Capitolo diciottesimo

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Quando scesi dalla moto notai preoccupata che le luci in casa mia erano ancora accese. Pregai che Michael non scendesse dalla moto per accompagnarmi fino alla porta, ma invano. Il ragazzo smontò e mi prese delicatamente una mano per poi attirarmi lentamente a sé. Mi sentivo come se fossimo stati tutti e due come dei magneti dello stesso segno. Non riuscivo ad avvicinarmi a lui senza sentire un lieve senso di repulsione, come se ciò che stessimo facendo fosse terribilmente sbagliato per qualche motivo. Pensavo di dover sentire come una piacevole stretta allo stomaco, o qualcosa del genere, come tutte le protagoniste dei libri che leggevo quando si trovavano davanti al loro salvatore...
- Ti ho già detto che avrei preferito vederti con addosso delle Covers? - chiese Michael socchiudendo leggermente gli occhi e circondandomi con un abbraccio. Nonostante la corsa in moto senza giacca, emanava un calore che mi scaldò totalmente.
"Ed io ti ho già detto che hai una macchia di ketchup sulla maglietta?" replicai ridacchiando divertita. Michael sgranò leggermente gli occhi leggendo la nota sul cellulare, per poi spostarsi leggermente da me, abbastanza per vedere la macchia scarlatta. Imprecò in un sussurro e si calmò.
- Un appuntamento al McDonald's e un cavaliere che si sbrodola addosso come un lattante. - fece il ragazzo. - Davvero ti è piaciuto? - mi chiese corrucciato. Gli sorrisi rassicurante.
"Ovvio. Altre ragazze si potrebbero solo sognare un appuntamento come il mio." chiarii. Michael divenne tutto d'un tratto serio.
- Sei la prima ragazza con cui ho avuto il coraggio di essere totalmente me stesso dalla prima volta che ci siamo visti. - ammise lui in un mormorio.
"Ne sono onorata." risposi sinceramente.
Il silenzio ci avvolse per alcuni minuti. Ci guardammo per istanti interminabili, semplicemente felici di essere insieme, ma l'incantesimo si ruppe in un istante. Michael si avvicinò pericolosamente al mio volto. Il panico prese il sopravvento su di me e mi paralizzai sul posto. Le nostre labbra si toccarono in un bacio goffo, per niente naturale, per colpa mia. Non mi sentivo pronta per quel bacio e Michael se ne accorse. Mi staccò da me leggermente imbarazzato.
- Scusa, pensavo... - ma lo fermai posandogli un dito sulle labbra rosee piene e scossi la testa.
"È colpa mia, è solo che mi sembra ancora che ci conosciamo così poco." feci.
- Allora credo che ci serva un'altra uscita. - rispose lui senza perdersi d'animo. Annuii con un sorriso sulle labbra.
"Lo credo anch'io."
- Domani? Dopo la scuola. Ti voglio portare nel mio posto preferito. -
Mi morsi il labbro. Mi sembrava di vivere un deja-vù.
"Perfetto. Non vedo l'ora."

Il giorno successivo Luke non si presentò a scuola per la prima ora di matematica, ma varcò la soglia un minuto prima che entrasse la professoressa di letteratura inglese. Si infilò come se niente fosse nel posto libero accanto al mio senza degnarmi di uno sguardo. Lo guardai di sottecchi prendere un quaderno e una matita dallo zaino che si era portato dietro e fissare senza battere ciglio la lavagna difronte a sé. Aveva dei segni scuri sotto gli occhi che sembrava aver voluto nascondere sotto del fondotinta applicato malamente sulle occhiaie. La professoressa entrò e salutò la classe, senza darmi la possibilità di scrivere un biglietto a Lucas per chiedergli delle spiegazioni per la sera prima.
La donna seduta dietro alla cattedra parlò per tutta l'ora, ma non captai nemmeno una parola di tutto il discorso. Non facevo altro che passare il mio sguardo tra il libro aperto e il ragazzo che prendeva appunti assiduamente, completamente rapito dalla lezione. Quasi non mi accorsi quando la professoressa smise di spiegare cinque minuti prima che suonasse la campanella.
- Ed ora parliamo della gita. - Il brusio nella classe si fece più intenso e Lucas alzò lo sguardo dai suoi appunti. Fissai la donna davanti a me senza essere veramente interessata all'argomento. Avevo saltato le ultime due gite scolastiche perché i miei genitori volevano che glielo chiedessi ad alta voce. Non avevo fiatato in nessuna delle due occasioni. Non m'importava di non poter visitare Adelaide o Melbourne. - La destinazione di quest'anno sarà Canberra. La lezione successiva vi spiegherò i dettagli, nel frattempo vorrei sapere chi parteciperà. Alzate la mano prego. -
Mi guardai attorno. Gli unici che che non avevano alzato la mano eravamo io e Lucas, ma lui pareva quasi incerto, quasi tentato ad andare. Incatenò lo sguardo nel mio mordendosi il labbro. Alzò la mano a sorpresa di tutta la classe aspettando il permesso dell'insegnante dopo che tutti l'avevano abbassata. Il silenzio calò su di noi.
- Sì? - chiese la professoressa in tono neutrale.
- Io non sarei proprio sicuro di voler partecipare, ma se cambiassi idea potrei darle il mio nominativo la prossima lezione, per favore? - domandò educatamente il biondo. Rimasi sbigottita dall'assenza di ironia nel tono della sua voce, o di cattiveria. Sembrava sinceramente interessato... quasi uno studente modello. La donna alla cattedra sorrise al tono gentile che aveva usato Lucas.
- Certamente. - rispose. Lucas ricambiò il sorriso ed assentì con la testa.

