubbi sul fatto che quello che provavo per Mike fosse completamente diverso da quello che provavo per Luke. Solo ripensando ai baci che ci eravamo scambiati, quelli con il biondo erano stati perfetti nonostante le situazioni imbarazzanti, mentre quelle di Michael avevano reso solo l'atmosfera imbarazzante, ed erano impacciato, quasi innaturali. - Sydney? - mi richiamo con tono allarmato Luke vedendo che non rispondevo. Lo guardai negli occhi, ma lui improvvisamente interruppe tutti i contatti e si passò una mano tra i capelli scompigliandoli. - Sono stato uno stupido. Non dovevo dirtelo, non ancora... dovevo aspettare ancora un po'. - sbottò frustrato. Non sapevo bene cosa fare, ma non potevo rimanere lì con le mani in mano. Sapevo cosa provavo per Lucas. L'avevo capito solo in quel momento.
"Che ne dici se come primo passo mi chiedi se voglio essere la tua ragazza?"
Luke si fermò, lesse e si aprì nel sorriso più raggiante che gli avevo mai visto.

Words. || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora