Capitolo ventitreesimo

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Una serie di eventi non permisero a Luke di baciarmi. Il suo cellulare squillò ed un secondo dopo sentii il rombo famigliare di una moto, quella di Michael. Mi sentii in colpa per qualche motivo, stavo per uscire di nuovo con un ragazzo che mi capiva, tra cui c'era della chimica e che mi aveva già baciata, mentre in quel momento me ne stavo a qualche centimetro da quegli occhi in tempesta, totalmente confusa sul da farsi. Il ragazzo seduto a fianco a me si concesse di guardarmi ancora qualche istante prima di rispondere al cellulare. Non mi degnò più di uno sguardo mentre saltavo giù dalla sua jeep, riuscii solo a sentire il suo sospiro un attimo prima di sbattere la porta.

- Quindi andrai in gita alla fine. - parlò Michael giocando con una ciocca dei miei capelli. Mi limitai ad annuire. Si attorcigliò la ciocca su un dito e poi lo lasciò andare, per poi riprenderlo e ricominciare da capo. La sua casa era silenziosa. La chitarra giaceva accanto a noi ed il pavimento era costellato di palline di carta ed aeroplanini. Michael era seduto a terra, dopo aver smesso di suonare mi aveva fatta accoccolare a terra con la testa sulla sua pancia. In quel momento guardavo i suoi occhi chiedendomi come facessero ad essere così chiari, per qualcuno che diceva di avere un'anima nera.
"Potrei fingere di stare male quella settimana." proposi, senza esserne davvero convinta io stessa. Il ragazzo scosse la testa.
- E per cosa alla fine? Ti costringerebbero a stare chiusa in casa. - disse. Era vero. Mia madre sarebbe rimasta a casa a controllarmi e non avevo voglia di vederla entrare ed uscire dalla mia camera ogni mezz'ora.
"Una settimana senza poter salire in sella alla tua moto. Che schifo di settimana che mi aspetterà."
Michael lesse attentamente le mie parole prima di aprirsi in un sorriso. - Lo so. Il mio amore non si scorda facilmente. - sospirò melodrammatico. Ridacchiai sommessamente.
"Mi dovrai accompagnare nel tuo posto preferito prima che parta. Volevo comprarmi un paio di libri nuovi da leggere durante il viaggio."
- Oh, non credo che tu abbia tempo di leggere. Dovrai ascoltare un sacco di messaggi vocali e rispondere ai miei messaggi scritti. - rispose lui. Smise di giocare con i miei capelli lilla, per appoggiare la sua mano sulla mia testa e passare dolcemente il pollice sulla mia fronte increspata. - Adoro quando fai questa espressione pensierosa. - disse Michael. - Aggrotti la fronte e arricci il naso in modo adorabile. -
Rilassai la fronte ed alzai gli occhi al cielo. "Io invece adoro la tua espressione quando componi, sembra che sei estraniato dalla realtà. Mi mancherà vederti."
Michael continuò a passare il pollice sulla mia fronte. - E a me mancherà la tua presenza. Vorrei poter partire con te. Una settimana sembra troppo lunga per starti lontana e troppo corta per starti vicina. -
Mi morsi il labbro nascondendo un sorriso. "Forse sarà meglio che mi accompagni a casa, domani sarà un giornata pesante per me."
- Lavori ancora? - mi chiese mentre mi alzavo a sedere. Scossi la testa. Mi ero dimessa da un paio di giorni, non riuscivo più a stare dietro con i ritmi sfiancanti. - Brava ragazza. -

Mi chiusi la porta alle spalle. Il secondo bacio con Michael era decisamente andato meglio del primo. Certo, ero stato un semplicissimo bacio a stampo, anzi un serie di baci a stampo, ma erano stati semplicemente perfetti. Gettai il mio zaino in un angolo della camera. Era strano che la casa fosse così silenziosa, ma fortunatamente nessuno dei miei genitori era presente e pregai Dio che tutto rimanesse così per almeno un altro paio di ore.
Ripensando a Michael un calore che non avevo mai provato mi avvolse, ma non potei concedermi un altro secondo di tranquillità che il cellulare squillò avvisandomi che c'era un messaggio in arrivo. Sbloccai lo schermo e mi ritrovai a fissare un messaggio da parte di Lucas.

Lucas Hemmings:
La mia è un richiesta d'aiuto.
Solo tu l'hai capito fino ad ora.

Rimasi per un tempo indeterminato a fissare quelle due righe. Potevano essere passati secondi, minuti o ore, non sarei riuscita a dirlo. Un altro messaggio si aggiunse ai precedenti.

Lucas Hemmings:
Ti prego.
Salvami.

Words. || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora