pov Riccardo

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Salve a tutti. Oggi vi presento un esperimento: la storia raccontata dal punto di vista di Riccardo. Spero vi piaccia. Buona lettura

Emilia è andata in bagno a cambiarsi, mentre io mi sto affrettando a mettere in ordine la stanza. Ora capisco perché mamma si lamentava sempre che lasciavo le cose in giro, per fortuna Emilia non sembra averci fatto caso. Sento il rubinetto dell'acqua aprirsi e poi chiudersi, mentre si materializza nella mia mente l'immagine di lei che fa scivolare il vestito lungo il suo corpo fino a terra, ancheggiando i fianchi da destra a sinistra. Mi risveglio da quel film ad occhi aperti quando sento aprirsi la porta del bagno. All'ultimo momento mi accorgo che c'è ancora un paio di pantaloni ai piedi del letto e corro a raccoglierli. Mentre sono piegato in avanti intravedo con la coda dell'occhio i piedi nudi di Emilia entrare nella stanza.
Mi giro verso di lei e mi blocco difronte alla sua bellezza. Chino per metà sembro mio nonno col colpo della strega. Osservo stupefatto il suo corpo, salendo lungo le gambe nude e soffermandomi sulle cosce, coperte per metà dalla maglietta, che le va a mo' di vestito. Naturalmente non posso non notare la leggera curva che prende la scritta della maglietta in corrispondenza dei suoi seni, il che mi provoca una scarica elettrica proprio li in basso. Ha il viso incorniciato da qualche ciocca ribelle di capelli sfuggita allo chignon, le quali le conferiscono un aspetto talmente sexy che devo quasi reprimere l'istinto di spostargliele dietro l'orecchio. Noto anche che ha tolto il trucco e devo dire che ora è persino più bella di prima. I suoi occhi da cerbiatto mi fissano imbarazzati, a giudicare dal tenue rossore delle guance e dalle labbra leggermente schiuse. Smettila di fissarla; mi ripeto mentalmente. Ma per quanto mi sforzi, il suo corpo è come un campo magnetico che attira i miei occhi verso di sé. «Ehm....se hai bisogno di qualcosa, io sono di sotto» devo andarmene assolutamente da questa stanza prima che noti la protuberanza sotto i pantaloni. Appena prima di oltrepassare l'uscio Emilia mi chiama, «Riccardo!», «si» «grazie», dice semplicemente, ma capisco che dietro quella parola nasconde una storia, la sua storia, che un giorno spero di avere l'onore di ascoltare; forse così riuscirò a conoscere finalmente questa ragazza misteriosa. Scendo di sotto e mi stendo sul divano. Sento gravare sul collo tutte la tensione di questa sera, mi abbandono quindi sul divano sperando di riuscire a riposare, anche se con Emilia al piano di sopra, dubito che riuscirò a chiudere occhio. Infatti continuo a girarmi e rigirarmi sul divano, ma mi risulta scomoda qualsiasi posizione, per non parlare che ogni volta che abbasso le palpebre vedo materializzarsi l'immagine di Emilia a piedi nudi nella mia stanza con la mia maglietta a dosso. Stanco dei tentativi vani mi alzo a sedere, e accendo la televisione. Continuo a fare zapping, premendo tasti a caso sul telecomando, finché, arreso alla speranza di trovare qualcosa di interessante, mi accontento di guardare un cartone. È da quando avevo undici anni che non vedo più un cartone, perciò mi sento un po' come se fossi tornato bambino. Mi alzo per prendermi un bicchiere d'acqua e per poco non cado a terra dallo spavento quando vedo Emilia sulle scale. «Ti ho spaventato?» dice con una certa ironia, «è che pensavo stessi dormendo», «non riuscivo a prendere sonno», «già neanche io». Silenzio. «oddio Doraemon »  indica lo schermo del televisore come una bambina, 《 era il mio..》 《 il tuo cartone preferito》dico ancora prima che finisca la frase; 《si》, sussurra confusa e forse sorpresa. Apre leggermente la bocca, è sul punto di chiedermi qualcosa, ma ci ripensa e lascia correre. 《 Ti va di mangiare qualcosa?》chiedo per rompere il ghiaccio《ma sono le due e mezza del mettino!》《e allora? Non c'è  scritto da nessuna parte che non puoi mangiare di notte》《ma non è normale!》 《 niente lo è 》, mi guarda per un attimo, l'ho convinta 《mio fratello mi racconta sempre che da piccola quando guardavo la tv  mangiavo pane e Nutella 》dice divertita《bene ti preparerò il "pane con Nutella" più  buono di sempre》rispondo alterando la voce come si fa con i bambini quando bisogna convincerli a mangiare le verdure. Per fortuna il mio tono di voce ha l'effetto sperato: Emila  scoppia a ridere, ed è un suono melodioso, coinvolgente. Mi piace quando ride perché  è l'unico momento  in cui si lascia andare per davvero. 

Ragazze/I mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Commentate e votate :*

Perdersi per ritrovarsi ancora Where stories live. Discover now