Le ore successive passarono velocemente. Non rivolsi più uno sguardo nella direzione di Lucas. Mi sembrava diventato in qualche modo falso. La fotocopia delle persone che mi circondavano. Non capivo il perché di quel cambiamento radicale. Certo, forse il suo tono ironico e la crudeltà della sua voce totalmente abolite erano state quasi un toccasana, ma perché fingere un sorriso! Perché arrivare al punto di ridere e scherzare con delle persone che solo un giorno prima odiava? Perché mettere una maschera e diventare qualcuno che non era?
Rimasi ferita da quella facciata, ma non potevo farci niente. Io non ero nessuno per criticarlo, non volevo impormi nella sua vita come lui aveva cercato di fare con me solo il giorno prima. Lo scacciai dalla mia mente, mentre infilavo le ultime cose nello zaino. Il tempo di uscire da quel edificio e avrei rivisto Michael, una persona vera che non mi avrebbe criticata per niente. Chiusi la cerniera e mi misi la borsa in spalla. Alzai lo sguardo e notai la figura di Lucas che bloccava la porta. Eravamo solo noi due e la sua maschera era caduta come d'incanto.
- Ti accompagno a casa? - domandò guardando a terra. Mi avvicinai a lui tirando fuori il cellulare.
"No, grazie." risposi. Cercai di oltrepassarlo, ma lui me lo impedì.
- Non volevo ieri. - fece con tono ferito dal mio gesto. Lo fissai impaziente di andarmene.
"Mi sembra invece che le tue intenzioni fossero più che chiare." replicai. "Non puoi intrometterti nei miei appuntamenti, Lucas. Tu non mi conosci affatto. Non sai niente di me. Mi tratti come se fossi un oggetto delicato, ma io non sono delicata. Ho smesso di dipendere dagli altri, non m'importa del giudizio degli altri ora, ho finito di fidarmi ciecamente di chiunque e tu mostrandoti così falso oggi... non hai che perso la briciola di stima che avevo per te."
- Tu non capisci perché lo faccio, vero? -
Venni colta alla sprovvista da quella domanda, ma per poco.
"Avrai i tuoi motivi, ma ora non ho tempo di starti a sentire. Devo andare."
Questa volta mi lasciò andare senza più aggiungere niente.

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N.A.
Hi and Hey people! Scusate per il ritardo, anche se non so esattamente quando è stata l'ultima volta che ho aggiornato questa storia *lol*. Scrivo questo nota autrice perché beh, ho notato che dopo 69 Things That I Hate About You, questa è la seconda storia che ha più successo, se così si può definire, tra tutte le mie FF. Quindi boh, per curiosità volevo sapere dopo questi diciannove capitoli pubblicati... siete #TeamMikey o #TeamLukey? Se poi avete domande fatele pure su qualsiasi cosa, anche se volete sapere che fine ha fatto Kevin the Pigeon! *lol* No, ok, scherzo, quello non credo lo sappia neppure più BooBear, ma se davvero avete domande fatemele pure!
Poi riguardo agli aggiornamenti ho deciso anche qui di mettere una soglia da raggiungere per pubblicare il prossimo capitolo, la scuola mi sta uccidendo e vorrei avere un po' di tempo e vorrei anche che voi sapreste in qualche modo quando aggiornerò approssimativamente, quindi continuerò a 5 preferiti e 5 commenti.
Quindi detto tutto vi lascio e buona lettura di altre FF. :)

Ps. Ho iniziato una raccolta di One Shot ispirate al primo album dei 5sos, se vi va di passare mi farebbe davvero molto piacere c:

Words. || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora